Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/06/2015, a pag. 22, la breve "Netanyahu contro il boicottaggio: 'Ricorda le campagne naziste' ".
La breve di Repubblica è tendenziosa: BDS non ha l'obiettivo di "spingere Israele a fare un passo indietro sui Territori occupati", ma di trasformare sempre più Israele in uno Stato paria, riproducendo nei confronti degli ebrei di Israele le identiche dinamiche antisemite che sono state rivolte contro gli ebrei europei per molti secoli.
"La pressione [di Israele sui Territori contesi] è invece sempre più estrema", conclude Repubblica: altra menzogna. Gli arabi che vivono nei Territori sono tra quelli che godono di una situazione migliore, in questo momento, in tutto il Medio Oriente. Ma soprattutto, le difficoltà in cui eventualmente versano non possono essere imputate a Israele, ma a loro stessi e alla classe politica arabo-palestinese estremista che li governa.
Ecco l'articolo:
BDS: un movimento antisemita e razzista
La campagna Bds (Boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni) chiesta dai palestinesi contro Israele cresce: e la risposta israeliana si fa dura. Ieri il premier Benjamin Netanyahu è arrivato addiruttura ad equipararla all’atteggiamento della Germania nazista contro gli ebrei.
Benjamin Netanyahu
«Gli attacchi agli ebrei sono sempre stati preceduti da diffamazioni: ora quel che è stato fatto al popolo ebraico, lo si fa anche allo Stato ebraico». Sul modello delle pressioni che nei primi anni ‘90 portarono alla fine dell’Apartheid in Sudafrica, la campagna mira a spingere Israele a fare un passo indietro sui Territori occupati, dove la pressione è invece sempre più estrema.
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