" Berlusconi: Il potere anche negativo delle parole "
di Deborah Fait
Deborah Fait Silvio Berlusconi alla Knesset
Ho sempre pensato, ingenuamente, che un politico dovesse pensare prima di parlare, attento a non fare gaffes, a non offendere qualcuno.
Ho sempre pensato che uno che arriva a cariche importanti avesse l’obbligo di fare attenzione ad ogni parola, ad ogni espressione ma, nella mia semplicita’, sbagliavo perche’ i politici sono comuni mortali portati a dire cazzate, spesso oscene.
Berlusconi e’ famoso per fare gaffes e dire stupidaggini e la sua ultima, stupida e antistorica perla e’ stata pronunciata proprio durante le celebrazioni della Giornata della Memoria con quella frase su Mussolini che, a parte le Leggi Razziali, aveva fatto anche ....bene.
Quando l’ho sentito mi sono cadute le braccia, non era possibile che un politico, un imprenditore, un uomo indubbiamente intelligente si lasciasse trasportare dalla propria superficialita’ a dire idiozie tali da far saltare per aria tutta l’Italia e , il giorno successivo, tutta l’Europa in un’indignazione talmente ipocrita da essere piu’ scandalosa e indecente delle dichiarazioni del Presidente.
Come puo’ un uomo, abituato da anni a cariche pubbliche delle piu’ importanti, non sapere come esprimersi senza dare adito ai propri avversari di speculare sulle sue parole , strombazzando soddisfatti “...eccolo qua l’amico di Israele....”, e di farlo non solo il 27 gennaio ma anche in campagna elettorale.
Stupidita’ totale, stupidita’ ancor piu’ grave perche’ sappiamo che, al di la’ delle dovute dichiarazioni indignate della Comunita’ Ebraica, Berlusconi e’ davvero amico degli ebrei e di Israele.
Sappiamo che dal primo giorno del governo Berlusconi, vent’anni orsono, i rapporti tra Italia e Israele sono cambiati, sono diventati amichevoli e cordiali e sappiamo che il veleno dell’ostilita’ e, spesso dell’odio, dei governi precedenti , aveva trovato il suo antidoto.
Gli avversari di Berlusconi, quelli che protestano, quelli che si fingono indignati sono i nemici storici di Israele, sono quelli che piangono le loro lacrime di coccodrillo nella Giornata della Memoria e che poi inneggiano alle barche piene di filoterroristi che veleggiano verso Gaza per provocare Israele.
Sono quelli che vanno a braccetto con terroristi hezbollah, sono quelli che vogliono che l’Europa allacci rapporti ufficiali con Hamas.
Sono quelli che urlano “Israele non esiste”, sono quelli che, in visita ufficiale in Israele si rifiutavano di andare a Gerusalemme non riconoscendola Capitale di Israele.
Sono quelli che declinavano l’invito di recarsi allo Yad vaShem per non rinunciare a un incontro con Arafat, sono quelli mai venuti a dare solidarieta’ a Israele in 5 anni di terrorismo quotidiano, quando qui avevamo anche 15/20 attentati al giorno.
Sono quelli che, al contrario, andavano a dare solidarieta’ a chi ci massacrava, al terrorista Arafat per poi accusare Israele di essere nazista.
Sono quelli che sbattono docenti e studenti israeliani fuori dalle universita’ e licenziano i ricercartori israeliani.
Sono quelli che possono dire che Israele sia “un piccolo paese di merda” senza suscitare nessun tipo di indignazione se non la nostra di israeliani.
Sono quelli che definiscono “innocui sigaretti” i missili che hamas spara contro Israele e si mettono a urlare quando Israele reagisce.
Sono quelli che ci accusano di aver derubato i palestinesi delle loro terre.
Sono quelli che tappezzavano i muri di Roma con manifesti che li raffiguravano abbracciati ad Arafat mentre lui ci stava massacrando col terrorismo.
Sono quelli che negli anni del peggior antisemitismo dei governi italiani, facevano fuggire terroristi palestinesi dopo che avevano assassinato cittadini ebrei italiani.
Sono quelli che hanno definito “coloni” i bambini, la piu’ piccola di tre mesi, sgozzati a Itamar.
Sono quelli che non hanno voluto fare un solo minuto di silenzio alle Olimpiadi per ricordare la strage di Monaco.
Sono quelli che hanno smesso di parlare della strage di bambini ebrei a Tolosa appena saputo che l’assassino era arabo.
Sono quelli che dicono “sti ebrei non hanno imparato niente, fanno ai palestinesi quelli che hanno patito dai tedeschi”
Sono quelli che definiscono Gaza una prigione a cielo aperto.
Sono quelli che si sono imbarcati sulla Mavi Marmara e le altre barche piene di innamorati degli assassini di ebrei.
Sono quelli che vorrebbero che Israele diventasse Palestina.
Sono quelli che dicono che l’11 settembre e’stata opera di Israele.
Sono quelli che deridono la nostra attenzione al pericolo Iran che potrebbe portare a una seconda e definitiva Shoa’.
Sono quelli che considerano hezbollah un “partito politico”.
Sono quelli che disegnano vignette raffiguranti Netaniahu, col nasone da ebreo delle vignette naziste, che costruisce un muro col sangue e pezzi di corpi dei poveri palestines, pubblicata esattamente il 27 gennaio.
Sono quelli che dicono “anche l’ONU vi condanna” e non gliene frega niente che Le condanne contro Israele siano centinaia contro ZERO nei confronti di paesi che commettono massacri e genocidi.
Sono quelli che non si indignano se gli ebrei europei devono tenere un basso profilo per non farsi riconoscere.
L’elenco dell’ipocrisia sarebbe infinito.
I travasi di bile che noi sionisti abbiamo patito durante i governi antisraeliani che hanno fatto la storia europea del dopoguerra non si sono ancora riassorbiti e, posso dirlo tranquillamente anche se saro’ impopolare, che quei travasi di bile sono cessati nel 1994, col primo governo Berlusconi, per ricominciare tragicamente coi governi Prodi e D’Alema, di tristissima memoria, quando ministri degli esteri andavano a Beirut a braccetto con chi voleva la distruzione di Israele o quando orde di pacifisti , finanziati dai loro partiti colla falce e martello, dimostravano bruciando bandiere israeliane e venivano in Israele per dire che eravamo assassini ... mentre i nostri figli saltavano per aria e mirivano bruciati vivi... per poi correre ad abbracciare Arafat
Nessuno e dico nessuno, se non noi ebrei e chi ci ama pur senza esserlo, ha il diritto di indignarsi per le parole di Berlusconi i cui governi hanno permesso a noi israeliani di tirare un respiro di sollievo e chi oggi lo nega e’ in malafede.
Noi ebrei possiamo dire che le parole di Berlusconi sono state stupide e dette nel momento piu’ sbagliato ma quelli che le hanno usate per travestirsi da pecorelle indignate e innocenti non sono altro che lupi assetati del sangue di altri ebrei, quelli vivi, quelli che sono in Israele continuamente minacciati dagli arabi e dai loro protettori occidentali.
Noi ebrei vivi portiamo nella nostra carne e nel nostro sangue la Memoria dei Sei Milioni e che i lupi abbiano almeno il buon gusto di tacere!