Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/04/2015, a pag. 15, con il titolo "Da Putin missili a Teheran", l'analisi di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari e il suo recente libro "Il Califfato del terrore"
Il sorriso ipocrita del regime degli ayatollah
Il Cremlino sblocca la vendita dei missili S-300 all’Iran e Israele reagisce denunciando la «legittimazione del riarmo di un regime terrorista» per effetto dell’intesa di Losanna sul nucleare. Gli S-300 sono vettori terra-aria con 200 km di gittata che Mosca decise nel 2010 di fornire a Teheran congelando la decisione a seguito delle sanzioni Onu contro il programma nucleare iraniano. Usa e Israele esercitarono forti pressioni sul Cremlino per bloccare la consegna in quanto i missili consentono a Teheran di aumentare in maniera significativa la protezione degli impianti nucleari da possibili raid, indebolendo di conseguenza l’opzione militare.
La decisione di Mosca di «sospendere» la fornitura arrivò quando Teheran aveva già versato 800 milioni di dollari e la contromossa iraniana fu di denunciare la Russia, lamentando danni per 4 miliardi di dollari. A porre fine al braccio di ferro legale arriva ora il cambiamento di posizione del Cremlino. È il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, a spiegare che la «sospensione volontaria unilaterale» era stata decisa per «contribuire ai negoziati con l’Iran sul nucleare» ma all’indomani dell’accordo-quadro di Losanna nulla più osta alla consegna. «Forniremo gli S-300 al più presto» assicura il ministero della Difesa russo andando incontro all’immediato plauso del viceministro della Difesa di Teheran, Reza Talainik, che parla di «passo avanti bilaterale». La Russia è una delle sei potenze (con Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) che hanno partecipato ai negoziati di Losanna e punta a cementare le relazioni strategiche con l’Iran.
Per Israele è un grave errore. «Sebbene l’Iran smentisca articolo per articolo l’accordo annunciato sul nucleare - afferma Yuval Steinitz, ministro dell’Intelligence - la fornitura di missili russi è un risultato della legittimazione che l’intesa garantisce a Teheran» così «anziché chiedergli di cessare il terrorismo in Medio Oriente e nel mondo, gli si consente di ottenere armi avanzate destinate ad accrescere la sua capacità di commettere aggressioni». Da Washington il Segretario di Stato John Kerry ha chiamato Lavrov per esprimergli «forte preoccupazione». Il timore della Casa Bianca è duplice: la consegna dei missili russi diminuisce la deterrenza militare nei confronti dell’Iran e spinge il Congresso ad opporsi all’intesa di Losanna.
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