Ecco il primo effetto concreto dell'accordo Anp-Hamas, tre ragazzi israeliani scompaiono nei dintorni di Hebron, quasi sicuramenti rapiti. La notizia trova spazio in maniera adeguata soltanto su REPUBBLICA e CORRIERE della SERA, gli altri quotidiani non hanno giudicato meritevole di interesse l'accaduto, non hanno chiesto infatti ai loro corrrispondenti in Israele di occuparsene.
Riprendiamo il servizio dal CORRIERE della SERA, di Cecilia Zecchinelli, a pag. 15, con il titolo "Spariti nel nulla tre ragazzi israeliani", nel quale poteva risparmiarsi, nel descrivere il luogo del probabile rapimento, di scrivere "Hebron, la più grande e turbolenta città palestinese in Cisgiordania, dove vive asserragliata una piccola comunità di coloni ebrei oltranzisti", non avendo mai rapito nessun arabo, ci sembra che avrebbe dovuto essere più colpita dall'oltranzismo dei rapitori.
Ci auguriamo che la vicenda abbia presto un lieto fine, con il ritrovamento dei tre ragazzi o con la loro immediata liberazione. Bibi Netanyahu è stato chiarissimo nell'individuare le responsabilità.
a destra: Abu Mazen & Haniyeh, dovranno risponderne
Riprendiamo la dichiarazione su Facebook di Fiamma Nirenstein:
Voglio vedere ora, subito, Ban Ki Moon, la Ashton, Obama, chiedere ai criminali che hanno rapito tre ragazzi israeliani colpevoli di aspettare un passaggio per andare a casa di restituirli immediatamente, voglio che protestino, voglio che telefonino a Abu Mazen perché imponga ai suoi nuovi grandi alleati di Hamas di rinunciare a questa mostruosità, voglio che Abu Mazen la condanni,voglio che i grandi della terra si dichiarino "very concerned", voglio che Kerry prometta un intenso impegno americano.... ma il loro silenzio mi assorda, come mai?
Fiamma Nirenstein
Cecilia Zecchinelli Soldati israeliani in perlustrazione
Li hanno visti l'ultima volta giovedì sera, che facevano l'autostop lungo l'arteria 6o che collega Gerusalemme alla città di Hebron nella Cisgiordania meridionale. Tre coloni ebrei adolescenti spariti in una delle zone più calde dei Territori occupati, in un momento di rinnovata tensione dopo la recente formazione del governo d'unità palestinese che Israele rifiuta per la par-. tecipazione degli islamici di Hamas. Ai tre ragazzi di ritorno dalla loro scuola rabbinica nella colonia di Kfar Etzion era certo capitato qualcosa, hanno lanciato l'allarme a notte fonda le famiglie non vedendoli ancora arrivare, quasi di certo un rapimento. Uno di loro era riuscito a chiamare il centralino della polizia, ma dopo poche parole concitate la comunicazione era stata interrotta Poi i cellulari avevano squillato a vuo - to. E le ricerche erano scattate immediatamente: esercito, polizia, Shin Bet ovvero l'intelligence interna. Venivano messi in azione perfino i droni. Per molte ore i media ieri non avevano diffuso la notizia del rapimento, termine che ancora ieri notte l'esercito non usava ufficialmente «per non generare inquietudini», come ha spiegato un portavoce militare alla France Presse. Ma poi i dettagli erano iniziati a trapelare, seppure a volte confusi, confermando l'ipotesi del sequestro dei tre studenti, tra i 16 e i 19 anni, di cui si conoscono i nomi propri: Yakoov, Ghilad e Eyal. La rivendicazione dell'azione arrivata in serata da parte di un gruppo salan - ta poco noto, Dawlat Al Islam (Stato dell'islam), non veniva ritenuta credibile ma le autorità continuavano a cercare i responsabili nelle file palestinesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, riunito a Tel Aviv un consiglio d'emergenza con il ministro della Difesa Moshe Yaalon, il capo di Stato maggiore generale Ben-ny Gantz e i responsabili dello Shin Bet, ha perfino dichiarato di «ritenere l'Autorità nazionale palestinese responsabile della sorte» dei tre coloni. Un'accusa che il capo dei servizi di sicurezza dell'Anp, il generale Adnan Dmeiri, ha definito «folle», replicando che la scomparsa dei tre adolescenti era avvenuta in una zona dei Territori sotto totale controllo militare israeliano. Secondo le informazioni circolate, Yakoov, Ghilad e Eyal avevano lasciato la yeshiva, o scuola talmudica, della colonia vicina a Betlemme, per dirigersi a Nord verso Gerusalemme o forse, secondo altre versioni, verso Sud. Ma comunque proprio a Sud sarebbero stati portati, nell'area di Hebron, la più grande e turbolenta città palestinese in Cisgiordania, dove vive asserragliata una piccola comunità di coloni ebrei oltranzisti. Qui, e più precisamente nel quartiere di Dura, non solo sarebbero stati tracciati i segnali dei cellulari dei tre scomparsi, ma è stata trovata un'auto carbonizzata con targa israeliana mostrata anche in tv. Il sospetto è che sia stato l'automezzo usato per il rapimento. L'area è stata così chiusa ermeticamente per impedire un trasferimento dei tre in Giordania, o forse a Gaza, con rastrellamenti casa per casa e rafforzamento dei posti di blocco. Intanto, veniva informato l'ambasciatore Usa in Israele, Dan Shapira, che uno dei dispersi ha passaporto americano, come molti coloni ebrei soprattutto più giovani. Se ufficialmente non si parla di aapimento», è chiaro che tutti in Israele ne sono però convinti e ricordano il passato: dal più celebre caso Shalit, il soldato sequestrato da Hamas nel 2006 e liberato nel 2011, a quello del militare israeliano ucciso l'anno scorso in un villaggio della Cisgiordania da un palestinese che ne voleva scambiare il corpo con il fratello in carcere.
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