mercoledi` 20 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
06.10.2014 Si fa esplodere per non farsi prendere dall'Isis: prima donna kamikaze curda
Commento di Enrico Franceschini

Testata: La Repubblica
Data: 06 ottobre 2014
Pagina: 14
Autore: Enrico Franceschini
Titolo: «Siria, il sacrificio di Arin, la donna kamikaze curda contro i jihadisti dell'Is»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 06/10/2014, a pag. 14, con il titolo "Siria, il sacrificio di Arin, la donna kamikaze curda contro i jihadisti dell'Is", il commento di Enrico Franceschini.


Enrico Franceschini


Arin Mirkan, la combattente curda che si è fatta saltare in aria per evitare di essere catturata dalle milizie dell'Isis


Sono numerose le donne curde che combattono contro l'Isis

LONDRA. La guerra contro il Califfato registra un attacco suicida senza precedenti: una giovane combattente curda, ritrovandosi circondata dai jihadisti nel corso di un aspro scontro, si è fatta saltare in aria uccidendo un imprecisato numero di miliziani dello Stato Islamico. Si chiamava Arin Mirkan, madre di due bimbi, comandante dell'Ypg (Unità di protezione popolare curda), secondo quanto racconta il Telegraph, ed era impegnata nella difesa di Kobane, una città sulla frontiera con la Turchia da giorni assediata dai jihadisti. Terminate le munizioni, scrive il sito britannico, si è fatta saltare per non finire nelle mani dell'Is. Per il Syrian Observatory for Human Rights sarebbe il primo caso di una donna-kamikaze curda nel conflitto. Segue di 24 ore il suicidio di un'altra soldatessa curda, Ceylan Ozalp, di appena 19 anni, che si sarebbe uccisa con l'ultimo proiettile rimastole, anche lei per non cadere prigioniera dei jihadisti. I curdi sostengono che i raid aerei degli Stati Uniti e dei loro alleati non vengono coordinati a sufficienza con le truppe sul terreno e non sono in grado di fermare l'offensiva dell'Is. Intanto crescono le polemiche sugli effetti della propaganda jihadista. L'Independent di Londra ha lanciato una campagna per ignorare i messaggi dell'Is: le immagini di ostaggi inginocchiati accanto al carnefice, le minacce e i ricatti all'Occidente. «Venerdì un essere umano è stato assassinato a sangue freddo», si legge sulla prima pagina listata a lutto del quotidiano londinese. «E' stato ucciso davanti alle telecamere con l'unico scopo di fare propaganda. Ebbene qui ci sono le notizie, non la propaganda». Un editoriale della direttrice, Lisa Markwell, afferma: «Non abbiamo mai pubblicato immagini delle esecuzioni, ma dopo il nuovo, terribile omicidio di Alan Henning ( l'ostaggio inglese decapitato la settimana scorsa, ndr. ), ci impegniamo a riportare le notizie su questa vicenda nel modo più sobrio, per non cadere nella trappola propagandistica dell'IS». In Francia, Le Monde ha denunciato la diffusione di immagini efferate e un editoriale del quotidiano Le Parisien osserva: «Un giornale non è uno strumento di propaganda al servizio dei barbari, non mostreremo quel che vogliono i terroristi». Così, mentre David Cameron promette di «dare la caccia agli assassini per fare giustizia», la guerra contro il Califfato divide i media, quelli tradizionali, come giornali e tivù, e quelli della rivoluzione digitale. E' di ieri la notizia di una ragazzina francese scappata di casa per andare a raggiungere l'Is: ritrovata dalla polizia dopo quattro giorni di ricerche, ha detto di essere stata spinta ad arruolarsi dai proclami dei jihadisti sui social network. Il contagio estremista ora corre anche su Facebook.

Per inviare la propria opinione a Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT