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Libero Rassegna Stampa
05.09.2014 Manifesti di propaganda palestinese tutelati dall'Unesco
Cronaca e commento di Enrica Ventura

Testata: Libero
Data: 05 settembre 2014
Pagina: 17
Autore: Enrica Ventura
Titolo: «L'ultima dell'Unesco: poster anti-Israele patrimonio dell'umanità»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/09/2014, a pag. 17, con il titolo "L'ultima dell'Unesco: poster anti-Israele patrimonio dell'umanità", l'articolo di Enrica Ventura.

Si può mettere sullo stesso piano la Nona Sinfonia di Beethoven con la storia militare palestinese, costellata di attacchi terroristici che hanno fatto migliaia di vittime? Si può avvicinare la prima Bibbia a caratteri mobili di Gutenberg con la propaganda di liberazione della Palestina, che punta alla distruzione di Israele? Si può, e si fa, e lo fa nientemeno che l’Unesco - l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura - che ha avviato la procedura per mettere sotto tutela ciò che è noto come Palestine Poster Project Archives. Una decisione che ribadisce la posizione, parziale, dell’agenzia dell’Onu culminata nell’ottobre del 2011, quando l’Autorità nazionale palestinese ha ottenuto per la «Palestina» il riconoscimento come Stato membro a tutti gli effetti, cioè un seggio in seno all’Unesco, surclassando persino lo stesso Onu. Conseguenza è stata la sospensione del finanziamento dei progetti da parte sia di Israele sia degli Stati Uniti - questi ultimi sono i maggiori donatori dell’agenzia dell’Onu - e lo stop dei due Paesi al diritto di voto da parte dell’organizzazione con sede a Parigi. Ora, nel pieno del conflitto tra lo Stato ebraico e Hamas (il movimento islamista al potere dal 2007 a Gaza che vuole la distruzione di Israele), ecco un altro caso. L’Unesco, oltre alle due liste Patrimonio dell’Umanità e Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, ha avviato nel 1992 il Programma «Memoria del Mondo», con lo scopo di tutelare i documenti scritti che hanno segnato la storia dell’umanità, dalla Bibbia a quarantadue linee di Gutenberg alla scrittura cuneiforme, da Il Capitale di Karl Marx alle pellicole dei film dei fratelli Lumière. Adesso l’attenzione si è posata su Palestine Poster Project Archives, iniziativa avviata dall’attivista statunitense Dan Walsh, che dagli anni Settanta, ma regolarmente dal 2001, colleziona poster sulla Palestina, visibili on-line; sono oltre 9.500 pezzi.


Uno dei manifesti del Palestine Poster Project Archives, che invita alla lotta armata contro Israele

All’inizio di agosto l’Unesco ha cominciato a visionare questo immenso e articolato materiale: per terminare la procedura, riferisce la tv Al Arabiya, ci vorrà un anno, dopodiché, se il parere sarà positivo, Palestine Poster Project Archives entrerà a far parte della Memoria del Mondo. Sarebbe la prima volta per dei documenti dello ’Stato palestinese’, un riconoscimento al livello planetario, una pubblicità gratuita senza confini, considerato che le testimonianze scritte messe sotto tutela dall’Unesco sono un vero e proprio tesoro: nel 2001 vi entrò a far parte la Nona Sinfonia in Re minore di Beethoven, mentre dieci anni dopo,nel 2011, tutti i documenti sulla costruzione e la distruzione del muro di Berlino. Il fatto stesso che si è voluto prenderli in visione, sottolineano i media arabo-musulmani, è già una vittoria per la ’causa’ palestinese.

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