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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
25.04.2014 Dimenticati i massacri di Hamas e la sua volontà di distruggere Israele
le amnesie del quotidiano vaticano

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 25 aprile 2014
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Accordo tra Hamas e Fatah»

Riportamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 25/04/2014, a pag. 1, l'articolo dal titolo "Accordo tra Hamas e Fatah".
Il quotidiano vaticano commette una "lieve" dimenticanza descrivendo la presa di possesso di Gaza da parte di Hamas nel 2007. Il gruppo islamista, stando all'articolo, agì "
con la forza (...) estromettendo i rappresentanti di Fatah". In realtà, ciò che avvenne fu un sanguinoso regolamento dei conti, con "rappresentanti di Al Fatah" fucilati o scaraventati dai tetti  delle case
Un altra dimenticanza riguarda poi la volontà di Hamas di distruggere Israele, che sarebbe stato utile ricordare per spiegare perché Netanyahu abbia
"annullato un incontro con i negoziatori palestinesi". Quei negoziatori, infatti, rappresentano un' organizzazione, Fatah, che con Hamas, e con i suoi propositi di totale cancellazione dello Stato ebraico, si è accordata ed alleata.


I simboli di Fatah e Hamas

Ecco l'articolo
Le due fazioni palestinesi Hamas e Fatah mettono fine alle loro divisioni. Lo ha annunciato ieri il capo dell'amministrazione di Hamas nella Striscia di Gaza, Ismail Haniyeh, affermando che «la riconciliazione nazionale è stata raggiunta». Ismail Haniyeh ha incontrato Azzam Al Ahmed, inviato di Fatah, fazione maggioritaria dell'Olp (organizzazione per la liberazione della Palestina) e alla quale appartiene il presidente palestinese, Abu Mazen. Nel colloquio è stata concordata la formazione entro cinque settimane di un Governo palestinese di unità nazionale. Entro sei mesi si svolgeranno nuove elezioni nei Territori. Pochi minuti dopo l'annuncio dell'accordo tra Hamas e Fatah, Israele ha lanciato un attacco aereo sulla Striscia di Gaza in seguito al lancio di alcuni razzi da parte di militanti palestinesi. Almeno dodici persone sarebbero rimaste ferite, secondo le autorità sanitarie di Gaza. L'esercito israeliano ha parlato di «un'operazione anti-terrorismo». Già in passato Hamas e Fatah, grazie alla mediazione del Cairo, avevano raggiunto accordi, ma nessuno di essi ha poi prodotto risultati concreti. I nodi sul tavolo restano tanti, politici e non solo. Lo scoppio delle tensioni risale al giugno 2007, quando Hamas prese possesso con la forza della Striscia di Gaza, estromettendo i rappresentanti di Fatah. Fondato da Ahmad Yasin nel 1987, Hamas non riconosce lo Stato di Israele, e dunque non fa parte dell'Olp. La reazione di Israele alla notizia della nuova intesa è stata durissima. «L'accordo raggiunto oggi a Gaza rivela l'unità degli obiettivi dei terroristi di Hamas e dei leader di Fatah: la distruzione dello Stato di Israele» ha detto il viceministro israeliano degli Esteri, Zeev Elkin. Abu Mazen, che solo pochi giorni fa aveva minacciato di sciogliere l'Autorità palestinese in mancanza di risultati concreti nel dialogo con Israele, ha replicato che «gli accordi con Hamas non ostacolano i negoziati». Nessuna apertura dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha annullato un incontro con i negoziatori palestinesi. «Invece di fare la pace con Israele — ha dichiarato — Abu Mazen la sta stringendo con Hamas». Il premier ha convocato per oggi il gabinetto di sicurezza del proprio Governo; ieri sera ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano, John Kerry

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