Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/11/2014, apag. 13, con il titolo "Israele-Palestina per l'esordio di Mogherini", il commento di luigi Offreddu.
"La Ue ha parlato finora, per anni, attraverso i discorsi di Lady Catherine Ashton e di Tony Blair, incisivi quanto il tubare di una tortora" Commenta Offeddu. Non ci pare proprio. Ashton non ha mai risparmiato critiche a Israele, mentre si è sempre distinta nei silenzi sulla parte arabo-palestinese. Blair si sente poco, non ricordiamo nemmeno più quale carica abbia..
Luigi Offreddu Federica Mogherini
"Il vero orrore della guerra di Gaza è che i Paesi europei "civilizzati" si alterano solo quando... gli ebrei si difendono"
«Tabula rasa», la definì maliziosamente una fonte citata dal Jerusalem Post , a luglio: cioè persona giovane di cui poco si sa, anche in termini di esperienze professionali. Ma se il Wall Street Journal di ieri ha predetto il vero, fra poco i leader di Israele avranno occasione di conoscere Federica Mogherini molto meglio, così come l’Unione Europea che lei rappresenta: e che annuncia di non voler essere spettatrice inerte di quanto accade a Gaza e dintorni. Per il suo primo viaggio ufficiale extra-europeo nelle vesti di Alto rappresentante della Ue per gli Affari esteri, la vicepresidente italiana della Commissione avrebbe infatti scelto Israele, Ramallah e Gaza, cuori di uno stesso vulcano. Da solo, un gesto gravido di significati. La visita sarebbe stata fissata per il 7 e l’8 novembre. I verbi sono tutti al condizionale perché la voce riportata dal Wall Street Journal non ha fino ad oggi trovato conferme ufficiali da Israele e perché ieri non è stato possibile contattare al telefono la portavoce di Federica Mogherini. Ma in ogni caso, la sola possibilità di questa visita spariglia molte carte sul tavolo. A luglio, Mogherini era stata laggiù in uno dei momenti più arroventati, durante la «guerra dei razzi». Oggi, lei — cioè l’Europa — vi ritornerebbe in un momento altrettanto delicato: i blocchi sulla spianata delle moschee, la Svezia che ha appena annunciato di voler riconoscere lo Stato della Palestina, altri Paesi Ue visibilmente incerti. E Israele che annuncia nuovi insediamenti, mostrandosi sempre più diffidente, o preoccupato, per l’atteggiamento delle capitali europee. La Ue ha parlato finora, per anni, attraverso i discorsi di Lady Catherine Ashton e di Tony Blair, incisivi quanto il tubare di una tortora. Al nome di Mogherini sono ora legate altre aspettative, una voce più ferma. Gli uomini di buona volontà, in Israele come in Palestina, sanno di non poter e di non voler vivere per sempre in un pianeta remoto, lontanissimo dall’Europa e dai suoi valori.
Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante