Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi,22/06/2015, a pag.19, con il titolo " Fermato all'aeroporto Tegel il reporter ricercato da Al Sisi. Grande imbarazzo a Berlino " la cronaca di Giuseppe Sarcina.
Giuseppe Sarcina Bertolt Brecht
Nella breve cronaca dell'inviato del Corriere ci sono due errori.
1. Sarcina non conosce la storia e la funzione che l'emittente del Qatar ha sempre avuto, altrimenti non si sarebbe stupito dell'ordinanza di Al Sisi. Al Jazeera è stata la longa manus dei Fratelli Musulmani nel rovesciamento dei regimi laici mediorientali, certamente non democratici, ma migliori di quelli fanaticamente islamici, come quello di Morsi. I giornalisti di Al Jazeera agivano politicamente e come tali devono essere giudicati. La professione, oggi rivendicata, era di fatto una copertura. Al Sisi ha tutte le ragioni per chiederne l'estradizione.
2. Prima di citare a sproposito Bertolt Brecht, Sarcina avrebbe dovuto controllare, non fu Brecht a pronunciare quella frase famosa, ma il mugnaio Arnold nella Prussia di Federico II nel '700. Anche solo una sbirciatina a Wikipedia gli sarebbe stata utile.
Anche una ripassata alla storia del Medio Oriente sarebbe indicata.
Ecco il pezzo:
DAL NOSTRO INVIATO BERLINO Lo aspettavano alla porta di imbarco del volo per Doha. Il giornalista egiziano di Al-Jazeera , Ahmed Mansour, certo non si sarebbe aspettato di trovarsi davanti i poliziotti all’aeroporto di Berlino. Lo hanno prelevato sabato sera e portato in questura, dove ha passato la notte. Su di lui pende un mandato di cattura spiccato dai giudici del Cairo, che lo hanno condannato in contumacia a 15 anni di prigione. L’accusa è tanto pesante, quanto considerata assurda dal reporter e dai dirigenti della tv del Qatar: aver torturato un avvocato durante la rivolta del 2011 in Piazza Tahrir. Mansour, 52 anni, sul suo account Twitter sostiene di essere vittima di un falso processo ordito a suo carico «dal governo golpista del Cairo», guidato «dal terrorista Abdel Fattah al Sisi». Ieri mattina un gruppo di fuoriusciti egiziani ha manifestato davanti al tribunale di Berlino. Il caso sta creando grande imbarazzo nella magistratura tedesca. Le forze dell’ordine hanno eseguito una richiesta dell’Interpol. Ma il procuratore Marin Stelner si trova nella difficile posizione di decidere se consegnare Mansour alle galere del Cairo sulla base di prove discutibili . Le ricadute politiche saranno inevitabili. Il generale Al Sisi è salito al potere estromettendo, nel luglio del 2013, il presidente Mohamed Morsi, leader dei Fratelli musulmani. Proprio ieri l’ex capo di Stato è comparso in tribunale per la prima volta con la tuta rossa dei condannati a morte. Tre cronisti di Al-Jazeera , emittente filo islamista, erano stati imprigionati nel dicembre 2013 al Cairo. Uno di loro è uscito lo scorso febbraio. Al Sisi, confermato presidente dalle elezioni nel 2014, ora vuole Mansour. Si vedrà se, come scriveva Bertold Brecht, per il giornalista egiziano «ci sarà pure un giudice a Berlino» in cui confidare.
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