Le mostre dell'odio in Italia
Commento di Deborah Fait
La menzognera locandina della mostra di Portici
Tre mostre, quasi in contemporanea, Torino, Vicenza, Portici, tre mostre patrocinate dai Comuni e Regioni di quelle città, in altre parole pagate dai cittadini, tre mostre il cui titolo potrebbe essere “Vi insegniamo a odiare Israele”, tre mostre in cui la storia viene cambiata, calpestata, stuprata, in cui la verità è abolita per lasciare spazio alla menzogna più truce, volgare e abietta.
A Torino la mostra è stata curata dall’UNRWA e già il nome è una garanzia: complicità col terrorismo di Hamas, scuole usate come tante Santabarbara, magazzini colmi di armi e missili, insomma questa branca dell’ONU, che imperversa dal 1949, lavora instancabilmente per non perdere i suoi privilegi e i suoi soldi favorendo il parassitismo palestinese e lo status di rifugiati ereditario, per diritto di nascita, come accade nelle famiglie reali. Rifugiati erano i 750.000 arabi del 1948, rifugiati sono i 5 milioni del 2014 e sarà così in eterno, di padre in figlio, di nonno in nipote, fino alla fine dei secoli, con milioni di dollari grandinanti nei conti in banca della leadership palestinese. I 50 milioni di profughi della Seconda guerra mondiale sono scomparsi, i profughi vietnamiti sono scomparsi, i profughi istriani sono scomparsi, tutti si sono inseriti nelle nuove società, in nuovi paesi, hanno ricostruito le loro vite, tutti, solo i profughi palestinesi esistono ancora dopo 70 anni, mantenuti dal mondo intero, un fenomeno indegno unico al mondo.
L’Unrwa, dunque, continua imperterrita la sua campagna di becera propaganda antiisraeliana, complici, questa volta, le istituzioni italiane. Mi sarei attesa una protesta unanime, una sollevazione generale ma tutto tace lasciando che il veleno dell’ostilità penetri in quelli che vanno a visitare la mostra: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=56084&print=preview
A Vicenza stessa musica, il soggetto è più specifico dal momento che è dedicato a un assassino condannato a 5 ergastoli, Marwan Barghouti. La mostra è intitolata “Con il cuore in Palestina”, giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese e fa parte della campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti. I promotori sono un comitato vicentino che porta appunto, senza vergognarsene, questa dicitura, il patrocinio di tale ignominia è il Comune di Vicenza. Marwan Barghouti è un terrorista, uno che ha trovato la sua vocazione nell’ammazzare ebrei e che, grazie a questa passione e alla sua ferocia, ha fatto carriera fino a diventare luogotente di Arafat e capo dei Tanzim, banda di criminali famosa per i suoi efferati delitti contro civili indifesi. Di questa feccia di uomo l'estrema sinistra e le organizzazioni pacifinte hanno fatto un eroe e chiedono la liberazione. L’animo umano è misterioso e il male ha sempre un grande fascino su di esso. Le organizzazioni pacifinte hanno costruito la propria fortuna sul Male assoluto, il terrorismo palestinese e personaggi demoniaci come Arafat e Barghouti sono la sublimazione dell’odio che provano nel profondo del cuore. Odio per l’ebreo Israele. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=53112
Chi vive fuori dall’Italia e vede le condizioni drammatiche in cui versa il Paese non può non pensare che queste persone, queste ONG, questi Comuni (ma non sono tutti in bolletta?) patrocinanti manifestazioni assurde e malefiche, propaganda di odio e violenza, di razzismo e intolleranza, di ammirazione per ciò che è il Male, vogliono sviare gli italiani dai loro problemi, dalle case occupate, dai migranti, dai Rom, dall’islam che ormai la fa da padrone. Il pericolo è che tutto ciò ridurrà l’Italia, già debole e pervasa da ideologie pericolose e perverse e da strani sentimenti di ipocrita buonismo, a una colonia del terrorismo internazionale.
Rosa Schiano solidarizza con terroristi di Hamas: ecco chi organizza le "mostre per la pace"
Adesso andiamo al sud, il bellissimo sud dell’Italia, la bellissima Napoli, parliamo di Portici dove una certa Rosa Schiano, ma dimenticate subito il suo nome indegno, non si è limitata a organizzare una mostra, anche questa patrocinata dal Comune, dal titolo “Gaza tra assedio e speranza”. Ha fatto molto di più, la nostra Rosa, incapace di nascondere il suo amore infinito per l’ignominia dell’umanità, gli assassini di innocenti, ha quindi presentato una locandina che porta le foto delle due belve che hanno fatto il massacro in Sinagoga a Gerusalemme. La didascalia, non ci crederete ma è spaventosamente vero, recita: ”gloria ai martiri, la vittora sarà inevitabilmente nostra”. Chi sono i martiri? Le belve che, colle accette da macellaio, hanno ammazzato i quattro rabbini in preghiera.
Non parlerò più a lungo della Schiano perchè non ne è degna, lasciamola ai suoi amori perversi per chi ammazza con l’ascia delle persone indifese e innocenti, lasciamola là tra i suoi amici mentre alza le dita a V sorridente e circondata da incappucciati armati fino ai denti. Ognuno ha i suoi gusti, che ci volete fare, c’è chi ama i mostri e si crogiola nell’infamia, c’è chi gode nel diffondere falsità e odio, c’è chi odia la democrazia e ammira chi la calpesta, chi ammazza i bambini del suo stesso popolo, chi giustizia senza processo, chi fa esecuzioni in piazza fucilando e impiccando la gente ai pali della luce. De gustibus, diceva qualcuno tanto tempo fa. http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/mostra-portici-organizzatrice-sinagoga-martiri/notizie/1020347.shtml http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2014/20-novembre-2014/mostra-gaza-diventa-caso-politico-un-post-che-inneggia-terroristi--230572761199.shtm
http://www.loravesuviana.it/news/a-portici-la-settimana-della-pace-diventa-bufera.html
Non mi sorprende quello che sta accadendo in Italia, disinformazione, ostilità sono da sempre la parte preponderante dei media e della politica italiana nei confronti di Israele. Anni di propaganda, manifestazioni di odio puro, talmente violento da essere quasi fisico anche se espresso con parole e sguardi. Non serviva lo scontro, l’odio in Italia, nel ventennio degli anni '70/' 90, era statico nell’aria, lo si respirava. Pesante, avvolgente, malvagio, puzzava di bandiere, le nostre, bruciate. Sono passati gli anni, Israele ha vissuto momenti tragici, guerre, terrorismo, incomprensioni, condanne, boicottaggio da parte del mondo occidentale, una persecuzione instancabile che avrebbe fatto perdere la testa a chiunque. Israele invece è lucido, coraggioso, fermo nella sua democrazia e civiltà, persino tollerante verso chi lo diffama, Israele ha una grandezza morale di cui vado orgogliosa ma che mi rende anche furibonda. Come si può odiare tanto un paese civile e democratico che da un secolo vive una guerra costante senza perdere la testa e distruggere, come potrebbe, i suoi nemici? Che tipo di veleno alberga nell’animo di tanti uomini e donne che passano la vita a sognare la distruzione di Israele? Spero che qualcuno in Italia abbia l’intelligenza e il buon gusto di porre fine a queste manifestazioni rosso/brune, vergogna dell’Italia, a questa propaganda di odio di cui la sinistra in tutte le sue anime fanatiche e radicali si fa portavoce. Chiudete quelle mostre, bloccate la diffusione del fetore, abbiate uno scatto d’orgoglio, di coraggio e impedite all’Italia di diventare ambasciatrice della ferocia e dell’infamia di chi odia i valori occidentali di democrazia, libertà e giustizia!
Deborah Fait, Gerusalemme capitale di Israele unica e indivisibile