L'UNRWA sbarca al Parlamento italiano e nessuna voce critica si è alzata Laura Boldrini si lascia incantare dalla propaganda filo palestinese
Testata: Adnkronos Data: 25 ottobre 2013 Pagina: 1 Autore: Redazione ADNKronos Titolo: «Boldrini: troppa indifferenza su esodo palestinesi in Paesi M. O.»
Pubblichiamo il lancio ADNKRONOS dal titolo " Boldrini: troppa indifferenza su esodo palestinesi in Paesi M. O.".
a destra, Filippo Grandi, Commissario generale dell'UNRWA
Laura Boldrini, Presidente della Camera
Un convegno alla Camera per pubblicizzare l'UNRWA, l'agenzia Onu il cui unico scopo è diffamare Israele e mantenere tali i profughi palestinesi (IC ne aveva già informato i lettori il 22/10/2013, http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=300&sez=120&id=51107). A preoccupare in particolar modo Laura Boldrini è la situazione dei profughi nei Paesi islamici limitrofi. E' noto, infatti, che non godono degli stessi diritti degli altri cittadini. Invece, però, di richiedere ai Paesi in questione (Siria, Libano, Giordania) che venga concessa la cittadinanza ai profughi, con tutti i diritti connessi, o chiedersi come mai i profughi non cerchino di vivere nei Territori palestinesi, Boldrini si augura che ci sia quanto prima una soluzione al conflitto israelo-palestinese, come se la responsabilità dei profughi fosse di Israele. Sul perché esistano i profughi palestinesi e sull'anomalia del loro status, tenuto congelato dall'UNRWA, manco una parola. Boldrini avrebbe dovuto ammettere la totale inutilità mista alla dannosità dell'UNRWA. Esiste già un'agenzia Onu per i profughi. Si tratta dell'UNHCR. Per quale motivo i palestinesi 'meritano' un'agenzia tutta loro ? Stando al resoconto di ADNKronos, non c'è stato nessuno a esporre il punto di vista israeliano. Ma non esiteva una Associazione Parlamentare Amici di Israele ? Via Fiamma Nirenstein, non c'è più nessun deputato ebreo in Parlamento ? Per scrivere a Laura Boldrini, cliccare sul link sottostante http://presidente.camera.it/21
Ecco il lancio:
Roma, 24 ott. (Adnkronos) - Troppa indifferenza sulla sorte dei rifugiati palestinesi. Solo periodicamente infatti, ha osservato la presidente della Camera Laura Boldrini, si registra un interesse concreto per le vicende dei 5 mln di palestinesi che vivono nei vari Paesi del Medio Oriente. «Dei rifugiati palestinesi -ha dichiarato Boldrini, aprendo il convegno 'Un importante attore per la stabilita' della regione», con il commissario generale dell'agenzia Onu per l'assistenza ai rifugiati palestinesi (Unrwa), Filippo Grandi- si parla per lo più quando si riaccendono le speranze che il processo di pace israelo-palestinese giunga finalmente a compimento. Dei bisogni, spesso drammatici, e delle speranze di questi milioni di persone non vi è quasi mai cenno nelle notizie di stampa o nel dibattito pubblico". «La drammatica crisi siriana -ha aggiunto Boldrini- con gli oltre due milioni di rifugiati scappati negli Stati vicini ed i cinque milioni di sfollati all'interno del Paese, ha avuto un impatto anche sulla condizione dei circa 500mila rifugiati palestinesi che vivevano in Siria. Oltre la metà di essi, infatti, ha dovuto nuovamente abbandonare le proprie case, cercando rifugio in altre zone del Paese o riversandosi anch'essi, come centinaia di migliaia di cittadini siriani, in Giordania, in Libano, in Turchia». «Attraverso il lavoro dei suoi operatori -ha continuato Boldrini- l'Unrwa è davvero un importante attore per la stabilità della regione. Se, nonostante gli enormi numeri di rifugiati palestinesi accolti nei Paesi mediorientali, la situazione non è divenuta insostenibile, lo si deve anche a quest'Agenzia delle Nazioni Unite. Nel mio precedente incarico, mi occupavo anch'io di rifugiati, persone che, in fuga da guerre, persecuzioni e violenze, cercano la salvezza al di fuori del proprio Paese e spesso rischiano la vita per trovarla». «Ce lo ricordano le tragedie delle ultime settimane nel Canale di Sicilia, tragedie nelle quali sono state coinvolte anche famiglie siriane di origine palestinese. Compito dell'UNHCR, l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati, per la quale lavoravo, è quello di trovare soluzioni per le persone che assiste: l'integrazione nel Paese d'accoglienza o il ritorno, volontario ed in condizioni di sicurezza, nel Paese di origine. L'Unrwa, invece, fornisce assistenza a persone che, in molti casi, si vedono precluse la possibilità di un'integrazione reale nei Paesi che li hanno accolti o dove sono nati, figli e nipoti di rifugiati». «È anche per questo che, come ha recentemente ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki-Moon, deve essere profuso ogni sforzo per giungere a una soluzione della questione israelo-palestinese. I negoziati promossi dall'amministrazione statunitense, attualmente in corso, come anche gli incontri di questi giorni a Roma, sono motivo di speranza. Lo sono per noi qui in Italia e in Europa, ma lo sono ancora di più, ovviamente, in Medio Oriente. E devono esserlo per i milioni di rifugiati palestinesi che, grazie anche all'impegno incessante dell'Unrwa, sognano di veder realizzate le proprie aspirazioni».
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