Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 23/03/2012, a pag. 16, la breve dal titolo "L’Onu apre un’inchiesta sulle colonie israeliane: 'violano i diritti umani' ".
Il consiglio dei diritti umani Onu
Il Consiglio dei diritti umani Onu, ha dato il via libera a un'inchiesta "per valutare l’impatto degli insediamenti israeliani nei «territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est". Gerusalemme Est non è una colonia, ma una zona della capitale israeliana, non è ben chiaro per quale motivo venga dichiarata 'territorio palestinese occupato'. Gli altri territori, poi, sono 'contesi', non 'occupati'.
Come si legge nel pezzo "Presentando la risoluzione, il rappresentante pakistano ha criticato Israele per aver insistito nel costruire nuovi insediamenti nei territori occupati, sottolineando che si tratta di «violazioni delle leggi internazionali sui diritti umani».". Il Pakistan, Stato nel quale esiste una legge sulla blasfemia che permette a qualunque islamico di ammazzare i non musulmani e farla franca, può parlare di 'diritti umani' e accusare una democrazia (l'unica del Medio Oriente) di violarli?
Non che ci si fosse nulla da stupirsi, l'inchiesta parte dal consiglio dei diritti umani Onu, organismo all'interno del quale c'è la Siria di Bashar al Assad.
Non stupisce nemmeno che la maggior parte degli Stati che lo compongono (islamici e anti israeliani) abbia appoggiato l'inchiesta. Che cosa pensavano di ottenere gli astenuti? L'Italia è fra questi, chiediamo al governo italiano se astenersi sia stata una scelta responsabile e compatibile con una politica non ostile a Israele.
Ecco il pezzo:
Il Consiglio dei diritti dell’uomo dell’Onu ieri ha dato il via libera alla prima inchiesta internazionale indipendente per valutare l’impatto degli insediamenti israeliani nei «territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est». I 47 Stati membri del Consiglio hanno adottato con 36 voti a favore, uno contrario e dieci astenuti (tra cui l’Italia) - la risoluzione presentata dai palestinesi per «indagare sulle conseguenze degli insediamenti israeliani dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale del popolo palestinese». Presentando la risoluzione, il rappresentante pakistano ha criticato Israele per aver insistito nel costruire nuovi insediamenti nei territori occupati, sottolineando che si tratta di «violazioni delle leggi internazionali sui diritti umani».
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota ha accusato il Consiglio di ipocrisia: «Deve vergognarsi di se stesso. Con una maggioranza ostile a Israele, ha preso 91 decisioni, di cui 39 relative a Israele». Soddisfatti invece i palestinesi. «Questa posizione internazionale manda a Israele il messaggio che gli insediamenti sono illegali e vanno fermati», ha dichiarato il portavoce del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante