Bambini per la propaganda di Hamas che 'Repubblica' contribuisce a diffondere
Testata: La Repubblica Data: 30 giugno 2014 Pagina: 12 Autore: la redazione Titolo: «' Lasciateci celebrare il Ramadan'. I bambini di Gaza contro l'assedio'»
Riprendiamo, da REPUBBLICA di oggi, 30/06/2014, a pag. 12, l'articolo dal titolo " ' Lasciateci celebrare il Ramadan'. I bambini di Gaza contro l'assedio' " Il titolo e l'inizio dell'articolo si concentrano su una manifestazione di propaganda nella Gaza controllata da Hamas: una catena umana di bambini che denunciano un inesistente "assedio", un'inesistente "occupazione" e una falsa crisi umanitaria. Tutte menzogne propagandistiche che vengono riprese del tutto acriticamente da REPUBBLICA , che omette invece completamente dalla titolazione ogni riferimento all'offensiva terroristca che colpisce Israele da Gaza, con ripetuti lanci di razzi kassam. Disinformante è anche la parte dell'articolo nella quale si richiamo le azioni del terrorismo palestinese. Vi si legge che da Gaza vengono lanciati dei razzi, ma non che a farlo sono i terroristi di Hamas e della Jihad islamica.Iragazzi rapiti sono definiti 'scomparsi', un terrorista ucciso diviene -tra virgolette, ma senza che sia specificato chi si sta citando - "un combattente palestinese" Infine, il commento alla decisione di Netanyahu di estendere la barriera di sicurezza per proteggere Israele dai terroristi dello "Stato islamico": 'un altro muro'. Come se Israele cercasse pretesti per costruire "muri", e non dovesse invece agire per difendersi in una regione, il Medio Oriente, sconvolta dalla violenza e dal fanatismo islamista. O a REPUBBLICA vorrebbero che si costruissero "ponti" anche per i tagliagole dell'Isil ?
Di seguito, l'articolo:
Immagine della manifestazione di propaganda a Gaza
"Lasciateci celebrare il Ramadan" I bambini di Gaza contro l'assedio GAZA. Una catena umana di bambini, con le lanterne in mano dietro a un cartello che è un grido di dolore: "Celebreremo il Ramadan nonostante l'assedio". «Noi bambini palestinesi non abbiamo più nulla, nemmeno le cose più semplici per vivere. L'occupazione israeliana ci rende la vita dura e difficilissima», dice la dodicenne Maya Hmaid. Ma dopo la scomparsa dei tre ragazzi ebrei, il santo mese del Ramadan è iniziato ieri sotto una tensione altissima per la Striscia, dove Hamas è al potere. L'Iron Dome, la difesa antimissili israeliana, continua a catturare i razzi sparati da Gaza: più di 60 dall'inizio di giugno, secondo l'esercito di Tel Aviv, 28 dei quali sono riusciti a cadere in territorio israeliano. Dopo gli ultimi lanci, ieri «un combattente palestinese» è stato ucciso dai droni israeliani in un raid nei pressi di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza. Sabato sera quattro razzi palestinesi avevano distrutto due fabbriche a Sderot ferendo alcune persone, e gli israeliani avevano replicato inviando raid aerei «su obiettivi militari» e ferendo tre persone, tra cui un bambino. Il dramma è quotidiano, e Israele «è pronto ad estendere le operazioni a seconda delle necessità», ammonisce il premier Benjamin Netanyahu chiedendo all'Anp di Abu Mazen di «annullare» il governo tecnico di unità nazionale con Hamas, presieduto da Rami Hamdallah. Ma non è l'unico fronte a preoccupareil governo israeliano: per arginare l'ondata dell'Islam radicale Netanyahu avverte che «sarà necessario costruire gradualmente una barriera di sicurezza anche ad Est, da Eilat fino alla barriera che abbiamo già costruito sulle alture del Golan». Un altro Muro.
Per inviare la propria opinione a Repubblica, cliccare sulla e-mail sottostante