Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 09/03/2015, a pag. 17, con il titolo "Rania di Giordania: 'Via la I da Is, il terrorismo non è islamico' ", l'articolo a firma A. Bad.
La regina giordana di origine palestinese farebbe bene a cambiare mestiere, dal momento che sono i terroristi islamici i primi a riconoscere che le proprie azioni dipendono dall'islam. Ci sono altri generi di islam, magari moderati? Ci piacerebbe, se esistono, che trovassero la forza di far sentire la propria voce, cosa che avviene invece di rado.
Alla sigla Is (Stato Islamico) non bisognerebbe togliere la I, ma aggiungere una P per indicare quale sia il terrorismo che è stato maestro per tutti gli estremisti islamici: il terrorismo palestinese
Ecco l'articolo:
Rania, regina di Giordani
Corano e moschetto, terrorista islamico perfetto
"Cancellare la I di Islam dalle loro sigle e «usare internet per raccontare i fatti come li vediamo noi". Contro i jihadisti dell'Is, la regina Rania di Giordania propone una guerra di propaganda. In un incontro a Londra con la direttrice dell'Huffington Post Arianna Huffington, Rania - da tempo in prima fila contro i jihadisti da un Paese che accoglie centinaia di migliaia di profughi siriani e che ha perso da poco un pilota, Moaz al Kasasbeh, arso vivo dai miliziani dell'Is - ha detto: "Troverei perfetto far cadere la prima I di Is, perché queste persone non hanno niente di islamico, niente a che vedere con la fede e tutto a che vedere invece con il fanatismo".
Parole che vengono diffuse mentre a due giorni dall'attacco jihadista al campo petrolifero di AI Ghani in Libia dove sono state uccise 11 guardie, arriva la notizia non confermata di otto decapitazioni fra i nove dipendenti stranieri rapiti, due dei quali europei. E mentre a Londra il Sunday Times riferisce che Jihadi John, al secolo Mohammed Emwazi, avrebbe fatto arrivare alla famiglia in Gran Bretagna le sue "scuse per i disagi" legati alla rivelazione della sua identità. Nelle sue riflessioni sui jihadisti, la regina spiega che «come comunità internazionale, faremmo bene a non focalizzarci sul carattere religioso del gruppo, è un'immeritata legittimazione: l'Is vuole essere definita Islamica proprio perché così ogni azione controdi essa sarà automaticamente chiamata "guerra contro l'Islam': è esattamente ciò che vogliono, li aiuta anche nel reclutamento».
La proposta di Rania è invece che la lotta sia guidata da musulmani e arabi, e che venga combattuta anche online. «Non possiamo lasciare che rubino la nostra identità., ha detto, "dobbiamo riuscire a scrivere la nostra parte dell a storia", usando i social media, i messaggi online. "Quel che vogliono gli estremisti", ha proseguito, "è dividere il nostro mondo con falsi confini di religione e cultura, così molti in Occidente potranno avere stereotipi contro arabi e musulmani". Invece "questa è una battaglia fra il mondo civilizzato e un branco di pazzi che macchiano il nome dell'Islam e che vogliono riportarci indietro, fino al medioevo". La sovrana ha analizzato le ragioni che possono spingere una persona a diventare jihadista: dal bisogno di un senso di appartenenza a quello dell'avventura, dal senso d'ingiustizia alla povertà, dalla necessità di un lavoro a una passione per la retorica religiosa.
Ma poi la regina di Giordania cerca di chiarire un punto per lei importante: "Fanatismo ed estremismo esistono in ogni religione, ma restano sempre ai margini. lo penso che ciò che questa volta li ha fatti finire al centro, nel "mainstream", è il fatto che questi fanatici sono appoggiati: qualcuno li aiuta economicamente e con le infrastrutture che permettono di diffondere la loro ideologia". D'accordo con l'intervento militare, Rania ha però concluso che un'ideologia "non si uccide con una pallottola. La puoi uccidere solo avendo un' idea migliore".
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