lunedi` 21 ottobre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
05.04.2015 25 Aprile: che ci stanno a fare gli eredi del nazi-islamismo ?
Gabriele Isman intervista Alberto Tancredi

Testata: La Repubblica
Data: 05 aprile 2015
Pagina: 20
Autore: Gabriele Isman
Titolo: «Perchè le bandiere palestinesi ? Noi da anni aggrediti in piazza»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/04/2015, a pag.20, con il titolo "Perchè le bandiere palestinesi ? Noi da anni aggrediti in piazza " l'intervista di Gabriele Isman ad Alberto Tancredi, presidente dall'Associazione Romana Amici D'Israele. IC ha seguito nei giorni scorsi le cronache sull'incontro presso la  sede dell'Anpi per organizzare il corteo, ecco i link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=57754
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57747

Ecco l'intervista:

                                                                           Alberto Tancredi

 

"Portiamo lo striscione della Brigata ebraica nel corteo del 25 aprile dal 2003: l'ultima volta che ci è stato consentito di parlare dal palco fu cinque anni fa e anche in quell'occasione non mancarono le contestazioni".
Alberto Tancredi, 50 anni, è il presidentedell'associazione romana "Amici di Israele". Iniziamo dalla riunione del 30 marzo: lei c'era. Cosa è successo? «Era il quarto appuntamento alla Casa della Memoria per preparare il corteo. Ci aveva invitato come sempre l'Anpi: le altre volte eravamo 30 persone al massimo, qui ci siamo ritrovati in 70. Ho avuto l'impressione di una contestazione organizzata: erano tutti contro Israele e la Brigata ebraica». Impossibile una mediazione? «La Brigata ha contato non poco nella Liberazione italiana, basta guardare le tombe nel cimitero di Piangipane in Emilia-Romagna. Abbiamo provato a dire che avremmo portato solo le mostrine della Brigata e non la bandiera che ormai coincide con il vessillo d'Israele. Ci è stato risposto che non era aocettabile». Come vi hanno contestato? «Dicendoci che non era tollerabile la presenza di uno Stato che per loro è fascista e sionista. Noi volevamo parlare del 25 aprile: del resto si può discutere altri 364 giorni all'anno». Siete contrari alla presenza di bandiere palestinesi? «Non ne capiamo il senso. In quel corteo si ricorda la Liberazione italiana, non il conflitto mediorientale. Per altro il Gran Mufti di Gerusalemme era alleato con Hitler, ci sono fotoche li ritraggono assieme. Tra le due bandiere quella meno opportuna è proprio la palestinese, da un puntodi vista storico. Ma chi era alla riunione ha contestato anche questa verità». Ultima domanda ci sarete al corteo? «No, non ci sono le garanzie di sicurezza per noi e per la Brigata».

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT