Milano: la comunità ebraica sospende i rapporti con il Coordinamento Associazione Islamiche milanesi dopo l'invito dell'imam radicale Al-Bustanji per le celebrazioni della fine del Ramadan
Testata: Corriere della Sera Data: 15 agosto 2013 Pagina: 12 Autore: Paola D'Amico Titolo: «Caso imam, la comunità ebraica sospende i rapporti con il Caim»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di Milano del 14/08/2013, l'articolo di Paola D'Amico dal titolo "Caso imam, la comunità ebraica sospende i rapporti con il Caim".
Imam Al-Bustanji
È rottura insanabile tra Comunità ebraica e Caim (Coordinamento Associazione Islamiche milanesi). Lo scontro sulla presenza dell'Imam Al-Bustanji s'è consumato per giorni in uno scambio di note inviate dall'una e dall'altra parte alle agenzie. Non è servito l'invito del sindaco Giuliano Pisapia a smorzare i toni. Ieri, la Comunità ebraica ha deciso di sospendere i rapporti con il Caim. «Definire lo Stato di Israele come "uno stato che viola costantemente la legalità internazionale ed i più elementari diritti umani portando avanti un'occupazione militare brutale, razzista e criminale" è una dichiarazione inaccettabile non solo per la Comunità ebraica di Milano, ma anche per tutta la cittadinanza milanese. Oltre che per il buonsenso», si legge in un comunicato. Rompere con il Caim non equivale a chiudere ogni porta al dialogo con le associazioni islamiche. La Comunità ebraica, infatti, aggiunge: «I rapporti tra la nostra Comunità e tutte le altre associazioni islamiche presenti in città continueranno con la usuale serenità. In particolare con la Coreis, con cui ci lega un rapporto di amicizia e fratellanza». E uno dei portavoce, Daniele Nahum, precisa: «La nostra Comunità è sempre stata vicina, e sempre lo sarà, alle legittime richieste dei residenti milanesi di fede islamica relative alla costruzione di luoghi di culto a Milano. L'allargamento del perimetro delle libertà religiose è fondamentale per il rafforzamento della democrazia del Paese». Il coordinatore del Caim, Davide Piccardo, ribatte dicendosi «stupito e dispiaciuto. Ma chi ha firmato la nota se ne assume tutta la responsabilità. Noi siamo sempre aperti al dialogo e convinti che una posizione così estrema non sia condivisa dalla maggioranza della Comunità ebraica. È una posizione di rottura, un gesto grave, incomprensibile. Parleranno con il Coreis? Ha pochi iscritti in tutta Italia. Siamo noi a rappresentare oltre 30 associazioni e rappresentiamo 100 mila islamici milanesi, non ci possono mettere sullo stesso piano». La Comunità ebraica non replica ma diffonde il link di youtube che rilancia l'intervista dell'Imam incriminata, dove inciterebbe i bambini al martirio: http://www.youtube.com/watch?v=q4PfzUZzoR s o per chi volesse leggere la traduzione (incontestata) in inglese, qui: http://www.memritv.org/clip_transcript/en/3487.htm . «Tacere di fronte alla manipolazione di bambini innocenti al fine di renderli martiri sarebbe infatti per noi (e vogliamo sperare non solo per noi) eticamente inaccettabile».
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