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La Repubblica-Il Manifesto-Il Fatto-Avvenire Rassegna Stampa
20.07.2011 Le Flotille non funzionano, al massimo sono piacevoli vancanze con brivido
Non fanno nemmeno più notizia

Testata:La Repubblica-Il Manifesto-Il Fatto-Avvenire
Autore: Redazioni Repubblica, Il Fatto, Geraldina Colotti,LSB
Titolo: «Gaza, Israele blocca una nave della flottiglia-Gaza non può avere < Dignité>-La beffa della sopravvissuta della Freedom Flotilla2-Flotilla 2, Israele cattura la nave francese per Gaza»

Della numerosa Flotilla che doveva arrivare a Gaza, solo uno yacht francese ce l'ha fatta, porta un nome molto bello, "dignité", peccato che i partecipanti ne avessero pochina. La notizia èstata ignorata dai giornali di oggi, 20/07/2011, qualche breve e basta. Solo REPUBBLICA, fra le grosse testate, ne ha fatto un pezzo, anch'esso breve, di agenzia.
Gli unici a dedicare spazio sono stati Il MANIFESTO , il FATTO, e AVVENIRE.
Del primo e del terzopubblichiamo l'articolo, preceduto dal nostro commento, del secondo soltanto il nostro commento.

sull'argomento, invitiamo i lettori a leggere la Cartolina di oggi di Ugo Volli:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=40655

Ecco gli articoli:

La Repubblica-." Gaza, Israele blocca una nave della flottiglia "

Anche su REPUBBLICA, la breve è un lancio di agenzia, schierata, come si vede dal testo, sulle ragioni dei croceristi.


Oh che bella crociera....

GERUSALEMME - A cinquanta miglia da Gaza ma ancora in acque internazionali, la nave francese "Dignité-Al-Karama", parte della Freedom Flottiglia 2, è stata fermata dalla Marina di Israele. Un arrembaggio «senza incidenti», ha riferito l´esercito che ha ricostruito l´azione tesa ad evitare la rottura del blocco marittimo sulla Striscia da parte delle 16 persone a bordo tra cui, oltre ad attivisti (francesi, canadesi, svedesi, greci), erano presenti la giornalista israeliana Amira Hass e dei reporter di Al Jazeera. Falliti i tentativi diplomatici di fare cambiare rotta all´imbarcazione, la Marina ha abbordato la nave senza trovare resistenza da parte degli attivisti che sono stati scortati da tre navi israeliane nel porto di Ashdod. Qui, stando al comunicato dei militari, gli attivisti in serata attendevano di essere interrogati e consegnati ai funzionari del ministero degli Interni. Oltre all´espulsione, rischiano di non poter rientrare in Israele. Parigi ha già assicurato loro assistenza e lanciato un appello a Israele affinché agisca in modo «responsabile» e «consenta il rapido ritorno» dei connazionali. Mentre la coalizione francese della flottiglia ha bollato come «un attacco ingiustificabile e una violazione del diritto internazionale» l´azione.
Dopo sabotaggi e beghe burocratiche per le altre navi, quella francese era l´unica superstite della flotta che voleva bissare la missione umanitaria del 2010, che però finì con un sanguinoso arrembaggio alla Mavi Marmara costato la vita a nove attivisti.

 
 Il Manifesto-Geraldina Colotti: " Gaza non può avere < Dignité>"

foto di gruppo con bandiera, olè !

Il quotidiano di Rocca Cannuccia è l'unico ad aver pubblicato un pezzo nel quale racconta le avventure dei nostri eroi condite con salsa avventurosa. In realtà quanto è avvenuto è una normale operazione burocratica, un confronto tra chi infrange la legge e chi la fa rispettare. Tutto qui. 

La Dignité-al Karama, la nave francese della Freedom Flotilla diretta verso Gaza, è stata abbordata ieri dalla marina israeliana e costretta a dirigersi al porto di Ashdod. A bordo dell'imbarcazione, 16 passeggeri di diverse nazionalità: francesi, canadesi, svedesi, greci, due giornalisti di al-Jazeera e anche Amira Hass, firma del quotidiano israeliano Haaretz. Uno dei dieci equipaggi della Freedom Flotilla II, che comprendeva 300 attivisti, provenienti da 22 paesi, decisi a rompere l'assedio di Gaza, e bloccati invece dalle autorità greche col pretesto della «sicurezza». Una seconda impresa per mare della solidarietà propalestinese. La prima era stata attaccata dai commando israeliani i quali, il 31 maggio 2010, avevano ucciso nove pacifisti turchi. La Dignité al-Karama è l'unica della flottiglia ad aver potuto lasciare la Grecia. Domenica, ha levato l'ancora dichiarando un'altra destinazione – Alessandria d'Egitto –ma poi ha modificato la rotta per tentare di raggiungere il territorio palestinese: non prima, però, di aver rivolto «un saluto di rispetto e fraternità alla terra d'Egitto, al suo popolo e alle sue istituzioni rivoluzionarie ». La solidarietà con la Palestina – ha scritto l'equipaggio della Dignité ai movimenti egiziani – rappresenta «la continuità indispensabile per la vostra e nostra rivoluzione, che annuncia il ritorno dei popoli della regione in seno alla storia». Per la seconda volta, la piccola nave francese ha acceso le speranze dei solidali, riuscendo a far vela verso Gaza: una prima volta era sgusciata via dalla Grecia partendo prima dell'alba e aveva tenuto il mare per due giorni, prima di essere bloccata il 7 luglio e costretta a rientrare. E la seconda partenza corsara avrebbe dovuto concludersi ieri pomeriggio. I 16militanti a bordo avevano fatto sapere di aver interrotto la navigazione durante le ore notturne, per motivi di sicurezza «Se l'imbarcazione tenta un'azione provocatrice, noi l'intercetteremo», aveva infatti dichiarato lunedì il viceministro israeliano degli Affari esteri, Danny Ayalon. E già dalla mattina di ieri, la marina israeliana si era messa in contatto con Yannick Voisin, il capitano, avvertendolo che la nave si trovava su una rotta che conduceva «a una zona soggetta a blocco marittimo di sicurezza al largo della costa di Gaza» e intimandogli di recedere dai suoi propositi. Tre navi israeliane avevano accerchiato la Dignité. Poi, l'abbordaggio: «nella calma e senza vittime», ha confermato Israele, e reso necessario «dall’ostinazione dell'equipaggio». La marina – hanno precisato i militari israeliani in un comunicato – «ha fatto presente che tutte le merci eventualmente trasportate dalla nave avrebbero dovuto essere trasferite legalmente attraverso i punti di passaggio via terra e dal porto di Ashdod».Quindi, ha obbligato laDignité a invertire la rotta e «ha preso in consegna l'equipaggio» per interrogarlo ed eventualmente espellerlo. «Si è trattato di un atto di pirateria», ha dichiarato al manifesto Nahla Shahal, portavoce dell'associazione Unbateau pour Gaza, raggiunta al telefono all'uscita dal consolato francese. Agli attivisti che chiedevano garanzie per la Dignité, il governo francese aveva risposto invitando Israele ad agire con «misura e responsabilità». Invece – spiega Nahla - «noi chiediamo alle rappresentanze dei vari paesi da cui provengono i nostri compagni, di essere presenti e di protestare contro gli abusi di Israele. Il nostro equipaggio è stato trasferito al centro di identificazione per immigrati sans papier diHolon, vicino all’aeroporto Ben Gurion. Poiché nessuno intende firmare la dichiarazione che pretende Israele, e cioè di essere entrati illegalmente, verranno espulsi». In ogni caso, «anche se la Flotilla II non è riuscita a salpare, il bilancio dell'operazione per noi è positivo – dice ancora Nahla - . Siamo riuriusciti a far parlare dell'occupazione israeliana, a riportare l'attenzione sul blocco illegale di Gaza, che strangola un milione e mezzo di abitanti. E siamo determinati a proseguire». Dignité, ovvero «una barchetta che dà lezione ai governi del mondo», ha scritto la Freedom Flotilla Italia in un comunicato. Il suo «carburante è la straordinaria fiducia nella vittoria dei principi di giustizia che costituiscono il diritto universale». Invece, «il portavoce del ministro francese degli Affari esteri, Francois Valero, come il suo omologo canadese John Baird ha scelto di condannare come “provocatoria” l’azione di cui ogni francese andrebbe fiero, e ha chinato la testa al dictat illegale e umiliante di Israele. Che la Grecia in bancarotta e l’Italia con suo screditato governo abbiano detto “sissignore” al governo israeliano non stupisce – scrive la Flotilla -, ma che anche la Francia e il Canada cancellino la loro sovranità per accontentare un paese che non rispetta le risoluzioniOnu né i diritti umani è veramente un segno di pericolo per tutto il mondo democratico ». Dov’è finito l’equipaggio sequestrato?, chiede la Flotilla italiana e invita a manifestare oggi a Roma, alle 18.00, davanti all’Ambasciata israeliana, in Via Michele Mercati, 14. Ieri, in molti sono scesi in piazza a Parigi. E verso le 21, gli avvocati e il console francese a Tel Aviv hanno potuto incontrare i sedici dell’equipaggio: «Stanno bene - hanno fatto sapere gli attivisti di Un bateau pour Gaza - e tutti sono solidali fra loro».

Il Fatto- " La beffa della sopravvissuta della Freedom Flotilla2 "


(non) arriviamooooo !!

Il FATTO non è quasi mai interessante per le notizie di politica estera, oggi non fa eccezione. Il pezzo dedicato alla Flotilla 2, pur avendo un discreto spazio, è un compitino-riassunto dell'accaduto. L'orientamento è, ovviamente, pro-Flottilla, il punto di vista di Israele non viene riportato.
Se qualcuno volesse chiedere a Furio Colombo, che predica bene ma razzola male, come mai sul quotidiano sul quale scrive escono quasi sempre articoli pregiudizialmente sfavorevoli su Israele, può farlo scrivendogli a:
lettere@ilfattoquotidiano.it

Avvenire- LSB: " Flotilla 2, Israele cattura la nave francese per Gaza "


manco una Tshirt ricordo han potuto comprar, trullalallero trullalallà...

Avvenire sembra quasi dispiaciuto per il fallimento della Flottilla 2, tanto da titolare: "La Flotilla 2 rischia di non portare a segno l'impresa."pag.16, 20/07/2011.
Gli attivisti pacifinti sono stato abbordati da una sola nave della marina israeliana come dimostra il seguente video: (
http://www.jpost.com/VideoArticles/Video/Article.aspx?id=230024)
Inoltre all'equipaggio della nave, i militari della marina, hanno offerto del cibo dell'acqua come dimostrano le seguenti foto
(
http://idfspokesperson.com/2011/07/19/free-gaza-flotilla-participants-accept-food-water-from-idf-navy-soldiers/)
 Quantomeno lo yacht francese della colonna, agganciato ieri dalla Marina israeliana che lo sta trainando verso il porto di Ashdod. Per il momento, stando ai media israeliani, nessun attivista presente sulla «Dignitè al Karame» (questo il nome dell'imbarcazione) ha opposto resistenza ai militari israeliani saliti a bordo. La dinamica dell'azione è stata questa: lo yacht francese era stato circondato da principio da quattro unità della Marina israeliana che hanno intimato agli occupanti di non dirigersi verso la Striscia di Gaza. Dopo il rifiuto del capitano dell'imbarcazione, il capo di Stato maggiore israeliano Benny Gantz ha dato l'ordine di prenderne il controllo. Lo yacht era già a 50 miglia da Gaza, quando è stato intercettato dalla Marina..A bordo della «Dignitè al Karame», 10 attivisti filopalestinesi, tre giornalisti e tre membri dell'equipaggio. Questa imbarcazione della Flottila 2 era l'unica riuscita a salpare, dopo che tutte le altre erano state bloccate nei porti greci, su pressione israeliana. Adesso, dopo la «cattura» degli attivisti francesi, si apre il capitolo diplomatico della vicenda: la Francia ha lanciato un appello a Israele, affinché dia prova di un atteggiamento «misurato» e «responsabile» nei confronti degli occupanti della «Dignitè». Chiede che «vengano rispettati i diritti dei cittadini francesi, consentendo loro un rapido rientro in Francia», secondo quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri francese Bernard Valero. Lo stesso Valero ha sottolineato che ambasciata e consolato di Francia si stanno mobilitando a Tel Aviv. Lo stesso governo francese aveva sconsigliato ai connazionali di partecipare alla «Freedom Flottilla per Gaza», paventando un epilogo di questo genere.

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