Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 31/07/2015, a pag. 16-17, con il titolo "C'è ancora troppo odio contro chi è diverso, ora il governo lavori per difendere i diritti", l'intervista di Gianluca Modolo a Tamar Zandberg, deputata di Meretz.
La società civile e la politica israeliana è unanime nel condannare con fermezza quanto accaduto ieri al Gay Pride di Gerusalemme. L'articolo di Davide Frattini, che abbiamo ripubblicato in altra pagina, riporta le dichiarazioni di Reuven Rivlin e di Benjamin Netanyahu. Da destra a sinistra, il Paese è unito: anche Bennett ha espresso condanna piena e ha dichiarato di essere a favore di finanziamenti a associazioni LGBT.
Gianluca Modolo intervista Tamar Zandberg, deputata di Meretz, un partito da sempre in prima fila nella difesa dei diritti LGBT.
Ecco l'articolo:
Tamar Zandberg
«Sfortunatamente queste cose succedono ancora. Per me, si tratta di un vero e proprio attacco da parte di una persona che io definirei come terrorista. Fece la stessa cosa dieci anni fa, nello stesso luogo e durante la stessa manifestazione. Non sarebbe mai dovuto succedere». Non usa molti giri di parole Tamar Zandberg, deputata alla Knesset del partito socialdemocratico Meretz.
Com’è possibile che attacchi del genere succedano ancora, nel 2015? «Questi crimini dettati dall’odio sono ancora purtroppo una realtà per queste persone, come gay e lesbiche, che nella nostra società godono di meno diritti delle altre. Non è la prima volta che succede una cosa simile qui da noi in Israele, ma non è nemmeno la prima volta che succede nel mondo. Buona parte della comunità israeliana è ancora piena di violenza e odio verso queste persone».
Non si può ancora definire, quella israeliana, una società pienamente moderna? «Ogni società moderna non si può ancora definire tale: crimini dettati dall’odio come questi accadono in ogni paese che si defi- nisce moderno. E Israele non è diversa da questo punto di vista».
Cosa può fare il governo per proteggere e garantire i diritti dei gay nel suo paese? «Penso che il governo debba lavorare molto seriamente per far sì che si raggiunga una piena uguaglianza tra tutte le persone. Sto pensando ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, al tema dell’educazione e dei diritti in generale».
E quale può essere, invece, il ruolo della società civile? «La comunità dovrebbe far sentire la propria voce e stare vicino a questi gruppi di persone cosiddette “non privilegiate”. Dovrebbe sfilare assieme a loro nelle manifestazioni, sostenerli con convinzione ed esprimere la propria vicinanza e solidarietà affinchè la nostra società conosca una vera uguaglianza».
L’uomo, un ultra ortodosso, era appena stato rilasciato e commise lo stesso gesto nel 2005. Com’è possibile che sia successo e che abbia agito indisturbato? «Rilasciarlo è stato un gravissimo errore da parte della polizia israeliana. Questa persona non sarebbe dovuta essere lì ieri, in quel posto. Qualcuno lo avrebbe dovuto tenere lontano dalla parata, perchè era sospettato di poter fare nuovamente una cosa del genere. È stato un attacco che si poteva evitare».
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