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Ugo Volli
Cartoline
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Una storia esemplare 18/05/2015
Una storia esemplare
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: la placca con la stella di David

Cari amici,

adesso che incomincia a fare caldo e la prospettiva del turismo estivo appare (ingannevolmente) prossima, ve lo voglio proprio chiedere: conoscete Kavala? No? Mai sentito nominare? State a sentire. E' una ridente località greca della Macedonia Orientale, a una sessantina di chilometri a est di Salonicco, dove si passa per lo più per accedere a isole come Potos e Lemnos, ma che, assicurano le guide turistiche, è attraente e simpatica, con un bel lungomare e localini adatti ai giovani che vogliono divertirsi (http://it.wikipedia.org/wiki/Kavala). Kavala ha oggi 70 mila abitanti, ma negli anni Ottanta erano 50 mila e possiamo supporre che negli anni Quaranta fossero 30 mila circa.


Una famiglia ebraica di Salonicco (1917). La grande comunità ebraica di Salonicco è stata interemente distrutta durante la Shoah

Bene, almeno il 5 per cento di questi abitanti prima della seconda Guerra Mondiale era ebreo, il che non meraviglia dato che siamo vicini a Salonicco, la “nuova Gerusalemme” greca, che fino alla Prima Guerra Mondiale aveva addirittura una maggioranza ebraica, era la città proporzionalmente più ebraica del mondo. La decadenza iniziò col passaggio alla Grecia, con la pulizia etnica dei greci dell'Anatolia, con il terribile rimescolamento della popolazione che ne seguì, in cui, come sempre, gli ebrei furono presi in mezzo e oggetto, fra l'altro dell'antisemitismo della popolazione greca inciata dalla Chiesa Ortodossa.

Ma questa è un'altra storia. Torniamo a Kavala. I nazisti sterminarono anche la popolazione ebraica di Kavala, stanziata nel paese almeno dal 1500, uccidendo 1424 persone. La vicenda è rimasta sepolta nella memoria ebraica, come in genere le stragi compiute in Grecia dai nazisti (spesso con la complicità fascista, in questo caso con quella della Bulgaria, alleata dei nazisti, che aveva occupato delle località, cercava di cacciarne i Greci e mentre difese i “suoi” ebrei dai nazisti non ebbe nessuna pietà di quelli greci: https://abravanel.wordpress.com/2015/05/16/greek-mayor-rejects-holocaust-memorial-star-of-david-persecuted-again/). Fino a che, nel 2004, a qualcuno venne in mente che era il caso di dedicare un monumento per ricordare quel delitto. Il Comune ci mise una decina d'anni per decidere, nel 2014 commissionò una semplice placca che doveva ricordare gli eventi e doveva essere inaugurata ieri domenica 17 maggio. Sennonché il sindaco della città, Dimitra Tsanaka ha deciso di soprassedere. Non da sola, badate, ma con il consenso della maggioranza del consiglio comunale. E non per via dell'appartenenza ai neonazisti di Alba Dorata o ai neocomunisti di Tsipras: la sua lista di riferimento sono i vecchi conservatori di Nea Democratia, che hanno governato la Grecia per decenni, una specie di DC locale (https://enantiastonantisimitismo.wordpress.com/tag/dimitra-tsanaka/).

La ragione di questa scelta? Molto semplice, il monumento o piuttosto la targa aveva un difetto imperdonabile, mostrava la stella di Davide (http://www.jpost.com/Diaspora/Greek-town-slammed-after-it-nixes-Holocaust-memorial-for-displaying-Star-of-David-403241). Ci sono state molte proteste, da parte dell'esile comunità ebraica sopravvissuta in Grecia e anche per fortuna da vari esponenti greci, ed è probabile che il comune di Kavala torni sui suoi passi (http://www.thetoc.gr/eng/news/article/kavala-mayor-tsanaka-slammed-for-disgraceful-holocaust-memorial-decision). Ma la situazione è questa. A settant'anni dalla Shoà ci sono dei posti in Europa in cui non solo si è dimenticato e si vuole dimenticare, ma l'odio per il simbolo dell'ebraismo prevale sulla più elementare pietà per le vittime del genocidio. E' una storia esemplare, che farebbero bene a meditare coloro che si illudono che il nostro continente sia vaccinato contro l'odio e l'antisemitismo.

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Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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