Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 14/02/2015, a pag.17, con il titolo "Il giallo Nisman, incriminata la Kirchner " l'articolo di Omero Ciai.
Il Giudice Nisman assassinato, la presidente Kirchner incriminata
Omero Ciai
Nuova svolta in Argentina sul caso Nisman, il procuratore che indagava sulla presidente Cristina Kirchner trovato morto il 18 gennaio a Buenos Aires. Un altro giudice, Gerardo Pollicita, ha deciso ieri di incriminare Cristina con l’accusa di aver partecipato ad occultare la presunta responsabilità dell’Iran nell’attentato del 1994 contro l’Amia, l’associazione ebraica della capitale argentina. Strage che provocò 84 morti. Insieme alla presidente, Pollicita, ha incriminato il ministro degli Esteri, Hector Timerman, e altri due dirigenti del partito di governo che sarebbero implicati in una trattativa segreta con Teheran per nascondere le prove del coinvolgimento iraniano nell’attentato. Quello di Pollicita è solo il primo atto dell’inchiesta perché dovrà essere un altro giudice a valutare la situazione dando il via libera alle indagine su Cristina. Appena conosciuta la notizia un esponente del governo, il segretario alla presidenza, Anibal Fernandez, ha reagito sostenendo che non c’è alcuna prova contro Cristina e che la decisione di Pollicita «non ha alcuna importanza». Fin dal giorno della morte di Nisman, sulla quale ancora si indaga per stabilire se si trattò di suicidio o se venne ucciso, il governo argentino si difende affermando che si tratta di una montatura dietro la quale ci sarebbe “Jaime” Stiuso, un super boss dei servizi segreti esautorato alcuni mesi fa. È Stiuso, che collaborava con Nisman, che avrebbe fornito al procuratore per vendicarsi i dossier che arrivano fino alla Casa Rosada, la sede della presidenza. Gli stessi dossier che, dopo la morte di Nisman, sono passati nell’ufficio di Pollicita. Quattro giorni prima di morire Nisman presentò una denuncia, che espose anche in un programma televisivo, nella quale accusava Cristina e, secondo altri documenti rinvenuti nella sua abitazione, aveva intenzione di sollecitarne l’arresto. Il 19 gennaio, giorno successivo a quello in cui venne trovato morto, Nisman doveva recarsi in Parlamento e rendere pubbliche le prove che aveva raccolto sui negoziati segreti con Teheran.
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