In genere non ci soffermiamo più di tanto sui pezzi di Bebbe Severgnini. E'vero che i 'tuttologhi' qualche volta possono fare una eccezione alle banalità contenute negli argomenti che li appassionano, ma non era mai stato il caso del nostro. Di tutti gli allievi di Montanelli, Severgnini è di gran lunga il più illeggibile.
Ma una eccezione, prima o poi, si verifica, ed ecco che il nostro affronta un argomento importante. Di idee sue non ne ha, si limita anche qui a riassumere quelle degli altri. Lo fa a pag.7, di SETTE, il settimanale del CORRIERE della SERA del 07/08/2015, che ospita le lettere dei lettori che vogliono conoscere il suo alto parere.
Beppe Severgnini
Ecco, in tre righe, titolo e opinione di Severgnini:
" Israele deve temere l'Iran ?"
Risposta: " Il patto sul nucleare è meglio di un accordo mancato. Che ci avrebbe portato un nemico giurato in più. Così, invece, ci saranno ispezioni e controlli".
Tutti contenti...
Naturalemente non è vero niente, Severgnini si è limitato a ripetere la litania che, da Obama in giù, è diventata il leit motiv dei Chamberlain occidentali.
Riportiamo, per dovere di cronaca, anche di questi piccoli segnali si compone il destino delle nostre democrazie.
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