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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.01.2015 Le canzoni che inneggiano alla Shoah: un insulto alla democrazia
Commento di Gian Antonio Stella

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 gennaio 2015
Pagina: 45
Autore: Gian Antonio Stella
Titolo: «Le canzoni della vergogna che infangano la Rete»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/01/2015, a pag. 45, con il titolo "Le canzoni della vergogna che infangano la Rete", il commento di Gian Antonio Stella.


Gian Antonio Stella

Ecco la miserabile auto-pubblicità del gruppo neo-fascista napoletano

«Cerco nel ghetto tutto l’anno, e all’improvviso, eccoti qua! / Sto rastrellando le soffitte di questa cazzo di Amsterdam! / Tu scrivi pure il tuo diario, che tanto è falso, noi lo sappiam! / Azzurro, il cielo ad Auschwitz non è azzurro, è sempre così, / le docce che voi usate sono piene di Zyklon B! / E allora, un calcio in culo e sali in treno verso, verso Auschwitz!»    

Non c’è solo il pattume dei tagliagole dell’Isis, online . Nel caso polizia, carabinieri e ministero degli Interni si fossero distratti, segnaliamo il ritorno in Rete dell’immondizia dei «99 Fosse», con la effe di Firenze, la contro-faccia neonazista dei «99 Posse», il gruppo napoletano legato ai centri sociali in questi giorni al centro delle polemiche per il concerto previsto per domani a Cremona.    Le canzoni hitleriane dei «99 Fosse» che sbeffeggiano la Shoah erano state rimosse anni fa da Internet dopo una serie di denunce, giornalistiche e giudiziarie. Ma ogni volta, dopo qualche tempo, spiega il Centro di documentazione ebraica contemporanea, c’è sempre qualcuno che le ricarica su YouTube. Soprattutto nei dintorni del 27 gennaio, la Giornata della memoria.    Una vergogna.

Il sito del «Fronte Ariano Nazionale», «luogo di ritrovo e aggregazione per bianchi fieri delle proprie tradizioni», ha messo online i testi. Costruiti sulla musica di canzoni famose. Come quella citata all’inizio e dedicata ad Anna Frank sull’aria di «Azzurro» di Adriano Celentano.

O di «Albachiara» di Vasco Rossi: «Respiri piano dentro la cantina / ti addormenti di sera ti risvegli col mitra / puntato sulla faccia, / e alza quelle braccia! / Diventi rossa se qualcuno ti guarda / quella cazzo di stella a sei punte gialla, / sei proprio la più cozza di tutta la tua razza!...»

O ancora di «Gianna» di Rino Gaetano: «Himmler Himmler Himmler addestrava le SS, / grandi animatori di villaggi per le vacanze. / Ferie obbligatorie per gli ebrei di tutto il ghetto, / il problema era sempre quello: “Dove cazzo li metto?” / A Dachau, a Mauthausen, a Treblinka, / ti ho dato una spinta, / vai dentro la fossa, / tua moglie la doccia, / tua figlia Rachele la diamo a Mengele, / chi vivrà vedrà! / Ma dove vai! / Vieni qua! / Ma che fai, / da Dachau non scapperai! / Vieni qua, ma chi sei! / Vieni insieme agli altri ebrei! / Vieni qui, anzi lì, nella doccia Zyklon B!...»    

Ministro Alfano: come può tollerare che tutto ciò resti online un solo minuto di più? E gli autori di queste parole che ridono di milioni di morti sono mai stati non dico perseguiti ma almeno cercati?

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@corriere.it

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