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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.10.2013 Unrwa, lo scandalo è che esista. E intanto l'Italia la copre di soldi
Cronaca di Paolo Valentino

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 ottobre 2013
Pagina: 14
Autore: Paolo Valentino
Titolo: «Filippo Grandi e i bimbi palestinesi: 'Grazie, Italia, moltiplicati gli aiuti'»

Mentre l'Italia si dibatte in una crisi economica che sembra non avere fine, il nostro governo regala all'Unrwa oltre 8 milioni di euro solo per l'anno corrente. Lo riferisce sul CORRIERE della SERA di oggi, 28/10/2013, a pag.14, con il titolo "  Filippo Grandi e i bimbi palestinesi: 'Grazie, Italia, moltiplicati gli aiuti ".
Paolo Valentino, definisce addirittura l'importo "
Non sono cifre iperboliche ".  Il presidente italiano  Unrwa Filippo Grandi ringrazia e incassa, visto il successo dell'incontro parlamentare che ha portato a questo 'successo'.  Ci chiediamo che cosa c'entrino i profughi paletinesi con l'esodo dei siriani e da altri paesi arabi a causa delle guerre che sconvolgono quelle dittature. Il vero scandalo è l'esitenza dell'Unrwa stessa, una agenzia dell'Onu creata esclusivamente per il palestinesi, mentre l'agenzia dell'Onu per i profughi  - tutti i profughi - è un'altra. A
questo link il nostro commento del  25/10/2013, in occasione del convegno
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=61&sez=120&id=51144
per comodità dei lettori, lo riprendiamo di di seguito:



Un convegno alla Camera per pubblicizzare l'UNRWA, l'agenzia Onu il cui unico scopo è diffamare Israele e mantenere tali i profughi palestinesi (IC ne aveva già informato i lettori il 22/10/2013, http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=300&sez=120&id=51107).
A preoccupare in particolar modo Laura Boldrini è la situazione dei profughi nei Paesi islamici limitrofi. E' noto, infatti, che non godono degli stessi diritti degli altri cittadini.
Invece, però, di richiedere ai Paesi in questione (Siria, Libano, Giordania) che venga concessa la cittadinanza ai profughi, con tutti i diritti connessi, o chiedersi come mai i profughi non cerchino di vivere nei Territori palestinesi, Boldrini si augura che ci sia quanto prima una soluzione al conflitto israelo-palestinese, come se la responsabilità dei profughi fosse di Israele. 
Sul perché esistano i profughi palestinesi e sull'anomalia del loro status, tenuto congelato dall'UNRWA, manco una parola. Boldrini avrebbe dovuto ammettere la totale inutilità mista alla dannosità dell'UNRWA. Esiste già un'agenzia Onu per i profughi. Si tratta dell'UNHCR. Per quale motivo i palestinesi 'meritano' un'agenzia tutta loro ?
Stando al resoconto di ADNKronos, non c'è stato nessuno a esporre il punto di vista israeliano. Ma non esiteva una Associazione Parlamentare Amici di Israele ? Via Fiamma Nirenstein, non c'è più nessun deputato ebreo in Parlamento ?

Per avere un quadro completo riguardante l'UNRWA, leggere il DOSSIER, a cura di Giovanni Quer, a questo link:
http://www.informazionecorretta.com/dossier.php?l=en&d=13

Ecco il pezzo di Paolo Valentino: 

ROMA — Nel 2103 l’Italia ha portato da 1,5 a oltre 8 milioni di euro l’aiuto all’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Non sono cifre iperboliche — gli Stati Uniti danno oltre 250 milioni di dollari l’anno — ma è «il segnale di un’importante inversione di tendenza nei confronti della cooperazione, tanto più in tempi di crisi e tanto più quando si cerca di affrontare alla radice i problemi che generano gli esodi verso le sponde italiane». Lo dice Filippo Grandi, commissario generale dell’Unrwa, il funzionario italiano più alto in grado nel sistema delle Nazioni Unite. Il suo riferimento è alla presenza di rifugiati palestinesi dalla Siria nelle zattere che sbarcano a Lampedusa. «E’ la prima volta che i profughi palestinesi del 1948 o i loro discendenti cercano rifugio fuori dalla regione. Ed è la prova dell’enormità della tragedia in corso. In Siria, prima dell’inizio della guerra civile, c’erano più di 500 mila rifugiati. Oggi buona parte di questi sono in fuga, nel solo Libano se ne sono riversati già 50 mila, mentre quelli che rimangono sono spesso presi tra due fuochi. Il risultato è che il nostro lavoro è quasi tutto dedicato all’emergenza in condizioni pericolosissime: 8 dei nostri collaboratori palestinesi sono morti e di altri 17 non abbiamo più notizie da mesi».
Grandi ha appena concluso una visita a Roma, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Emma Bonino e il suo vice Lapo Pistelli, la presidente della Camera Laura Boldrini e i membri della sotto-commissione parlamentare per i diritti umani. Sono 5 milioni oggi i rifugiati palestinesi cui l’Unrwa assicura servizi sociali di base, come sanità e soprattutto educazione: ogni giorno 500 mila bambini palestinesi frequentano una delle 700 scuole gestite dall’agenzia. «Con gli anni si è creato un servizio pubblico internazionale unico, a sostegno della popolazione dei rifugiati. Purtroppo, le crisi che hanno sconvolto la regione hanno avuto un impatto disastroso sulla situazione dei palestinesi e ogni volta questo costringe l’Unrwa ad agire in emergenza da agenzia umanitaria tradizionale — distribuzione di viveri e medicinali, centri di raccolta — sottraendo energie e risorse al lavoro normale». Tutto ciò riporta alla questione originaria: la soluzione del conflitto arabo-israeliano, in queste settimane tornato in cima all’agenda diplomatica americana. «Da quando sono in Medio Oriente, ho visto parecchi tentativi partire e fermarsi. Ogni volta c’è stato pubblico scetticismo e segreta speranza. Stavolta la speranza mi sembra un po’ meno segreta. Secondo gli americani, ci sono già stati 13 o 14 incontri e trovo importante la segretezza imposta, visto che in passato è stata spesso la fuga di notizie ad affossare i tentativi. Credo ci sia la consapevolezza che questa sia un po’ l’ultima chance: non è pensabile che l’investimento politico, mediatico e morale degli Stati Uniti possa essere ripetuto in futuro se fallisse. Qualsiasi presidente americano ci penserebbe due volte prima di agire. Tutti questi elementi ci inducono a un cauto ottimismo»..

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