Se n'è andato anche Sandro Viola, della 'vecchia guardia' dei mistificatori su Israele il ricordo di IC
Testata: Informazione Corretta Data: 21 giugno 2012 Pagina: 1 Autore: Redazione di IC Titolo: «Se n'è andato anche Sandro Viola, della 'vecchia guardia' dei mistificatori su Israele»
Dopo Igor Man, che rimane il principe dei disinformatori, se n'è andato anche Sandro Viola, forse il penultimo sopravvissuto della 'vecchia guardia ' dei mistificatori massimi su Israele. Una scuola iniziata da Antonio Gambino, sull'Espresso quando era ancora in formato lenzuolo. Fu lui ad aprire quella strada redditizia che ha favorito poi tante carriere nel mondo dei giornali. Non ne è venuto fuori nessuno storico serio, il che aiuta a capire di quale pasta fosse lo spessore di quelle analisi. Il necrologio più approppriato l'ha scritto- involontariamente - Mimmo Càndito, sulla Stampa, il quale, cercando di imitarne lo stile, ha evidenziato i motivi per i quali Viola sarà ricordato: "raffinata qualità d'analisi, eleganza di scrittura, un delicato pizzetto da gentiluomo moschettiere, cultore raffinato dei dettagli, stile irrinunciabile della qualità del vivere, grande respiro culturale, ricercatore persino esasperante di una estetica dell'eleganza, non aveva mai una camicia spiegazzata, nemmeno in guerra, o a tavola un calice che non fosse d'un vino di qualità ecc.ecc." una colonna che dice molto poco del Viola giornalista, e molto del Viola esteta-ideologo, che seguiva gli accadimenti in giro per il mondo comodamente seduto al bar degli hotel 5 stelle. Come per Antonio Gambino, come per Igor Man, non era la notizia da analizzare che lo interessava, quanto darne un rendiconto che andasse d'accordo con quanto lui riteneva dovessero essere i fatti. La ricerca della verità non lo interessava, da snob qual era, lo giudicava bassa cucina giornalistica. Se in Italia gran parte dell'informazione su Israele e il Medio Oriente è tutt'ora condizionata da un forte sbilanciamento nei confronti della parte arabo-musulmana, lo si deve a questo tipo di giornalismo, che ha visto in Gambino, Man e Viola i suoi maestri. Di quella schiera, ora non più folta, rimane - ma non vorremmo dimenticarne qualcuno - Bernardo Valli. Auguri di lunga vita, come si suol dire.