Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 04/02/2015, a pag. 2, con il titolo "L'étoile del femminismo francese contro la gauche che si è piegata all'islam", l'analisi di Mauro Zanon.
Siamo stupiti positivamente da questo articolo, un elogio alla cultura laica, pubblicato su un quotidiano da sempre estimatore del cattolicesimo reazionario. Certo il motivo non va ricercato nel curriculum vitae di Badinter, una delle sostenitrici della legge francese sul diritto all'aborto, ma nelle sue dichiarazioni di oggi contro i socialisti - lei socialista - sulla posizione in merito all'islamofobia.
Ecco l'articolo:
Mauro Zanon Elisabeth Badinter
Parigi. “Laïcité: un valore minacciato?”. Se lo è chiesto Marianne, il settimanale “centrista rivoluzionario”, secondo l’espressione del suo fondatore Jean- François Kahn, la tribuna dei repubblicani allergici al pensiero unico e al goscismo di ascendenza sessantottina. Marianne raccoglie una serie di testi inediti di politici illustri e pensatori contemporanei, da Clemenceau a Ferry passando per Jaurès e De Gaulle, all’interno di un numero speciale che riunisce tra gli interventi anche un’intervista tosta e rumorosa a una delle femministe più in vetrina di Francia, Elisabeth Badinter, partita in crociata contro “venticinque anni di vigliaccherie” da parte dei socialisti sulla questione della laicità. Accanto a Sylviane Agacinski, moglie dell’ex primo ministro Lionel Jospin, Badinter è la personalità più mediatizzata e controversa del femminismo francese, è stata a lungo un’étoile incontrastata della sinistra glamour, idolatrata e applauditissima per le sue opere sul movimento femminista e sul ruolo delle donne nella società, ma dal 2011, ossia da quando ha dichiarato per la prima volta che “al di fuori di Marine Le Pen, nessuno difende la laicità”, perché “in seno alla gauche, la battaglia è stata completamente abbandonata”, non è più la benvenuta nei milieu socialisti.
Per quelle dichiarazioni contenute in un’intervista al Monde des religions, era stata tacciata di “lepenismo”: eccola, scrivevano i giornaloni della gauche, Badinter la “marinista”. Ancor di più se la presero quando l’autrice di “Fausse route”, saggio al vetriolo contro la misandria e la “postura vittimaria” di certe neofemministe francesi che imperversano nei salottini televisivi, disse che in merito al rispetto della laicità “una parte della sinistra – la “gauche molle” di Hollande, ndr – è troppo accomodante, perché ha il terrore di essere tacciata di islamofobia. In Francia – tuonò la Badinter – questa è una parola alla moda, che serve a tappare la bocca a chi osa dire la verità: il velo, in molti casi, non è un gesto religioso ma un atto di provocazione politica, di proselitismo, di opposizione militante ai valori della République”. Nell’intervista esclusiva concessa a Marianne, Badinter ha ripreso tutto questo e rincarato la dose: “Si è prodotto un ribaltamento a sinistra sulla questione della laicità, che è il risultato di un profondo malessere dinanzi all’ascesa dell’islamismo.
Paralizzata dall’idea di essere accusata di stigmatizzare le popolazioni di origine immigrata, la gauche si rifiuta di trattare questa nuova situazione”. E ancora: “Il complesso di colpa al cospetto di alcune popolazioni che simboleggiano gli ex colonizzati è stato più forte in questa generazione di socialisti che hanno così favorito, nei loro rispettivi ranghi, l’ascesa del comunitarismo, quest’idea che tutti i rituali culturali e religiosi, compresi i più estremisti, siano rispettati e debbano essere rispettati”. Ma il peggior danno commesso da quella che Badinter chiama “gauche comunitarista” è l’“aver accettato il concetto di ‘islamofobia’ – che ha sfasciato il principio di laïcité, dato che protestare contro i simboli religiosi diventava un crimine – e l’invenzione di questo termine nel senso assurdo di ‘razzismo antimusulmano’”. “Da qui – insiste Badinter – è nata l’intimidazione che ha funzionato con sempre più persone di sinistra, le quali si sono tappate la bocca per paura di essere denunciate, perché la laicità, divenuta sinonimo di islamofobia, è stata abbandonata a Marine Le Pen. Questo non lo perdono alla gauche”.
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