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La Repubblica - La Stampa - L'Unità Rassegna Stampa
23.06.2014 Operazione Brother's Keeper: scontri a Ramallah, Hebron e Nablus
la cronaca di Fabio Scuto, l'informazione incompleta della Stampa, la disinformazione dell'Unità

Testata:La Repubblica - La Stampa - L'Unità
Autore: Fabio Scuto - la redazione
Titolo: «Israeliani rapiti. Raid dell'esercito. Uccisi due palestinesi - Israele, caccia ai rapiti. Due palestinesi uccisi - Coloni rapiti. Tre palestinesi uccisi nelle operazioni di ricerca»
Riprendiamo, da REPUBBLICA di oggi, 23/06/2014, a pag. 15, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo   "Israeliani rapiti. Raid dell'esercito. Uccisi due palestinesi"
A differenza del titolo, l'articolo di Scuto riporta le circostanze nelle quali i due palestinesi sono morti, informazione assente dalle cronache degli altri quotidiani che non sono firmate da corrispondenti ma  rielaborano lanci di agenzia.
Per esempio sulla STAMPA ( a firma E. ST.), nell'articolo pubblicato a pag. 10, dal titolo "Israele, caccia ai rapiti. Due palestinesi uccisi" si legge che l'operazione per ritrovare i tre ragazzi rapiti  "finora ha provocato in vari scontri la morte di cinque palestinesi, due solo ieri".
Poichè il lettore non viene informato del fatto che i soldati israeliani sono stati aggrediti, e hanno dovuto sparare per difendersi, sarà portato a pensare che i morti palestinesi siano una vendetta intenzionalmente ricercata dagli israeliani: "ne hanno rapiti tre, loro ne hanno uccisi  due".
Segnalamo poi l'articolo pubblicato dall'UNITA'  a pag. 10, dal titolo "Coloni rapiti. Tre palestinesi uccisi nelle operazioni di ricerca". Sia per l'uso del termine "coloni" per designare i tre adolescenti rapiti (due dei quali per altro, come segnala Ugo Volli nella cartolina di oggi, provengono da città israeliane all'interno della "linea verde": http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=53894 sia per la prima frase dell'articolo: "
Tre ragazzi israeliani rapiti e rastrellamenti a raffica". In realtà, Israele non sta affatto effettuando "rastrellamenti", ma fermi di sospetti, membri di organizzazioni terroristiche ed ex criminali rilasciati al tempo dello scambio con Gilad Shalit.









Di seguito, l'articolo di Fabio Scuto:


Fabio Scuto

GERUSALEMME. Una notte di scontri a Ramallah, sparatorie a Nablus e Hebron Due palestinesi uccisi e una quarantina i feriti. Sale la tensione in Cisgiordania, dove le operazioni militari di ricerca dei tre seminaristi israeliani scomparsi da dieci giorni si sono allargate a macchia d'olio. Le case perquisite sono ormai migliaia mentre cresce il risentimento della popolazione contro il presidente Abu Mazen "colpevole" di collaborare con l'esercito israeliano nella ricerca dei rapiti. Alle due di sabato notte i soldati israeliani sono entrati nel centro di Ramallah con decine di mezzi militari e hanno iniziato a perquisire uffici e negozi in due palazzi commerciali vicino alla centralissima piazza Al Manara. Porte abbattute, grida, spari di avvertimento. Centinaia di palestinesi sono scesi in strada lanciando pietre e vasi di fiori dalle finestre contro i soldati che hanno risposto con lacrimogeni, proiettili veri e palline di acciaio ricoperte di gomma. Quando i militari israeliani si sono ritirati, la rabbia si è spostata sulla stazione di polizia palestinese: distrutte le finestre e auto. Gli agenti palestinesi hanno poi cercato di disperdere la folla sparando. Dopo gli scontri su un tetto di fronte alla stazione di polizia è stato ritrovato il corpo di un giovane. Era stato colpito da un proiettile di mitra M-16, in uso all'esercito israeliano. A Nablus l'altra vittima, un giovane che non si è fermato all'alt deimilitari né ai colpi di avvertimento. Sono evidenti i segnali di una crescente rabbia palestinese contro Abu Mazen, che difende la decisione di continuare il coordinamento con Israele per la ricerca dei ragazzi, ma denuncia la deriva di queste operazioni militari e la tensione che scatenano. Al decimo giorno di ricerche i palestinesi uccisi sono 4 e quasi cento i feriti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito ieri di avere la 'prova inequivocabile" del coinvolgimento di Hamas nei rapimenti. Ma dei ragazzi dopo dieci giorni ancora nessuna traccia. Intanto sulle alture del Golan, al confine fra Siria e Israele, un 15 enne israeliano è rimasto ucciso nell'esplosione dell'auto in cui viaggiava con il padre e un'altra persona, entrambi feriti. Non è ben chiaro se l'auto sia stata colpita da un razzo o da un ordigno esplosivo. Il giovane è la prima vittima sul Golan da tre anni.

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