Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/02/2015, a pag. 16, con il titolo "Indagava su Israele per l'Onu ma era sul libro paga dell'Olp", il commento di Carlo Panella.
Informazione Corretta si è occupata di William Schabas e della sua commissione di inchiesta l'estate scorsa:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54855
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54890
Ecco l'articolo:
Carlo Panella
I crimini compiuti durante la recente guerra a Gaza di cui l'Onu dovrebbe occuparsi sono quelli perpetrati da Hamas, che utilizza i propri civili come scudi umani e colpisce i civili israeliani.
Nuova meschina figura dell’Onu: Wiliam Schabas è stato costretto a dare le dimissioni da presidente della Commissione di Inchiesta sulla violazione dei diritti umani commessi da Israele durante l'ultima occupazione di Gaza. Un incidente che squalifica ulteriormente - se ce ne fosse bisogno - quella Commissione dei Diritti Umani della Nazioni Unite che a suo tempo assegnò la presidenza persino alla Libia di Gheddafi. Soprattutto, dimostrazione che gli alti responsabili dell'Onu, oltre a essere scandalosamente schierati con i palestinesi, hanno anche un quoziente d'intelligenza e una prassi politica demenziali.
Schabas, infatti, è stato costretto a lasciare l'incarico dopo avere rilasciato dichiarazioni di questo tenore: «Il primo ministro d'Israele, Benjamin Netanyahu, e il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, sono maestri di dichiarazioni ridicole e stravaganti e credo continueranno a rilasciarle». Un giudizio equilibrato ed equidistante, come si vede. Non solo, il Jerusalem Post di martedì ha rivelato con prove inoppugnabili che lo stesso Schabas, che è un accademico canadese, ha lavorato come consulente, e quindi è stato a libro paga, della Olp. Esempio preclaro di imparzialità e di professionalità politica made in Onu.
Secco il commento di Netanyahu: «Nominare Schabas a capo dell'inchiesta Onu è stato come chiedere a Caino di scoprire chiha ucciso Abele». Naturalmente, il premier israeliano ha colto l'occasione di queste dimissioni dalle motivazioni scandalose per chiedere che l'Onu archivi del tutto l'inchiesta e che non pubblichi quindi il primo Rapporto previsto il 3 marzo prossimo. Netanyhau ha anche attaccato e nel suo complesso la Commissione per i Diritti Umani dell'Onu (Unhrc), accusandola di essere «un organismo anti israeliano» che nel 2014 ha approvato più risoluzioni contro Israele che l'Iran, la Siria e la Corea del nord messi assieme».
Questo dato è tanto inequivocabile e scandaloso e dipende dalla composizione “paritaria” di questo, come di tutti gli organismi dell'Onu, che fa sì che i diritti umani vengano monitorati dai Paesi che più li violano al mondo, uniti solo e unicamente dall'odio verso Israele (che molti dei suoi paesi membri si rifiutano peraltro di riconoscere). Questo episodio, apparentemente marginale, è invece di importanza cruciale alla luce della avventurista manovra avviata dal leader dell'Olp Abu Mazen. Questi, incapace persino di mantenere un accordo di governo unitario con Hamas - in un clima di guerra civile palestinese a bassa tensione - ha infatti deciso di scaricare la sua debolezza interna sul fronte palestinese, aggredendo Israele sul piano diplomatico.
Passaggio cruciale di questa strategia avventurista è stata la domanda di iscrizione della sua Autorità Nazionale Palestinese al Tribunale Penale Internazionale, davanti al quale si prepara a denunciare Israele per «crimini contro l'umanità». Durissima è stata la reazione di Israele, come di Obama nei confronti di una mossa, finalizzata con tutta evidenza, non a concludere una trattativa positiva con Israele per la nascita di uno Stato Palestinese, ma solo a rinfocolare l'odio antisionista e antiebraico e a dare armi alla propaganda araba più oltranzista.
È dunque evidente che il rapporto Onu sull'ultima guerra di Gaza, scritto sotto la direzione dell'anti israeliano Schabas, costituirà un atto d'accusa determinante davanti a questo tribunale. A questo proposito è bene ricordare che l'ultimo Rapporto dell'Onu sulla precedente operazione di Israele a Gaza “Piombo fuso” del 2008, è stato clamorosamente smentito dallo stesso presidente di allora di questa stessa Commissione. Dopo tre anni dalla sua pubblicazione infatti, il sudafricano Richard Goldstone ha ammesso che le sue accuse di crimini di guerra a Israele erano inattendibili per la ovvia ragione che Hamas - che aveva iniziato le ostilità, nascondendo le sue batterie di missili tra i civili, come sempre - non aveva risposto alla sua Commissione e quindi le sue responsabilità primarie erano semplicemente state ignorate: «Oggi sappiamo molto di più su quanto avvenne nella guerra di Gaza del 2008-2009 rispetto al periodo nel quale condussi l'inchiesta; se avessi saputo allora ciò che sappiamo oggi, il Rapporto Goldstone sarebbe stato differente. Israele infatti ha dedicato risorse significative per indagare su oltre 400 accuse riguardo alle proprie operazioni militari, mentre Hamas non ha svolto alcuna indagine sul lancio di missili e mortai contro Israele».
Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante