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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.02.2013 Un assaggio di quella che potrebbe essere la politica estera di Beppe Grillo
l'intervista di Menachem Gantz

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 febbraio 2013
Pagina: 1
Autore: Menachem Gantz
Titolo: «Non è divertente»

Riprendiamo da IC del 26/02/2012 l'intervista di Menachem Gantz, corrispondente a Roma del più diffuso quotidiano israeliano, a Beppe Grillo.
E' un assaggio di quella che potrebbe essere la politica estera del comico genovese.

YEDIOT HAARONOT - Menachem Gantz : " Non è divertente "


Menachem Gantz, Beppe Grillo

Per molti anni, Giuseppe Grillo è stato considerato l'enfant terrible dell'Italia. I giornali lo boicottavano, era vietato farlo apparire in TV e, generalmente, era odiato. Ora sputa in faccia a tutti, dalla posizione di leader del movimento di protesta che, secondo i sondaggi otterrà un'alta percentuale di appoggio alle prossime elezioni politiche tra nove mesi. Riesce a far scendere le masse in piazza al suon di "Vaffanculo", un'imprecazione che forse è meglio non tradurre.

 È vero – Grillo non è un politico. Ma nel nuovo ruolo che ricopre non ha bisogno di abilità professionale. Da attore e comico di gran talento, se la cava benissimo ed evita di entrare nel vivo delle domande difficili, malgrado abbia acconsentito all'intervista volentieri e con gentilezza. Non necessariamente cerca di essere evasivo; forse, semplicemente, non ha buone risposte e, se le ha, sono deturpate di ignoranza nel migliore dei casi, oppure – nel caso peggiore – di una contorta concezione cospirativa. Tuttavia, con l'Italia in una situazione economica così difficile e con un futuro poco chiaro, sembra che il pubblico sia disposto ad aggrapparsi a qualsiasi speranza di cambiamento, per quanto possa essere immaginaria.

 Se la politica interna che propone è lungi dall'essere realista, questo comico – che in una certa costellazione potrebbe ancora diventare uno dei politici più forti d'Italia – ha delle posizioni del tutto lunatiche quando si arriva a parlare di politica estera in generale e dello Stato d'Israele in particolare. Questo non è necessariamente legato al fatto che egli è sposato con un'iraniana. "Tutto quello che sappiamo di Israele e Palestina ed è tradotto in lingue europee da un'agenzia chiamata MEMRI", sostiene, ad esempio. "Dietro l'agenzia si trova Kroin (Yigal Carmon – nota di Menachem Gantz), un ex agente del Mossad. Ho le prove, perché quando l'ex Sindaco di Londra ha utilizzato traduttori indipendenti per tradurre tutti i libri, è stato dimostrato che la realtà è completamente diversa".

Crede che si tratti di un complotto di agenti del Mossad?

"Per quanto riguarda i libri palestinesi non c'è complotto, ma prova a parlare con l'ex Sindaco di Londra Ken Livingstone. Egli ha tradotto i libri e scoperto cose incredibili con significati opposti. Quando ho sentito parlare Bin Laden, il padre di mia moglie mi ha detto che la traduzione non corrispondeva alla verità".

Ha dubbi sulle intenzioni che aveva Bin Laden?

"Ho dubbi. È stato fatto fuori? Era lui? La dinamica mi insospettisce. È strana."

In passato ha lasciato intendere che Israele progetta di sterminare i palestinesi.

"Io credo che i giovani in Israele non siano più come gli anziani. Apprendo dai siti che sono disposti a riconoscere uno Stato palestinese, ma parlare di israeliani è diventato tabù. Appena tocchi l'argomento, si dice di te che sei anti-sionista o razzista".

Forse perché nel Suo blog ha scritto che Israele sarà la causa di una Terza Guerra Mondiale?

"L'equilibrio è molto delicato. Come il Pakistan che ha le armi nucleari. Altrimenti che senso ha dire che l'Iran non deve avere armi nucleari? Non credo che i giovani in Israele vogliano una guerra del genere. Ho visto i blog di pacifisti che sono disposti a superarsi e dimenticare il passato".

Più di una volta, i commenti nel Suo sito sono stati molto antisemiti.

"Mi sono rivolto al precedente Ministro della Giustizia affinché agisse contro questo fenomeno di razzismo e negazionismo".

Quindicimila morti in Siria non hanno suscitato in Lei sentimenti simili a quelli causati da un'operazione a Gaza.

"Perché ci sono cose che non capiamo. In Siria non si riesce a capire cosa stia realmente avvenendo. È una vera guerra civile? Oppure sono agenti infiltrati?"

Da uno che conosce l'Iran, Lei non è preoccupato da questo regime?

"La preoccupazione c'è, certamente. Quelli rimasti lì non avvertono la grande preoccupazione suscitata [all'estero] da quel pazzo che detiene il potere lì. Il lavoro continua. Il PNL è in crescita".

In Iran?

"Le mie informazioni indicano che prima si stava peggio. Come in Sud America. Ho visto un'impiccagione a Isfahan. Eravamo in piazza. All'improvviso è arrivato un camion con una gru. Lo hanno impiccato e se ne sono andati. Mi sono detto, ma che cos'è questa inciviltà? Ma allora guardi agli Stati Uniti, dove hanno messo a dieta un condannato a morte affinché lo si potesse impiccare senza che la testa venisse tagliata. E allora io Le chiedo, che cos'è più civile? L'Islam non è una religione fondamentalista. Siamo a contatto con bloggers dell'Iran. C'è un cambiamento guidato dai giovani lì. C'è una vita parallela a quel folle dittatore. D'altronde, quando ti fanno saltare in aria gli scienziati, ti introducono i virus – lui si trova sotto continuo attacco. Si deve difendere".

 Nel 2009 è stato fondato il movimento Cinque Stelle: una stella per ciascun punto chiave – acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente. Nelle elezioni amministrative di maggio 2012 il movimento è riuscito a far eleggere quattro Sindaci, tra cui quello della capitale della gastronomia italiana, Parma, denominata dal leader-comico "la nostra Stalingrad".

 Grillo è molto abile nel descrivere la corruzione, il clientelismo e la stampa politica di parte, ma parla con clichè quando gli si chiede di proporre una soluzione. "Sono sorpreso per la velocità di crescita del movimento", dice. "Gli italiani sono disperati e vogliono un mutamento radicale. Quello che noi proponiamo è ridare il potere ai cittadini. Nei miei spettacoli parlavo di politica. Facevo ridere la gente ma, al contempo, smascheravo la politica ed il suo andamento in Italia. Ho suscitato curiosità, ho aperto gli occhi alla gente".

Vuole essere Presidente del Consiglio?

"Personalmente, ho già realizzato il mio obiettivo. Il mio compito è di fare quello che faccio ora – portare alla ribalta un movimento che non ha visibilità nei media e non ha fondi. Quello che abbiamo fatto finora è un miracolo. L'establishment mi odiava, ma il pubblico mi ha voluto bene".

 L'ironia del destino è che l'iniziativa di impedire a condannati in tre istanze di essere eletti al Parlamento colpisce Grillo personalmente. Nel 1988 è stato trovato colpevole della morte di una giovane coppia con il figlio di otto anni in un incidente stradale.

"Non ho mai pensato di essere un politico attivo", egli sottolinea. "Non ho l'abilità di fare il Presidente del Consiglio o il Segretario di un partito. Quello che so fare è cercare di sostituire questi parassiti corrotti con delle persone oneste. Io non sarò una voce incaricata dal Governo. Sono un comico chiacchierone".

 Nonostante le sue asserzioni, i media in Italia già gli attribuiscono un coinvolgimento nei processi decisionali nelle località dove il movimento occupa posizioni di spicco. "Oggi", dice, "quando pensi ad un progetto di legge che il pubblico discute a priori in internet – sembra rivoluzionario".

Lei crede veramente che le decisioni verranno prese in internet?

"Al cento percento. Certamente sì. Non credo più nella leadership. Credo nel popolo. Non è che io abbia costruito un sistema alternativo del cui successo sia convinto. Mi è solo chiaro che il sistema attuale è finito, rovinato, e che io lo devo sostituire con un altro".

Anche al prezzo di una totale anarchia?

"Non credo questa sia la direzione. Credo che ci stiamo avviando verso una democrazia cooperativa, dove il cittadino comprende che, se non partecipa, rischia di perdere qualcosa. Attualmente, non ha niente da perdere. Non si vede la luce alla fine del tunnel. Gli italiani dovranno cambiare. Voglio cambiarli in una cosa sola: che sia di moda essere onesti, esattamente come era di moda rubare e tutti rubavano perché questa era la moda. Se continuiamo a crescere con il ritmo di oggi, alla fine ci troveremo a dover formare un Governo. Questo mi fa ridere".

Chi è responsabile della crisi economica in Europa?

"I politici, insieme alle banche, le autorità finanziarie e gli imprenditori. Io ti do il permesso per autostrade che ti fruttano 1100 miliardi di euro all'anno di pedaggio, e tu mi dai 100 milioni per il partito, come fa la famiglia Benetton. Il Partito Democratico ha fatto finta di essere contro Berlusconi ma, di fatto, i quesiti che gli rivolgevano si occupavano del suo pene, se fosse piccolo, medio o grande. Non hanno portato ad un serio dibattito su questioni come la mafia o la corruzione. Il Premier Monti avrebbe dovuto occuparsi immediatamente di queste questioni. Invece, ha convocato i tecnici. E questi cosa hanno finito per fare? Si sono rivolti ai cittadini chiedendo il loro aiuto, chiedendo indicazioni su dove bisognava tagliare. Questo è il motivo per cui il pubblico crede più ad un comico che a questa gente – perché sono dei dilettanti".


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