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La Stampa Rassegna Stampa
23.09.2015 Come demonizzare Israele storpiando Shakespeare
Propaganda a teatro: lo Stabile di Torino produce 'Amleto a Gerusalemme'

Testata: La Stampa
Data: 23 settembre 2015
Pagina: 60
Autore: Emanuela Minucci
Titolo: «Attori palestinesi per l'Amleto di Vacis»

Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 23/09/2015, a pag. 60, l'articolo "Attori palestinesi per l'Amleto di Vacis", di Emanuela Minucci.

Il Teatro Stabile di Torino ha deciso di produrre, per la prossima stagione teatrale, lo spettacolo "Amleto a Gerusalemme", firmato da Gabriele Vacis e Marco Paolini. Il debutto è previsto il 29 marzo 2016 alle Fonderie Limone di Moncalieri (TO). Si tratta di un'opera che non vuole rendere ragione alcuna alla complessità della capitale di Israele, portando in scena esclusivamente la lettura palestinese dell'attualità della regione. Ma soprattutto, è un'opera che porta in scena la domanda di Amleto, "Essere o non essere?", e la riferisce agli arabi palestinesi di oggi. Una scelta vergognosa, perché sarà Israele a essere incolpato della condizione degli arabi palestinesi, una condizione di cui gli arabi palestinesi dovrebbero attribuire responsabilità soltanto a se stessi, ai loro leader, al largo sostegno al terrorismo, all'antisemitismo ufficioso e ufficiale, alla debordante corruzione, al familismo di stampo mafioso, al parassitismo nei confronti degli ingenti aiuti internazionali.
Peggio ancora le parole di Marco Paolini, che in perfetto stile terzomondista afferma: "I palestinesi non hanno la terra ma sono un popolo, noi abbiamo il territorio ma non siamo un popolo". Dimentica, evidentemente, che l'identità "palestinese" è invenzione recente, che risale agli anni '60/'70 e che è stata perseguita dal mondo arabo-islamico con un unico scopo: l'opposizione a Israele non più (solo) con gli eserciti, ma con i corpi delle persone comuni, con la creazione di un popolo, appunto.
Se queste sono le premesse, non abbiamo dubbi sul fatto che un'opera di propaganda sia approdata allo Stabile di Torino. E, cosa molto grave, che sottolinea la faciloneria dispensata a piene mani, senza conoscere i contenuti dell'opera in questione, dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che plaude alla propaganda contro Israele.

Ecco l'articolo:

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Le prove per "Amleto a Gerusalemme"

Il ministero degli Esteri ha concesso ieri il proprio patrocinio al progetto internazionale del Teatro Stabile «Amleto a Gerusalemme». Il «sì» convinto del ministro Paolo Gentiloni è arrivato al termine di un vertice ai margini del Prix Italia alla Rai di via Verdi. A incontrare il titolare della Farnesina, il neo-presidente Lamberto Vallarino Gancia, il direttore Filippo Fonsatti e quello artistico Mario Martone. Il progetto prenderà il via a novembre e si articolerà attraverso una serie di laboratori in Israele con giovani attori palestinesi. A questa prima fase seguirà, dal febbraio 2016, un’impegnativa serie di prove nel campus teatrale delle Fonderie Limone di Moncalieri. Quindi, l’Amleto palestinese firmato dall’inedita coppia Gabriele Vacis e Marco Paolini debutterà, in prima nazionale, il 29 marzo 2016, sempre alle Fonderie Limone. Prodotto dal Teatro Stabile di Torino, sarà protagonista di una lunga tournée in Italia che si concluderà a maggio. Il ministro ha assicurato al progetto il sostegno da parte della Cooperazione Italiana allo Sviluppo per rendere possibile la rappresentazione dello spettacolo anche a Gerusalemme e in Medio Oriente, giudicando il progetto un utile strumento di dialogo e confronto tra civiltà e popoli nel nome del teatro, dell’arte e della cultura.

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Marco Paolini


La nuova stagione
Per lo Stabile, che da qualche tempo è stato nominato Teatro Nazionale e di cui ieri si è insediato il nuovo cda (composto da Lamberto Vallarino Gancia, Mario Fatibene, Caterina Ginzburg, Cristina Giovando, Riccardo Ghidella), si tratta di un momento di grande successo. La nuova e ricca stagione del teatro è stata illustrata ieri dai suoi vertici alla commissione Cultura guidata da Luca Cassiani. «Posso già annunciare - ha annunciato Fonsatti - che il 2015 segnerà il record storico di biglietti venduti. Soltanto martedì 15 settembre, all’apertura delle vendite on line, in 24 ore abbiamo venduto 2 mila abbonamenti».

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Il limite delle trasferte
Essere diventati un teatro nazionale, però, come ha spiegato ieri il direttore Fonsatti, comporta anche rinunce: «Dovremo effettuare il 70 per cento delle recite in sede e limitare le trasferte il che comporterà un crollo della fatturazione compensato però dai maggiori contributi che riceveremo a livello ministeriale». Al milione e 980 mila euro stanziati nel 2014 dal Mibact si aggiungeranno infatti altri 780 mila nel 2015. «Siamo il teatro italiano che riceverà il maggior incremento di contributi statali, sia in termini percentuali che assoluti» ha detto Fonsatti. E ha concluso: «Cresce anche la nostra produttività: più 62% produzioni in sede, più 42% di biglietti venduti dal 2007 (90.713 ) al 2014 (128.751); più 45% abbonamenti (12.429 nel 2007; 18.020 nel 2014). Riassumendo: più 181% spettatori totali. Positivo l’intervento del neo-presidente Vallarino Gancia: «Ho già percepito un ottimo clima e gioco di squadra e un grande supporto alla cultura da parte di questa Amministrazione, dei nostri associati e degli sponsor privati».

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