Riprendiamo dall'OSSERVATORE ROMANO di oggi, 03/06/2015, a pag. 3, la breve "A Gaza servono aiuti per ricostruire".
Invece di scrivere della guerra civile che potrebbe deflagrare a Gaza da un giorno all'altro, come invece fa Maurizio Molinari sulla Stampa di oggi, l'Osservatore Romano scrive della visita del ministro degli Esteri tedesco Steinmeier a Gaza. Un'occasione per OR di scrivere delle distruzioni di alcuni quartieri di Gaza avvenute durante il conflitto dell'estate scorsa, senza indicare chi sia stato il responsabile di quelle distruzioni e, più in generale, del conflitto: i terroristi di Hamas.
Lo scriviamo senza compiacimento alcuno, i fatti sono però questi: doppio standard, i palestinesi, Anp o Hamas poco importa, hanno un trattamento di riguardo, le loro responsabilità vanno comunque diluite sempre in contesti compiacenti. Che le attenuano.
Ecco l'articolo:
Frank-Walter Steinmeier, le chiacchiere della diplomazia prese sul serio dalla S.Sede (certo meglio della Mogherini, ma ci vuole poco)
Al termine di una visita durante la quale non ha incontrato esponenti di Hamas, il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha detto ieri di avere trovato a Gaza «una situazione esplosiva, che va affrontata anche con aiuti economici ed investimenti». Ma ciò «non potrà avvenire senza l'apertura dei valichi di confine — ha aggiunto — ed è difficile se non si fermano i lanci di razzi» verso Israele. «La situazione non è facile, ma dobbiamo sforzarci» ha rilevato il ministro.
Proveniente da Israele, Steinmeier è entrato nella Striscia di Gaza di prima mattina, seguito a distanza da forze di sicurezza di Hamas che hanno provveduto di volta in volta a bloccare il traffico per facilitare gli spostamenti del suo convoglio. Accompagnato da funzionari dell'Unrwa (l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi), il ministro tedesco ha iniziato la sua visita nel rione di Sajaya, dove sono ancora evidenti i segni delle devastazioni avvenute durante il conflitto tra Hamas e Israele la scorsa estate. Quindi ha visitato una scuola dell'Unrwa e il porto di Gaza, dove ha incontrato la stampa.
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