I vantaggi dell'educazione alla pace di Hamas e i suoi precedenti storici
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
vi domando perdono. Chiedo umilmente venia. I beg your pardon. Insomma, scusatemi. Non solo come individuo, ma come istituzione, insomma, almeno come dipendente di quel carrozzone che si chiama Miur, cioè Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. E voi non solo come individui, ma anche come cittadini e ancor più ex scolari e studenti. Sono desolato. Ho scoperto in questi giorni, mentre conducevo la mia paziente ricerca di fatti su quel difficile calderone che si chiama Medio Oriente, un fatto grave che riguarda l'Italia e in particolare la Pubblica Istruzione.
Ecco, lo confesso subito. Non vi abbiamo educato. Non nel senso che voi siate maleducati; insomma, non voi, ma molti lo sono e però questa è un'altra faccenda. Non vi abbiamo dato un'educazione su alcuni fondamentali fatti della vita. Vi mancano delle nozioni, e se ve le siete fatte è avvenuto fuori dalla scuola. No, non sto parlando di educazione sessuale, ma di qualcosa di molto più importante. Voglio dire: dell'uso delle armi. Qualcuno vi ha insegnato a sparare, da piccoli? Siete stati istruiti sull'uso delle mitragliatrici, delle pistole, delle bombe a mano, dei lanciagranate, dei missili anticarro? Scommetto che no. Non almeno all'età giusta in cui bisogna iniziare a occuparsi di queste cose per saperle usare bene da grandi, cioè alla scuola elementare. Scommetto che in quel tempo della vostra vita vi raccontavano le fiabe, vi facevano giocare con i peluche, magari vi insegnavano a leggere scrivere e far di conto. Ma nessuno vi mostrava un otturatore, un grilletto, un mirino, nessuno vi diceva che fare se il mitra si fosse inceppato, nessuno vi dava le istruzioni necessarie a un corretto alzo dell'arma per compensare la distanza, nessuno vi addestrava a far fronte al rinculo... nozioni basilari, necessarie a una vita felice. E magari nessuno vi incitava non sui metodi ma sui contenuti, che sono ancora più fondamentali, spiegandovi la necessità di ammazzare gli ebrei per il bene di tutti e per volontà divina. Ah, poveri bambini, che cosa non vi siete persi.
Scusatemi, faccio queste riflessioni in ritardo, e come sempre le devo all'esempio. Al buon esempio dei nostri maestri e ispiratori, i combattenti islamici per il jihad, in particolare ai più esposti nella lotta contro al male, i valorosi combattenti di Hamas. Come vi ha già accennato ieri Informazione Corretta (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=16&sez=120&id=48957 ) sono loro infatti, nell'emirato musulmano di Gaza, ad avere finalmente istituito l'addestramento militare per i bambini delle elementari, che si estende per i ragazzi fra i 15 e il 17 anni all'uso delle armi più sofisticate (http://www.jpost.com/Middle-East/Gaza-schoolboys-taught-how-to-use-rocket-launchers-311433 ). Vi invito a guardare con entusiasmo questo bellissimo filmato, che trovate anche qui (http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/palestinianauthority/10023810/Hamas-teaches-Palestinian-schoolboys-how-to-fire-Kalashnikovs.html ), in particolare il finale in cui fanno esplodere una baracchetta con la bandiera di israele sopra. Peccato solo che la baracchetta non reagisca e che alla fine la bandiera resti intatta. Vorrà dire qualche cosa?
Benito Mussolini
Come che sia, è in questa maniera che si formano dei veri pacifisti, militanti, che sanno servirsi di tutti gli strumenti opportuni per resistere all'occupazione. E' così che si fa, e mi scuso ancora a nome della Repubblica Italiana per il fatto che non vi è stato offerto nulla del genere. A voi no... a me nenache, ma alla generazione di mio padre? Ecco, adesso che ci penso, una volta c'erano i Balilla (e anche i comunisti avevano i loro pionieri...) Quelli sì che ricevevano una formazione militare progressiva con l'età, dai fuciletti di legno per i bambini ai moschetti per i ragazzi... Mi viene un dubbio, che ci sia qualche cosa in comune fra la pedagogia di Hamas e quella del fascismo? Chissà, dopotutto Mussolini amava sguainare la spada dell'Islam appollaiato su un bel cavallo bianco...
Ugo Volli