Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/02/2015, a pag. 10, con il titolo "E i fiori in ricordo dell'assassino dividono gli islamici: 'Gesto sbagliato' ", la cronaca di Marco Imarisio.
Di fronte all'attentato perpetuato da un terrorista danese di origine palestinese e costato la vita a due persone due giorni or sono a Copenhagen - una delle quali colpita esclusivamente in quanto ebrea -, la comunità musulmana danese si limita a parole di circostanza. Non solo: alcuni suoi membri hanno deposto fiori in ricordo non delle vittime, ma dell'assassino, un agghiacciante omaggio pubblico che è stato tolto soltanto dopo molte ore.
Se queste sono le reazioni, come è possibile considerare le comunità musulmane europee interlocutori credibili?
Ecco la cronaca dei fatti:
Marco Imarisio
"L'islam è in arrivo in Danimarca"
Sul marciapiede della Svegevej ci sono undici mazzi di fiori e due lumini che forse non dovrebbero esserci. La concordia e l’unità della Danimarca alle prese con il più grave atto terroristico della sua pacifica storia recente rischiano per una giornata intera da andare in frantumi davanti all’omaggio reso da mano ignota alla memoria di Omar El Hussein, il ragazzo che sabato scorso ha ucciso due persone in due diversi attentati.
La scena è ben diversa dall’enorme distesa di omaggi floreali davanti al locale del primo agguato e della sinagoga. «Allah sia benevolo con te», si legge su un foglio di carta appeso alla finestra di fronte. A camminare nel quartiere si capisce che il mistero non è tale. Il luogo dove è morto El Hussein era anche quello dove è cresciuto.
«Lo conoscevamo tutti», dice proprio il fioraio della zona. Niente fiori per l’assassino diventa però un coro intonato da tutti, a cominciare dalla comunità islamica e dalle associazioni più radicali come Hizb-Ut-Tahir, che ieri mattina ha emesso un comunicato ufficiale dove si invitava «la nostra gente» a non condannare pubblicamente gli attacchi, e in serata ha tenuto a precisare di essere estranea a quei fiori, «che non appartengono alle nostre usanze».
La segnalazione è venuta dal basso, fatta da alcuni passanti in quel vicolo che certo non fa parte dei percorsi turistici. Ma subito è risalita, fino a diventare una questione politica, con alcuni esponenti del governo che si sono detti scandalizzati e pronti a prendere provvedimenti. È dovuto intervenire anche Alì Mosken, imam della moschee di Copenaghen, prendendo le distanze da quello che ha definito «un gesto isolato e spontaneo». A tarda sera i fiori sono stati stati gettati via, sparpagliati in mezzo alla strada. In Danimarca il ghiaccio della pace sociale è sottile.
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