Tg La7, Tg 3 e Radio 3: il terrorista morto d'infarto diventa un martire
Commento di Deborah Fait
A destra: il Ministro ex terrorista alcuni minuti prima dell'infarto
Wiki Radio Rai 3. Domenica 9 dicembre. Ore 15.30
Trasmissione: La prima intifada raccontata da Marcella Emiliani
A cura di : Loredana Rotundo, Antonella Borghi, Lorenzo Pavolini, Roberta Vespa.
http://www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f1242170-19e9-4a35-b3f8-1aed617933b5.html
Il programma ha inizio con la descrizione del campo profughi di Jabalyia da cui partì la prima intifada: “baracche, rifiuti, case diroccate, carnaio umano, prigione a cielo aperto” (piace molto questa espressione ai media italiani)! La colpa dell’inizio della prima intifada viene data naturalmente a Israele perchè l’8 dicembre 1987, in un incidente stradale tra una camionetta dell’esercito israeliano e due taxi palestinesi, morirono 4 arabi e scoppiò la rivolta. Centinaia di palestinesi attaccarono le forze di difesa israeliane. Però... però... però la professoressa Emiliani dimentica di dire che due giorni prima, il 6 dicembre 1987, un israeliano fu accoltellato a morte dai palestinesi.
Marcella Emiliani
Tutto il programma racconta la storia dal punto di vista dei palestinesi, loro le vittime, gli israeliani i persecutori e gli occupanti. Non parla nemmeno, come non fosse mai avvenuto, dell’attacco all’autobus 405 a Tel Aviv (luglio 1989), con 16 morti http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_sul_bus_405_Tel_Aviv-Gerusalemme
Non nomina neppure Samir Kuntar, pluriomicida, terrorista decorato da Assad di Siria, che nel 1979, a soli 16 anni organizzò un attentato a Nahariya con 4 morti, dove tra l’altro prese la figlia di quattro anni di una delle vittime e la sfracellò contro le rocce: http://en.wikipedia.org/wiki/1979_Nahariya_attack
La nostra professoressa non parla neppure degli attacchi di terroristi palestinesi che negli anni '80 penetravano in territorio israeliano per attaccare le case di civili e ucciderne gli abitanti. Molte, troppe dimenticanze, prof. Emiliani. Troppa lagna, troppa comprensione per i palestinesi visti come vittime, in realtà lo sono stati ma dei loro fratelli arabi. Sospetta e poco onesta dimenticanza delle sofferenze di Israele, paese aggredito per essere distrutto dal giorno stesso della sua fondazione. Queste cose non vanno dimenticate se si vuole rispetto per il proprio lavoro, non vanno dimenticati gli attentati terroristici di quegli anni perpetrati da bande di palestinesi sguinzagliate per uccidere ebrei e chi stava loro vicino, in tutta Europa.
Vediamo di fare un veloce elenco dei più sanguinosi: strage di Monaco del 1972, 11 morti tra gli atleti olimpici israeliani. Attentato a Roma del 1973, 1 morto. Strage di Fiumicino del 1973, 32 morti. Dirottamento Entebbe del 1976, 12 morti. Attentato a Nairobi del 1980, 17 morti. Attentato alla sinagoga di Roma del 1982, 1 morto (Stefano Tachè di due anni). Strage di Fiumicino 2 del 1985, 13 morti. Dirottamento Achille Lauro del 1985, 1 morto (Leon Klinghoffer ammazzato e gettato in mare). Attentato aeroporto di Vienna del 1985, 6 morti. Strage sinagoga di Istanbul Turchia del 1986, 22 morti. Strage ambasciata di Buenos Aires del 1992, 29 morti. Strage al centro culturale ebraico di Buenos Aires del 1994, 96 morti, autori Hezbollah. Coinvolgimenti possibili in altri attentati: strage di Bologna del 1980, 85 morti. http://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo_palestinese
Tutto questo prima dello scatenarsi di attentati pressoché seriali dal 1993 in poi, dopo la firma di Oslo, fino ai nostri giorni. La professoressa Emiliani, che con voce drammatica, parla di occupazione militare israeliana ventennale (1967- 1987 inizio intifada) dei “territori palestinesi” dimentica di ricordare il motivo dell’occupazione. Perché non ricordare la guerra dei 6 giorni? Perché non informare chi ascolta che esiste una’altra verità oltre al vittimismo palestinese? Vediamo un po’: Egitto, Siria e Giordania, con eserciti mercenari iracheni e sudanesi, decisero di attaccare Israele da nord, da sud e da est allo scopo di distruggerlo. Israele vinse quella guerra, la vinse in 6 giorni, riuscendo a sopravvivere e conquistando dei territori. La storia ha molte sfaccettature e trovo che raccontarne solo una parte non sia un atteggiamento molto serio e onesto soprattutto da parte di chi ha un curriculum di tutto rispetto. Raccontare un solo punto di vista, peraltro come sempre taroccato alla grande, quando esistono due contendenti, uno dei quali è l’unico paese al mondo, l’unico, di cui si chiede la distruzione.
Purtroppo Rai 3 non brilla per equidistanza nei confronti di Israele ma da una storica col curriculum della professoressa Emiliani mi aspettavo più senso dell’etica professionale: Marcella Emiliani ha insegnato Storia e istituzioni dei paesi del Mediterraneo, Sviluppo politico del Medio Oriente e Media & Conflict-Medio Oriente presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna e Storia e istituzioni del Medio Oriente, Relazioni internazionali del Medio Oriente e Politica delle risorse energetiche presso la Facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" dell'Università di Bologna, sede di Forlì. Tra le sue opere più recenti: Hamas. Prospettive, sviluppi, paure (Il Ponte 2006); Hamas alla prova del governo. La Palestina sull'orlo della guerra civile (Il Ponte 2007); La terra di chi? Geografia del conflitto arabo-israeliano-palestinese (Il Ponte 2008); Nel nome di Omar. Rivoluzione, clero e potere in Iran (Odoya 2008).
Ultime notizie, Tg La7, Tg Rai 3 e tutti gli altri:
Enrico Mentana Pietro Del Re
Come avrete certamente sentito, oggi è morto nei territori, nel corso di scontri contro l’esercito israeliano, Ziad Abu Ein, presentato da tutti i telegiornali finora ascoltati, come ministro palestinese senza portafoglio. Allora, facciamo ordine, costui altri non era che un terrorista assassino di due ragazzini israeliani di 14 e 16 anni (David e Boaz) ammazzati quando nel 1979 mise una bomba in una strada affollata di Tiberiade ferendo anche decine di passanti http://www.rightsreporter.org/chi-era-veramente-ziad-abu-ein-il-ministro-palestinese-morto-oggi-di-infarto/.
Condannato a vita in Israele fu poi liberato nel 1985 con l’accordo Jibril, quando Israele liberò un migliaio di terroristi. Inoltre era malato di cuore, diabetico e soffriva di pressione alta. Quest’uomo, nelle sue condizioni di salute, è andato a provocare, insieme a nugoli di scalmanati, nella zona di Ramallah dove i soldati, collaborando colla polizia palestinese, sono costretti a sedare le rivolte quotidiane. Tutti i telegiornali danno, pur senza dirlo chiaro e tondo, la colpa a Israele ma la perla va data al TG7 di Enrico Montana che in un servizio ignobile, insieme al giornalista Pietro del Re, ha avvalorato la versione palestinese facendo uscire nei titoli questa scritta: “ ministro palestinese ucciso in Cisgiordania dopo scontri con soldati israeliani”. http://tg.la7.it/esteri/ministro-palestinese-ucciso-in-cisgiordania-dopo-scontri-coi-soldati-israeliani-10-12-2014-89758
Il giornalista Del Re conclude con uno strappalacrime: ”i palestinesi potrebbero vendicare la morte del ministro che voleva piantare degli ulivi”. Capito? Il ministro assassino di due ragazzini, un terrorista ergastolano è diventato santo e martire anche per La7 di Mentana! Una vergogna, la solita propaganda, le solite menzogne che tra l’altro non corrispondono alle immagini che tutti possiamo vedere nel video. Il terrorista/ministro cade durante i tafferugli mentre andava a provocare con la violenza, altro che pacificamente, un insediamento ebraico, può anche darsi che nella confusione sia stato spinto, forse anche da un soldato che leggittimamente cercava lui stesso di difendersi dalle aggressioni dei facinorosi. Nel video si vede il ministro/terrorista cadere tenendosi il petto. Infarto. I palestinesi hanno detto che anche fosse morte naturale non cambierebbe le cose e Israele la pagherà cara http://tg.la7.it/cultura-e-societa/anteprima-del-tg-delle-20-di-mercoled%C3%AC-10-dicembre-2014-10-12-2014-89755
Questo il video: https://www.youtube.com/watch?v=iarP_e9vKv0
Il Tg 3 Rai non è da meno, e sostiene come notizia vera e senza ombra di dubbio il fatto che Ziad Abu Ein sarebbe morto per colpi di calcio di fucile ad opera dei soldati israeliani.
Un giornalista inglese, Tom Rayner, presente durante gli scontri, scrive che al terrorista era assegnato, dalla dirigenza dell’ANP, il compito di organizzare provocazioni e assalti contro gli insediamenti ebraici in Cisgiordania inoltre racconta che quando Ziad Abu Ein era a terra colto da malore, un medico israeliano si era avvicinato per dargli soccorso e fargli spazio intorno perché respirasse ma gli altri palestinesi glielo hanno impedito trascinandolo verso uno dei loro veicoli http://www.algemeiner.com/2014/12/10/british-reporter-palestinians-blocked-israeli-medic-from-aiding-pa-official-and-convicted-terrorist-ziad-abu-ein/
Abu Mazen lo ha già dichiarato martire, come l’inviato di Mentana.
Deborah Fait - Gerusalemme capitale di Israele, unica e indivisibile