Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/04/2015, a pag. 49, con il titolo "Quel festival di Teheran contro l'Olocausto", l'intervento di Achille Superbi e la risposta di Pierluigi Battista.
Conciso e puntuale il commento di Pierluigi Battista alla retromarcia di Achille Superbi, vignettaro invitato alla seconda edizione del festival negazionista di Teheran.
Il 15 aprile scorso abbiamo ripreso un analogo intervento di un altro vignettaro che aveva aderito al festival negazionista e antisemita: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=57887
Ecco l'intervento di Superbi:
La vignetta vincitrice della prima edizione del festival antisemita, tenutosi nel 2006.
Ho appreso con grande stupore di essere stato da Pierluigi Battista accostato a un’iniziativa di cui non sono assolutamente a conoscenza e da cui moralmente prendo decisamente le distanze ( Corriere , 13 aprile). Leggo che questa manifestazione è stata organizzata da Masoud Shojaei-Tabatabaei, che nel 2003 mi aveva invitato a Teheran come membro della giuria nella Biennale internazionale dell’Umorismo e della Caricatura e non fatico a pensare che, se veramente sono stato inserito in questa esposizione, sia stato usato materiale di repertorio, evidentemente fuori tema dal momento che mi occupo prevalentemente di caricatura sportiva e di costume, sempre nel rispetto delle persone e delle opinioni. Non biasimo il fatto che Pierluigi Battista non sappia chi sono, ma garantisco che non un centesimo del canone Rai serve a sovvenzionare la mia passione per il disegno che in 30 anni, fino a ora, mi aveva procurato solo soddisfazioni e occasioni di confronto con colleghi di ogni parte del mondo. Lo stupore passerà ma resta l’amarezza di essere stato definito pubblicamente «satiro antisemita». Bastava informarsi prima.
Ecco la replica di Pierluigi Battista:
Pierluigi Battista
Il nome di Achille Superbi è nell’elenco degli invitati della Repubblica Islamica dell’Iran come partecipante a una delle edizioni dello spregevole festival delle vignette contro l’Olocausto.
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