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Libero Rassegna Stampa
16.01.2015 Eurabia: il cedimento dell'Europa, nelle parole di chi ha raccontato per prima il Califfato
Bat Ye'or intervistata da Francesco Borgonovo

Testata: Libero
Data: 16 gennaio 2015
Pagina: 1
Autore: Francesco Borgonovo
Titolo: «Verso Eurabia: 'L'Ue ha creato la falsa immagine dell'islam buono'»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/01/2015, a pag. 1-8, con il titolo "Verso Eurabia: 'L'Ue ha creato la falsa immagine dell'islam buono' ", l'intervista di Francesco Borgonovo a Bat Ye'or.

 A destra: Bat Ye'or

Francesco Borgonovo

In Sottomissione, il romanzo di Michel Houellebcq uscito ieri in Italia, l’ex funzionario dei servizi segreti francesi Alain Tanneur, uno dei personaggi, discute di Mohammed Ben Abbes, il sedicente leader «moderato» del partito musulmano che prende il potere in Francia. Tanneur, come molti, ne parla con una certa benevolenza e a un certo punto spiega: «Per certi versi, la vecchia Bat Ye’or non ha torto con il suo fantasma del complotto Eurabia; ma sbaglia di grosso quando immagina che il complesso euro-mediterraneo si troverà, rispetto alle monarchie del Golfo, in posizione di inferiorità, perché in realtà diventerà una delle prime potenze economiche mondiali e sarà perfettamente in grado di trattare da pari a pari». Bat Ye’or è un’intellettuale britannica di origine egiziana autrice di vari saggi, di cui il più famoso è certamente Eurabia (edito in Italia da Lindau e pubblicato anche in allegato a Libero qualche anno fa). Libri molto documentati, analitici e senz’altro potenti, che hanno ispirato profondamente anche Oriana Fallaci.


Eurabia, Verso il Califfato Universale, Il declino della cristianità sotto l'islam

Bat Ye’or, il libro delmomento - Sottomissione di Houellebecq, parla anche di lei. Anzi, sembra mettere in scena quel che lei ha previsto. «Non ho letto il libro, ho saputo dai giornali che un personaggio del libro dice che non mi sbagliavo del tutto».

Houellebecq è finito sotto protezione. «Purtroppo non è l’unico, oltre a lui ci sono molte persone in pericolo, minacciate dal terrorismo jihadista. Questo perché la Francia per tanti anni ha sottovalutato questa minaccia ».

Perché lo ha fatto, secondo lei? «Perché questa è la politica di Eurabia. Una strategia che mira a unificare l’Europa con il mondo arabo. Per portare avanti questa politica, l’Europa ha creato un islam ideale, tutto amore e tolleranza. Ma non ha visto le minacce del jihadismo. Ha creato una falsa immagine del mondo musulmano. Ora in Siria e Iraq c’è un Califfato e stiamo assistendo all’onda del jihad mondiale, di fronte a cui l’Europa non sa cosa rispondere. I governi europei sono stretti da due forze».

Quali? «Da una parte c’è il jihad che viene da fuori ma anche da dentro, come abbiamo visto negli attentati francesi.Dall’altra parte ci sono le popolazioni europee che non accettano più l’immigrazione di massa e il multiculturalismo. Sono nate forze antagoniste, e per i governi è un problema che si aggiunge alla crisi economica ».

Che cosa è cambiato da quando ha pubblicato Eurabia, nel 2006? «Quando è uscito sono stata attaccata, boicottata, diffamata. E non è stato fatto nulla da parte dei governi. Però ci sono state personalità come Oriana Fallaci e altri che hanno lottato contro la strategia di islamizzazione. Una sveglia che è suonata anche per l’opinione pubblica, che ha visto e vede la realtà delle politiche della Ue. Anche se non vedo come l’Europa possa cambiare direzione. Ci sono tante, troppe reti che legano l’Europa al mondo arabo e la indeboliscono. Ci sono anche tantissimi musulmani in Europa, anche se non tutti sono jihadisti, ovviamente».

Houllebecq, in Sottimissione, parla anche del vuoto - di valori, ma non solo - dell’Occidente, che è poi il motivo per cui il partito islamico ha gioco facile a imporsi. «Sicuro. È il processo che si è sviluppato nell’Unione Europea che ha voluto distruggere l’identità e i valori, anche nazionali, degli Stati. Questo per creare e facilitare l’unione con il mondo musulmano. È stato fatto nelle scuole, dai giornalisti, dagli scrittori. Un lavoro di distruzione dello spirito stesso dell’Europa. Per questo motivo siamo deboli e lasciamo spazio ai musulmani, che hanno una forte personalità e forti radici. E le hanno perché sono educati per essere così. Di fronte a loro c’è una popolazione molto debole a livello di identità».

Che cosa si può fare, secondo lei, per rispondere a questi attacchi, culturali e terroristici? «Io non sono una politica. Però penso che prima di tutto i popoli dovrebbero mostrare ai loro governi che non vogliono più continuare in questa direzione. Ribadire che vogliono i propri valori e la propria identità. E poi si deve fermare l’immigrazione costante. Anche delle persone che vengono da Paesi come la Siria e l’Iraq. Ci sono 56 Stati musulmani dove i profughi possono andare. E dove sicuramente si sentirebbero meglio. Perché starebbero in Paesi che hanno la loro stessa cultura. E poi perché in Europa non c’è lavoro, c’è crisi. Farli venire qui non è una soluzione né per loro né per noi. Questo è un enorme problema e dobbiamo sforzarci di trovare una soluzione per fermare l’immigrazione. Dobbiamo valutare bene quali persone fare entrare, a chi concedere asilo. E poi dobbiamo rispondere con fermezza alle minacce che vengono dall’interno, da persone che vivono fra noi. Dobbiamo espellere chi potrebbe diventare un terrorista e metterci in pericolo».

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