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Il Giornale Rassegna Stampa
05.08.2014 Il culto della morte di Hamas
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 05 agosto 2014
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Viaggio nella testa di Hamas:'Amiamo la morte'»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 05/08/2014, a pag. 12, l'articolo di Fiamma Niresntein dal titolo "Viaggio nella testa di Hamas:  'Amiamo la morte' "


Fiamma Nirenstein          Harold Rhode


Pinhas Inbari


Noi amiamo la morte molto di più di quanto voi amiate la vita": questa frase misteriosa e spaventevole perseguita europei, americani, israeliani, e da queste parti è pane quotidiano. E' la bandiera nera dell'Islam militante, il suo breviario, come quello della cultura ebraico cristiana è la frase biblica: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". A volte ci piace pensare che sia una formula vuota nella sua retorica, ma essa ha ricevuto di nuovo l'ennesima conferma con la rottura della tregua venerdì scorso: mentre il Cairo si accingeva a procedere su un percorso internazionale di pace, un terrorista suicida a Rafiah spuntava da una galleria, saltava per aria e uccideva tre soldati di Tzahal, tentando anche il rapimento di Hadar Goldin. Questo mantra oggi, dopo che Hamas con un gesto ancora più barbarico e estremo ha deciso di separarsi con la rottura della tregua dalla maggioranza delle nazioni, sembra il disegno programmatico enunciato in un video tv da Mohammed Deif, il capo militare di Hamas, 36 anni, straordinaria carriera di omicida di donne, bambini, civili israeliani a centinaia, leader carismatico religioso e militare sulle tracce di Bin Laden. Deif è uno dei tre leader che hanno osato parlare al popolo durante la guerra, il primo Khaled Mashaal dagli alberghi a 5 stelle del Qatar, il secondo Ismail Haniyeh dal suo nascondiglio, si dice, sotto l'ospedale Shifa. Il capo delle Brigate Izz a Din al Kassam ha usato, a differenza di Mashaal e Haniye che si disegnano come politici, la voce pretesca dei leader dell'Islam radicale. Il boss che guida con pugno di ferro 15mila uomini, paragonabile ai leader dell'ISIS e di Jabat al Nusra, mutilato perchè più volte raggiunto da tentativi di eliminazione delle forze israeliane ha minacciato, maledetto, promesso morte citato moltissimo il Corano con fervore islamista e messianico. Il suo video è stato presentato con un altro filmato, l' attentato che tramite una galleria nei presi del kibbutz Nahal Oz è arrivato a uccidere cinque soldati israeliani, per Hamas una vittoria molto importante. La maggioranza dei terroristi è riuscita poi a infilarsi di nuovo nel tunnel e fuggire a Gaza. Deif infatti nel video annuncia la vittoria di Hamas su Israele, dichiara che non ci sarà nessun cessate il fuoco prima che finisca l'aggressione israeliana e abbia fine l'assedio, e poi alza il tiro: "Siete destinati al sicuro disastro, avete trovato a Gaza il vostro inferno perchè noi amiamo la morte più di quanto voi amiate la vita". Che significa questa dichiarazione nel contesto della situazione di isolamento che caratterizza in questi giorni Hamas? Pinhas Inbari, studioso dei palestinesi presso il prestigioso think tank Jerusalem Center for Public Affairs fornisce il retroscena: "Il messaggio di Deif è anche rivolto all'interno di Hamas. Mohammed Deif è una figura legata all'Iran che fino a pochi giorni or sono ha taciuto ritenendo che Hamas stesse sprecando la grandiosa quantità di missili che con molto sforzo è riuscita a procurare negli anni. Gli ayatollah erano arrabbiati da tempo con la leadership di Khaled Mashal, nemico di Assad e degli iraniani. Deif invece milita dalla parte opposta di Assad. Ma poi, ecco la dichiarazione di Khamenei, condita dalle solite minacce di morte a Israele: noi abbiamo firnito e forniremo gratis le armi a Hamas. L'Iran ha capito che questa è una guerra egemonica per lo schieramento antisraeliano, il suo, e inoltre i suoi nemici giurati l'Egitto e l'Arabia Saudita stanno giuocando un ruolo troppo importante. Così l'Iran ha spinto avanti Deif, coronato dal successo dell'attentato terrorista". Dunque, da ora in poi, l'Iran sarà sempre più presente per quanto Deif comanderà, e "certo ha avuto un ruolo degli ultimi sviluppi". Deif dunque ha spinto il suo vanto fino alla formula classica di Al Qaeda. L'americano dottor Harold Rhode, uno dei migliori mediorentalisti della scuola del professor Bernard Lewis e che ha servito per decenni nel team degli analisti del Pentagono, fornisce la chiave: "C'è qui una doppia ragione. Lo scopo principale del terrorismo, quindi di Hamas, è terrorizzare, istillare la paura nel nemico, metterlo in fuga prima ancora che ingaggi la battaglia. Ma con l'uso bombastico delle parole Deif rivela in realtà le grandi difficoltà in cui si trova Hamas, perdita di molti leader, di strutture belliche fondamentali, le gallerie, i missili, i rifugi...Quindi mostra le piume del pavone. La cosa ha anche un uso interno, perchè i cittadini di Gaza, schiavi, da carne da cannone, ormai consapevoli che tutti i soldi sono stati spesi per costruire gallerie e stipare missili, deve essere tenuta buona. Hamas in queste settimane ha condannato a morte anche molti palestinesi, e li ha giustiziati. Alla fine, Hamas sa che non può sconfiggere Israele, e quindi cerca di far scappare la gente, i soldati, i civili terrorizzandoli". Harold Rhode è ironico e definitivo: "In realtà loro non amano la morte quanto il potere... di fatto non si è mai visto un loro comandante che guidi la battaglia apertamente, si nascondono e usano i civili, colpiscono uscendo dalle gallerie e poi fuggono, la leadership è tutta nascosta sotto gli ospedali. Quando dicono "amiamo la morte" comunicano anche questo concetto: 'Sono terribile, se non mi dai qualcosa per farmi smettere (ovvero, in questo caso, una tregua vantaggiosa) ti distruggo'. Deif ha parlato anche del perchè teme di perdere il potere. Non vogliono morire, vogliono la tregua alle loro condizioni, potere, aiuti, controllo delle vie di accesso". La realtà è che la tattica "noi amiamo la morte" e quindi la rottura della tregua ha avuto per ora il risultato di disgustare le forze moderate e di squalificare gli alleati Qatar e Turchia. Hamas sembra aver fatto male i conti: Israele procede nel distruggere le gallerie del terrore, ha il sostegno degli USA e dell'ONU nel farlo, è passato il concetto che Hamas non è un interlocutore per la pace.

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