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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.03.2015 Fernando Gentilini nominato mediatore per l'Ue in Medio Oriente
Cronaca di Luigi Offeddu

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 marzo 2015
Pagina: 14
Autore: Luigi Offeddu
Titolo: «L'uscita di scena dell' 'inefficace' Blair e la nuova voglia di iniziativa dell'Europa»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/03/2015, a pag. 14, con il titolo "L'uscita di scena dell' 'inefficace' Blair e la nuova voglia di iniziativa dell'Europa", la cronaca di Luigi Offeddu.

Non essendo noto alle cronache politiche, non esprimiamo nessun giudizio sull'incarico affidato a Fernando Gentilini. Giudicheremo dai fatti. 


Luigi Offeddu

Sarà certo vero, come ha detto il ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, che il suo quasi omonimo Fernando Gentilini «è un validissimo diplomatico ma non ha niente a che fare con il ruolo di Tony Blair». Però Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione Europea e Alto rappresentante europeo per gli affari esteri, ieri ne ha proposto ufficialmente la nomina a rappresentante, o inviato speciale, dell’Ue per le questioni del Medio Oriente; la sua proposta è stata approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri degli esteri europei, e in qualche modo ha una valenza storica: è infatti la prima volta che l’Ue ha un suo inviato speciale per il Medio Oriente. Tutto ciò avviene nelle stesse ore in cui, da una parte, si attende l’esito delle elezioni in Israele.


Federica Mogherini

E dall’altra, tutta l’Europa parla delle possibilissime, imminenti, e da molti auspicate dimissioni dello stesso Blair, finora rappresentante del «Quartetto» di mediatori Onu, Ue, Usa e Russia per il Medio Oriente. Fonti Ue ben informate e vicine a Federica Mogherini spiegano: «Gentilini, che è direttore del Servizio azione esterna Ue per l’Europa Occidentale, i Balcani Occidentali e la Turchia, è un grandissimo mediatore non politico, ed è per questo che è stato scelto. C’erano altre candidature allo stesso posto, ma qui si tratta di un ripensamento generale del ruolo del Quartetto e della presenza della Ue in Medio Oriente, un ripensamento cui Federica Mogherini crede profondamente: non bisogna dimenticare che il suo primo viaggio ufficiale, subito dopo la nomina, ha avuto come mete proprio Gaza e Israele; e che l’Ue resta il primo donatore di aiuti per il popolo palestinese». Ieri, è stato come se un colpo di «gong» fosse arrivato dai vertici della Ue, preannunciato da un articolo del Financial Times che rivelava in controluce il malumore di Barack Obama, David Cameron e altri leader per l’operato, o non-operato, dell’ex premier britannico.


Fernando Gentilini

Il «colpo di gong» sottintende anche altro: e cioè appunto la volontà di nuova presenza della Ue, emarginata dalla mediazione fra Russia e Ucraina, e poco più che spettatrice nel confronto fra l’Occidente e la minaccia islamica dell’Isis. Federica Mogherini, a sua volta bersaglio di qualche critica per le sue posizioni giudicate troppo accomodanti nei confronti del Cremlino, sembra aver presente questa necessità, e probabilmente — smentite o no — anche l’opportunità offerta dal declino di Blair. Il «Quartetto» di cui lui è (ancora) rappresentante, è un organismo diplomatico informale costituito nel 2002. Suo compito sarebbe quello di aiutare a ricostruire un dialogo fra palestinesi e israeliani, e di favorire la ricostruzione economica dei Territori in vista della nascita di un vero Stato palestinese. Blair sedeva e per ora siede a fianco del segretario generale dell’Onu, della stessa Mogherini, dei ministri degli Esteri di Washington e Mosca.

Celebri sono rimasti i soggiorni suoi e del suo staff che occupava un intero piano del glorioso hotel King David a Gerusalemme, le conferenze presumibilmente non gratuite in tutto il mondo, e vari altri pettegolezzi soprattutto di fonte inglese. Alla fine, Blair sembra esser stato travolto dalle accuse (sempre negate) di inefficienza, di scarsa autorevolezza, di scarsissima comunicativa con i leader palestinesi e di pesanti conflitti di interessi finanziari. Il suo ultimo impegno è stato, l’altro ieri, un convegno sul futuro dell’Egitto: ma la sua presenza non è stata riportata a nove colonne sui giornali europei o medio orientali. Anche se non avrà forse i suoi stessi poteri nei rapporti con Onu, Usa e Russia, Gentilini potrà avvalersi di altre radici ed altre esperienze: è stato inviato speciale per l’Afghanistan, e capo mediatore Ue nelle tormentate vicende di Kosovo e Serbia. Altri drammi: forse, a ricordarli, solo un preludio di quello che lo attende ora a Gaza e a Gerusalemme.

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