La 'fobia dei razzi' e le 'aggressioni' di Israele la disinformazione del Fatto Quotidiano e di Avvenire
Testata:Il Fatto Quotidiano - Avvenire Autore: Robera Zunini - Lucia Capuzzi Titolo: «Tra spiagge e autostrade la nuova fobia dei razzi - La gente è disperata: 'è peggio di ' Colonna di nuvola'»
Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 11/07/2014, a pag. 11, l'articolo di Roberta Zunini dal titolo "Tra spiagge e autostrade la nuova fobia dei razzi" e da AVVENIRE a pag.5, l'articolo di Lucia Capuzzi dal titolo "La gente è disperata: 'è peggio di ' Colonna di nuvola' '.
L' articolo di Roberta Zunini sul FATTO QUOTIDIANO si trova a fianco dell'articolo di Cosimo Caridi dal titolo "La trappola palestinese chiusa al mondo", sotto il titolo comune "Due paesi, una guerra, due paure". Questa dichiarata equanimità informativa è smentita dal titolo e dal testo dell'articolo su Israele. Il primo riduce la minaccia mortale dei razzi (che non hanno provocato vittime solo perché finora le difese israeliane hanno funzionato) a una 'fobia' , nel secondo, a rappresentare il popolo d'Israele sotto attacco è chiamato un avvocato pacifista, che dà la colpa al governo e chiede di eliminare i controlli di frontiera a Gaza, scelta che comporterebbe la libertà per Hamas di armarsi ancora di più e di aumentare così indisturbata la propria capacità di colpire Israele.
L' articolo di Lucia Capuzzi su AVVENIRE riporta le dichiarazioni di Caritas Jerusalem, che accusa Israele di "aggressioni contro persone innocenti" e di stragi deliberate di civili. Si tratta di complete falsità, proprie della peggiore propaganda antisraeliana. Un cooperante italiano lamenta poi, nella chiusura dell'articolo, che le continue guerre farebbero "perdere la fiducia nelle autorità" agli abitanti di Gaza. Poiché le "autorità" a Gaza sono i terroristi di Hamas, unici responsabili dello scoppio delle ostilità, non si può che commentare che la "perdita della fiducia" da parte della popolazione dovrebbe essersi prodotta già da molto tempo.
Terroristi di Hamas
Di seguito, gli articoli:
Il FATTO QUOTIDIANO - Roberta Zunini: "Tra spiagge e autostrade la nuova fobia dei razzi"
Roberta Zunini
Te la ricordi la lavanderia dove ci nascondevamo ai tempi dei razzi di Saddam? Ieri ci siamo andati di nuovo, questi razzi iniziano a ricordarci quelli del rais". "Quando mi sono svegliato questa mattina ho scoperto che un pezzo di razzo era caduto davanti nel giardino. La mia fidanzata mi ha detto che questa notte, quando la sirena aveva iniziato a dare l'allarme, aveva provato a svegliarmi in tutti i modi. Mentre stava per buttarmi in faccia una secchiata d'acqua, ha visto qualcosa dalla finestra che è caduta per terra facendo un bel rumore. Poi la sirena ha smesso di suonare e anche lei è tornata a letto". Iftach, Lior, Yeremy, Shim, Oree, Sharon, Michal, sono amici che abitano nella capitale israeliana dove anche ieri sono suonate le sirene per avvertire la popolazione che il 5° razzo nel giro di due giorni, era stato lanciato dalla Striscia di Gaza. Son stati tutti intercettati dal sistema di difesa antimissile ma i pezzi di uno sono arrivati dentro la zona sud della città, finendo su un auto, in autostrada e davanti a una casa, quella dell' amico dal sonno inscalfibile. Nella casa-ufficio di Iftach - un avvocato che si batte contro l'occupazione dei Territori palestinesi e ha difeso più volte in tribunale i giovani palestinesi di Gerusalemme Est incarcerati per il lancio di pietre contro i coloni - ero stata più volte per intervistare i suoi clienti e un giorno mi fece scendere nell'attuale lavanderia per mostrarmi la 'camera di protezione'. "Non mi sorprende che Hamas sia in grado di lanciare tali razzi. L'Iran ha continuato a fornirglieli e nessuno è stato in grado di fermarlo. A dimostrazione che bombardando la Striscia si ottengono solo morti tra i civili ma non si blocca la capacità militare del movimento islamico. Ma se la forza fosse davvero efficace, allora perché dopo 'Piombo fuso' o 'Colonna di difesa' (nomi delle ultime due operazioni aeree israeliane contro Gaza, la più recente avvenuta un anno e mezzo fa, ndr) tutto è ricominciato come prima, anzi peggio, considerato che Hamas ora dispone di missili che riescono a raggiungere anche Haifa, a 150 chilometri dalla Striscia?". La domanda retorica dell'avvocato Cohen non se la pongono in molti, soprattutto nelle ultime 24 ore, quando s'è registrato l'arrivo di un razzo ogni 10 minuti. "Se noi israeliani togliessimo il blocco delle frontiere di Gaza e non impedissimo l'ingresso di cibo, medicinali e materiale edile, insomma se non punissimo ogni giorno tutta la popolazione di Gaza col nostro assedio criminale, Hamas non avrebbe più scuse per lanciare i razzi. In realtà il nostro governo ha bisogno di un nemico come Hamas per evitare di concludere gli accordi di pace e distrarre i cittadini dai veri problemi del Paese", conclude Cohen. Ma ora gli israeliani, soprattutto quelli che vivono a ridosso della Striscia, nel sud-ovest di Israele, sono terrorizzati e passano ormai il loro tempo dentro i rifugi. L'ingresso delle truppe di terra a Gaza si avvicina dunque sempre più e suona alle orecchie di tutti, assieme al suono delle sirene, come un'operazione di autodifesa. Finora non ci son state vittime, eccetto una signora scivolata nella doccia mentre cercava rifugio al suono delle sirene.
AVVENIRE - Lucia Capuzzi: "La gente è disperata: 'è peggio di ' Colonna di nuvola' '
Lucia Capuzzi
Tre conflitti in otto anni. E un embargo che va avanti dodici. La nuova offensiva si accanisce su una popolazione di Gaza già sofferente. Portandola alla stremo. Caritas Jerusalem ha espresso una ferma condanna della «violenza e della stragi innocenti, specialmente quelle contro donne e bambini». In un comunicato - diffuso ieri dall'agenzia Fides - l'organizzazione sottolinea come «il diritto di Israele di vivere in pace» non potrà mai essere garantito «dalla guerra e dall'aggressione contro persone innocenti». A preoccupare è soprattutto la questione dei fedeli: negli ospedali gli antibiotici scarseggiano. Dieci feriti hanno atteso a lungo al valico di Rafah per entrare in Egitto. Dopo un'estenuante trafila, solo due sono stati autorizzati a passare. «Sono qui da quattro anni e ho vissuto l'offensiva "Colonna di nuvola" del 2012. Ma questa volta la situazione sembra perfino peggio», racconta ad Avvenire Salvo Maraventano, della Ong Cooperazione internazionale Sud-Sud (Ciss). L'operatore è dovuto uscire da Gaza per adempiere agli standard di sicurezza dieci giorni fa. «Il nostro staff palestinese è rimasto, però, là: con loro abbiamo contatti quotidiani da cui si percepisce la loro disperazione. Siamo molto preoccupati», dice Maraventano che si occupa di un progetto di assistenza psicologica a centinaia di bambini affetti da disturbo post traumatico da stress. «fl punto è che nella Striscia lo "stress", cioè la guerra, si ripete con tragica ciclicità. Questo fa perdere loro fiducia nelle proprie capacità di autoderminarsi e nelle istituzioni. Il che implica la perdita del senso di comunità e società civile - conclude -. Una generazione di bambini cresce in mezzo al conflitto, con conseguenze preoccupanti. Per questo chiediamo al mondo di non chiudere gli occhi».
Per esprimere la propria opinione al Fatto Quotidiano e ad Avvenire, telefonare ai seguenti numeri oppure cliccare sulle e-mail sottostanti