Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 02/09/2014, a pag. 14, l'articolo "Colonie per vendicare i 3 uccisi. Stati Uniti e Ue attaccano Israele"; dal MANIFESTO riportiamo il ridicolo titolo dell'articolo di Michele Giorgio. Entrambi i titoli travisano la realtà dei fatti. Innanzitutto perché l'esproprio di 400 ettari per motivi di sicurezza non significa l'ampliamento di nessuna "colonia". Inoltre perché la decisione del governo israeliano non ha nulla a che fare con la vendetta.
Non meriterebbe di venire neppure citato il titolo del Manifesto, che come al solito fornisce una informazione a senso unico. "Colonia bomba" e "Netanyahu sceglie la guerra" alludono chiaramente a una presunta politica aggressiva di Israele, se non a una autentica offensiva militare. Sappiamo bene, invece, che Israele deve fare i conti suo malgrado con le proprie esigenze difensive, data la politica terrorista di alcuni suoi vicini.
Soldati di Tsahal, l'esercito di Israele
La Repubblica: "Colonie per vendicare i 3 uccisi. Stati Uniti e Ue attaccano Israele"
L'esproprio di 400 ettari di terreni palestinesi nei Territori occupati, tra Betlemme ed Hebron, annunciato domenica da Israele ha provocato l'ira statunitense. «Chiediamo al governo israeliano di annullare la sua decisione», ha detto il dipartimento di Stato americano, ritenendola «controproducente». Lo stesso invito è arrivato anche dal Quai d'Orsay, dal segretario degli Esteri britannico e dalla neo Alto rappresentante per la Politica europea Mogherini. Israele ha annunciato l'esproprio in risposta al sequestro e all'uccisione dei tre giovani israeliani avvenuti nell'area.
Il Manifesto: "Colonia bomba di Netanyahu"
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