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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Stampa Rassegna Stampa
11.10.2013 Se lo spot è una beffa a Primo Levi
invitiamo i lettori a scrivere per protestare

Testata: La Stampa
Data: 11 ottobre 2013
Pagina: 29
Autore: Ernesto Ferrero
Titolo: «Se lo spot è una beffa a Primo Levi»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 11/10/2013, a pag. 29, l'articolo di Ernesto Ferrero dal titolo "Se lo spot è una beffa a Primo Levi".


Primo Levi

Non è la prima volta che le parole di Primo Levi vengono utilizzate a sproposito e, di conseguenza, banalizzate. Basta ricordare lo slogan "Se non ora, quando" utilizzato dalle donne per scendere in piazza a protestare.
Per scrivere alla ditta Vaillant e protestare per l'utilizzo fuori luogo e disgustoso delle parole di Primo Levi, cliccare sul link sottostante
http://www.vaillant.it/Service/Contact/

«Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case...» Nella poesia posta in epigrafe a Se questo è un uomo, Primo Levi rivolge al lettore, protetto dal caldo involucro domestico, un duro monito, invitandolo a considerare l'atroce destino di chi lavora nel fango, non conosce pace, lotta per mezzo pane, muore per un si o per un no... Adesso su Rai Due una voce pubblicitaria si rivolge a noi che viviamo tranquilli nelle nostre case per invitarci a non dimenticare la caldaia. E allora che cosa di meglio di una Vaillant, «qualità tedesca», dunque una garanzia? Primo Levi, che l'efficienza della tecnologia tedesca ad Auschwitz l'aveva sperimentata di persona, si è chiesto per tutta la sua vita di reduce chi fossero i tedeschi, quelli del Lager e quelli di fuori, i complici silenziosi della zona grigia, e come funzionasse la loro testa. Malgrado l'impegno profuso non era riuscito a trovare risposte soddisfacenti. Questo improvvido annuncio pubblicitario, ennesimo segno dei tempi, gli sarebbe suonato come una di quelle beffarde irrisioni di cui i suoi aguzzini erano maestri. E poi, proprio una caldaia?

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lettere@lastampa.it

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