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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.10.2012 La scuola italiana come propaganda contro Israele e Usa
Il caso del libro 'Il colore della Storia. Vol.3' di Vittoria Calvani

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 ottobre 2012
Pagina: 1
Autore: Redazione - Vitaliano Bacchi
Titolo: «La scuola italiana come propaganda contro Israele e Usa»

I libri di testo per le scuole medie e superiori, in Italia, vengono redatti in gran parte da autori che appartengono politicamente allo schieramento anti americano e anti israeliano.
Sono, di fatto, testi di propaganda.
Ce n'è stato segnalato uno, in particolare, (Vittoria Calvani, Il colore della Storia 3 - Il novecento, ed. Mondadori) per il quale un'associazione Italia-Israele ha ritenuto opportuno rivolgersi ad un avvocato (Vitaliano Bacchi, collaboratore di IC) affinché segnalasse alla casa editrice, nel caso in cui non condividesse il contenuto del succitato testo, l'urgenza di un intervento.
Pubblichiamo la lettera dell'avvocato Bacchi, che chiarisce i termini della questione in attesa della risposta della casa editrice, che pubblicheremo puntualmente su IC.


Vittoria Calvani, Il colore della Storia 3 - Il novecento, ed. Mondadori


Ecco la lettera di Vitaliano Bacchi:

 Parma, mercoledì 17 ottobre 2012

ARNOLDO MONDADORI EDITORE SPA
l'amministratoreOggetto:
opera editoriale “Il Colore della Storia” - Vittoria Calvani – volume 3, il novecento – comunicazione ex art. 1703 cc del procuratore della libera associazione “Italia-Israele” operante in Italia ex art. 36 codice civile.

Signor amministratore,

sono stato incaricato dalla associazione Italia-Israele di redigere un parere giuridico relativamente al contenuto del testo scolastico indicato in oggetto ed in particolare con riferimento alla valutazione che si fa nel testo circa il conflitto mediorientale e ciò allo scopo di valutare le possibili conseguenze giuridiche di una esposizione del problema in termini francamente solidali alla causa araba contro Israele.

Un testo scolastico opera una funzione di apprendimento privilegiata rispetto quella multimediale della comunicazione sociale ordinaria, perchè costituisce la fonte istituzionale della scolarizzazione e della istruzione di base; l'opinione che l'adulto conserva sui fatti della storia, nella sua attualità ideologica, è sempre radicata nel testo scolastico che lo ha educato e quindi formato in senso intellettuale.

Se sul piano pedagogico e della formazione, scienza più importante di tutte perchè studia le leggi di conseguimento dell'intelligenza, il testo in esame ricorre a soluzioni multimediali con foto, caricature, quesiti e collazioni nella costruzione ideologica e scolastica del fatto oggetto di analisi, nondimeno la sua multimedialità apparentemente neutrale opera purtroppo una mistificazione della oggettività storica degli eventi e lo fa, in particolare, su una questione che il pensiero liberale italiano solidale con Israele considera trattata nel testo con squilibrio nella ponderazione delle ragioni storiche e politiche di specie.

Si tratta della questione inerente l'ostilità araba alla esistenza di Israele come Stato ed alla sopravvivenza del suo popolo rispetto la volontà storica di annientarlo coltivata dalla sua fondazione fino ad oggi da agenti della comunità islamica in forme militari e terroristiche che sono note e oggettivamente riscontrabili.

Il testo scolastico riassume il conflitto mediorientale con una studiata ponderazione di fonti informative simmetriche e contrapposte, ma risolve e presenta la versione del
conflitto nel senso di una lotta fra due comunità per l'occupazione di un territorio conteso con reciproche legittime ragioni di contesa, in ciò mistificando l'origine storica oggettiva e l'evoluzione del conflitto che si è originato dalla volontà della comunità islamica locale e internazionale di impedire la fondazione dello Stato di Israele e si è sviluppato con cinque guerre di aggressione finalizzate all'annientamento del suo popolo.

Il testo non ha considerato, trattando il conflitto, l'oggettività storica di una cronaca giudiziaria e politica che registra sessantacinque anni di ininterrotta organizzazione terroristica in odio ad Israele ed ai suoi sostenitori nel mondo, con una intelligence criminale che ha fatto scuola in tutto il mondo e che impone oggi agli studi strategici degli stati occidentali la dovuta analisi paradigmatica del terrorismo islamico contro Israele come il modello assiomatico di ogni forma di terrorismo, tanto da strutturare i testi di teoria in materia come preliminarmente ricognitivi delle strategie terroristiche islamiche per poter dare viatico di cognizione sufficiente rispetto ogni altra forma di terrorismo.

Una scuola di terrorismo che oggi corona il compito storico di annientamento di Israele
e della sua gente con la minaccia atomica iraniana, coerente e niente affatto eccentrica rispetto il progetto di sterminio coltivato dal 1948 ad oggi contro un popolo che non ha mai aggredito né militarmente né ideologicamente la comunità che ne domanda ogni giorno lo sterminio.

In questo senso, la locuzione “il tentativo di usare ogni tipo di armi per sottomettere quattro milioni di palestinesi” che a pagina 355 del testo squalifica la reale politica israeliana di difesa e salvaguardia del proprio territorio, rovescia la ragione della storia e costituisce il paradigma della mistificazione che, con questa lettera, il fronte liberale italiano solidale al destino di Israele intende censurare e denunciare alla attenzione dell'Editore.

La lettera di un avvocato che rappresenta interessi di parte postula sempre un sviluppo giudiziario in senso risarcitorio o comunque giudiziario.

La lettera di un giurista, invece, rappresenta la protesta della Ragione violata dalla disinformazione o dalla mistificazione e postula non il giudizio ma la sollecitazione alla intelligenza dei fatti ed alla rettifica delle divergenze ideologiche dalla oggettività di essi, che qui intendiamo ottenere non con una sentenza ma con una ermeneutica onesta della Verità. Voglio dire con questo che un testo come quello esaminato non stupirebbe in ambito di storiografia marxista e colpisce invece in ambito aziendale italiano occidentale e liberista, nota la proprietà aziendale della amatissima Arnoldo Mondadori
editore e del prezzo pagato per la sua “occidentalizzazione”.

La ringrazio per l'attenzione 

Avvocato Vitaliano Bacchi


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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