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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
15.03.2014 Un titolo che inganna il lettore sul giornale del Vaticano
E le postazioni diventano 'presunte'.Solo ignoranza e poca professionalità ? Difficile crederlo

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 15 marzo 2014
Pagina: 2
Autore:
Titolo: «Raid israeliani su Gaza»

A destra, la "presunta" postazione di lancio a Gaza

L'OSSERVATORE ROMANO continua pervicace a orientare il pensiero dei propri lettori  usando la tecnica del citare la reazione di Israele contro le postazioni terroriste a Gaza, non citando nel titolo il lancio dei razzi che l'ha provocata. Il titolo, oggi, 15/03/2014,a pag.2, " Raid israeliani su Gaza " ne è un esempio. Chi legge non può fare a meno di attribuire a Israele la responsabilità dell'attacco. Per sapere come è andata occorre leggere il pezzo. Cioè, Israele ha RISPOSTO all'ennesimo lancio di missili da Gaza.
E che dire delle "
sette presunte postazioni dei miliziani palestinesi " ? Presunte ? Ci mancava solo più che venissero chiamati "presunti" anche i razzi !

Invitiamo i nostri lettori a scrivere a Mario Tarquinio, direttore dell' OSSERVATORE ROMANO, per protestare energicamente contro la inaccettabile disinformazione che continua ad essere diffusa sul quotidiano del Vaticano. In fondo pagina la e-mail.

Non regge la tregua tra Gaza e Israele. Durante la notte l'aviazione israeliana ha attaccato — dopo il lancio di razzi avvenuto ieri pomeriggio nonostante un cessate il fuoco annunciato dalla Jihad islamica — sette presunte postazioni dei miliziani palestinesi. Lo ha reso noto un portavoce militare, secondo il quale quattro degli obiettivi erano nel sud e tre nel nord della Striscia. «Continueremo a rispondere — ha sottolineato il portavoce israeliano — all'aggressione che arriva da Gaza». Stando a quanto riportano i media locali, ieri sera l'esercito ha dispiegato il sistema di difesa antimissili Iron Dome a Beersheba e vicino ad Ashdod, in modo da impedire ai razzi lanciati dalla Striscia di raggiungere le città già colpite nei giorni scorsi. Nel pomeriggio di ieri il movimento della Jihad Islamica aveva annunciato che era stato raggiunto un accordo per una tregua con Israele grazie alla mediazione dell'Egitto. Uno dei leader della Jihad Islamica, Khaled Al-Batsh, aveva dichiarato che «la parte egiziana è in contatto con il nostro movimento per garantire la tregua e porre fine all'escalation contro Gaza». Nonostante questo, gli scontri sono ripresi dopo poche ore. Intanto, ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato la recente escalation di violenze. In un comunicato diffuso dalle agenzie internazionali di stampa, Ban Ki-moon ha chiesto «a tutte le parti in causa di esercitare la massima cautela per prevenire ulteriori incidenti che possano aggravare la situazione e destabilizzare la regione.

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ornet@ossrom.va

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