Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/11/2014, a pag. 49, con il titolo "Il silenzio dell'Islam sulle ragazze rapite", il commento di Dacia Maraini.
Di fronte al silenzio del movimento femminista occidentale - ma anche delle donne in genere - sia benvenuto il pezzo di Dacia Maraini. Che possa stimolare il risveglio delle donne addormentate quando si tratta di crimini islamici.
Dacia Maraini
Miliziani di Boko Haram
Il 16 aprile scorso 276 ragazze dai 12 ai 17 anni sono state rapite mentre uscivano dalla scuola cattolica di Chibock in Nigeria e sono state costrette a pigiarsi dentro grossi camion per essere portate nella foresta di Sambisa, uno dei quartieri generali dei jihadisti, vicino al Camerun. Il luogo è stato identificato, ma un blitz per liberarle è stato considerato «troppo pericoloso». Alcune ragazze, 57, sono riuscite a scappare e hanno raccontato le violenze, gli stupri, le frustate con cui sono state costrette a convertirsi. Cinque sono state portate in prima linea, costrette a prendere il fucile e uccidere i connazionali. In ottobre arriva la notizia di altre 60 ragazze rapite nella regione di Adamawa nel Nordest della Nigeria, dallo stesso gruppo islamico di Boko Haram: 40 sono di Waga Mangoro, altre 20 di Grata. Pochi giorni dopo, altro rapimento: 31 scolare — ma stavolta ci sono anche degli adolescenti maschi fra di loro — sono state rapite nel Nordest del Paese. Per qualche tempo si è pensato che Boko Haram chiedesse soldi per restituire le ragazze. E invece proprio in questi giorni il leader Abubakar Shekau ha dichiarato che le ragazze sono state convertite e date in sposa ai loro carcerieri. Human Rights Watch calcola che sono quasi 500 le ragazze rapite dal 2009. E uno si chiede: ma cosa se ne faranno di tante adolescenti, dei terroristi sempre in moto e sempre in guerra? Qualcuno del gruppo Haram ha parlato di venderle. Certo i guerriglieri hanno bisogno di molti soldi. Ma forse hanno trovato più utile farne schiave: anche i soldati hanno bisogno di chi cucina, lava, pulisce le pentole, si presti ai bisogni sessuali. Ratto e schiavitù, due delitti che credevamo persi nei tempi lontani in cui chi vinceva una guerra uccideva gli uomini e schiavizzava donne e bambini. Ma davvero stiamo tornando indietro? O è l'immaginazione dei terroristi che, pur di fare soldi, prendere il potere e soggiogare popolazioni, è disposta a tirare in ballo Dio, la guerra santa, il terrore e la tratta? Ratto e schiavitù: due delitti che, se esistono ancora, si praticano di nascosto. E invece ci tocca assistere, allibiti, all'esaltazione della più vile e indegna pratica guerresca da parte di questi analfabeti di pensiero ed etica, tanto ignoranti di diritti umani quanto esperti nelle armi più moderne e nella tecnologia della pubblicità su Rete. Colpisce il silenzio del mondo islamico. E la stupidità di quei giovani europei che si fanno incantare dalle sirene della morte e dell'abuso.
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