Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi 08/03/2015, a pag.14, con il titolo "Mogherini appoggia l'invio di navi, con un governo di unità", la cronaca di Giuseppe Sarcina.
Avvertenza: leggendo il titolo, non deve venire in mente che "governo di unità" possa riferirsi a una coalizione anti-terrorismo. Tutto il contrario, quel mostro di intelligenza che è Federica Mogherini afferma l'opposto: "appoggerò l'invio di navi quando.. la situazione si sarà stabilizzata da sola", è questo il significato vero di "governo di unità".
Una ennesima brutta figura da parte di colei che dovrebbe rapprenentare la poltica estera dell'Unione europea. E, ahimè, spedita su quella poltrona dal governo italiano.
Le cuffie non servono, è il ragionare cha manca..
Giuseppe Sarcina
Ecco l'articolo:
«Abbiamo discusso di diverse opzioni per rafforzare la sicurezza in Libia, diverse modalità cui l'Unione europea può dare sostegno. Questo potrebbe significare anche una presenza navale». Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, commenta così l'intervista pubblicata ieri dal Corriere della Sera all'inviato dell'Onu per la Libia, Bernardino León. Secondo il diplomatico spagnolo «nel breve periodo sarebbe importante sorvegliare la costa libica», dispiegando un cordone di sicurezza in mare. León ha voluto precisare che questo intervento «da solo non risolverebbe il problema». Occorre «un sistema di sicurezza molto più completo». Il tema, per ora, non è entrato nel vertice tra le fazioni libiche, riunite a Rabat, in Marocco. Emhaed Shaeb, uno dei rappresentanti del parlamento di Tobruk (il solo riconosciuto a livello internazionale), osserva: «Intanto vediamo se si riesce a formare un esecutivo di unità nazionale. Poi potremo esaminare con i Paesi europei misure di sicurezza, anche in mare, perché no». Di fatto è lo stesso ragionamento di Mogherini: l'Unione europea si muoverà «nel momento in cui ci sarà un interlocutore unico in Libia». Intanto oggi dovrebbe terminare la prima fase del confronto di Rabat, senza alcuna intesa formale. Le delegazioni torneranno in Libia per raccogliere indicazioni e quindi si rivedranno a metà settimana, ancora nella capitale marocchina. Ieri c'è stato un lungo dibattito sulle caratteristiche che dovrebbe avere il nuovo governo. Ma il vero problema è individuare una personalità in grado di guidarla con il beneplacito di tutti. Va registrato almeno un segnale incoraggiante: i delegati di Tripoli e quelli di Tobruk si sono riuniti per la prima volta nello stesso salone, ospiti del ministro degli Esteri marocchino, Salaheddine Mezuoar
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