Riportiamo da LIBERO di oggi, 16/09/2012, a pag. 15, l'articolo di Enrico Paoli dal titolo "La fatwa del mullah Grillo contro l'Occidente ".
Beppe Grillo
«Il film che insulta l'Islam e Maometto non è la causa dell'incendio che dilaga nei Paesi musulmani, è solo l'ennesima muleta rossa sventolata in faccia a chi non tollera più ingerenze da parte dell'Occidente». Ecco, ci mancava il comico-politico-guru, o quello che volete voi, Beppe Grillo a "rasserenare" il clima di odio e violenza che rischia d'incendiare non solo il bacino del mediterraneo, ma l'intero Medio Oriente. Con la solita lungimiranza e visione democratica, Grillo getta benzina laddove le fiamme sono già alte, innescando la più inutile delle polemiche, finendo con il riproporre, per la centesima volta, la solita domanda: ma davvero volete essere governati da uno così? Da un comico che aizza per il gusto di farlo, con considerazioni talmente fini a se stesse, da apparire assurde anche Musulmani? Difficile da credere, nonostante i sondaggi. L'altro dubbio, scorrendo il blog di Beppe Grillo, dove è apparso l'editoriale pro Islam, è cosa sarebbe accaduto se fosse stata ancora viva Oriana Fallaci. Con tutta probabilità avrebbe dato la colpa a lei di quanto sta awenendo davanti alle ambasciate americane. «Da decenni l'Occidente esporta democrazia nel Medio Oriente. Lo fa con i bombardamenti, con l'occupazione militare, con presidi, basi, portaerei». Già, e le stragi degli innocenti commesse nel corso degli anni dai vari dittatori investiti dalla furia anti-americana cosa sono, invenzioni dell'Occidente? Oppure innocui passatempi? Meglio la Fatwa contro l'Occidente che raccontare la verità. E così il leader del Movimento 5 stelle, riferendosi agli Stati Uniti e in generale all'Occidente, non trova di meglio che ironizzare. «Lo fa sempre (chi lo può negare?) a fin di bene», sostiene Grillo sul suo blog, «è per una questione di civiltà. È nel nostro Dna civilizzare il mondo, dallo sterminio degli indiani d'America, al genocidio degli indios, alla caccia grossa agli aborigeni d'Australia, alla colonizzazione dell'Africa, oggi lasciata in eredità dagli Stati alle multinazionali». Una riscrittura della storia ad uso e consumo dei grillismo, sempre più simile ad una fede che ad una visione politica Nell'ultima parte del post, dopo aver definito «punto di non ritorno per una situazione insostenibile» gli eventi delle ultime ore, Grillo, pensando al passato, si chiede: «Qualcuno ha chiesto scusa agli iracheni? Qualcuno ha processato Bush per crimini contro l'umanità? Non mi risulta», afferma il leader dei grillini, «l'Afghanistan è occupato dalle forze della Nato, Italia inclusa, senza nessuna ragione». «L'Afghanistan», aggiunge il comico, «era uno Stato sovrano a cui è stata dichiarata una guerra. Vi sono stati decine di migliaia di morti civili. Qualcuno ha chiesto scusa agli afghani?». Domanda: ma Grillo è mai stato in Afghanistan? Conosce quella realtà, fatta di clan rivali fra loro, sempre in guerra, dove lo Stato è una concezione astratta e non una realtà politica? Ecco, forse Grillo farebbe bene a documentarsi prima di gettare benzina sul fuoco, considerato il delicato molo dei nostri militari impegnati in quel teatro operativo con le forze della coalizione. Un po' di sano rispetto non faerebbe male. E poi il colpo finale. «Alla destabilizzazione completa del Medio Oriente», chiosa Grillo, «mancano ancora l'intervento della Turchia nel teatro di guerra e un attacco all'Iran. Le primavere arabe volgono all'inverno. Forse, non ci sono mai state». Ecco sul quel forse finale c'è da riflettere, perché forse sta proprio lì la chiave del problema.
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