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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.04.2011 Settembre/Ottobre 2011, il mese del grande pericolo
la strategia palestinese: una simulazione, di Shmuel Trigano

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 aprile 2011
Pagina: 1
Autore: Shmuel Trigano
Titolo: «Settembre/Ottobre 2011, il mese del grande pericolo»

Settembre/Ottobre 2011, il mese del grande pericolo
la strategia palestinese: una simulazione
di Shmuel Trigano

(traduzione di Angelo Pezzana)
su segnalazione di Danielle Guez 


Shmuel Trigano

I fatti cominciano a diventare chiari. Già sapevamo che il progetto dell’Autorità palestinese di dichiarare unilateralmente lo Stato di Palestina in settembre era coordinato con un insieme di manifestazioni internazionali a New York – Durban III, Assemblea Generale dell’Onu, riunione del Consiglio di sicurezza – per finire con conclusione trionfale. La richiesta formulata il 10 aprile 2011 da Amr Moussa, presidente della Lega Araba, al Consiglio di sicurezza di dichiarare No Fly Zone la Striscia di Gaza, per impedire un eventuale attacco aereo israeliano, non lascia spazio al dubbio al far apparire Israele nella medesima situazione di Gheddafi.
Ecco una simulazione del progetto che l’Anp si appresta a lanciare.

 21 settembre 2011

Apertura della conferenza Durban III a New York. Sin dalla prima sessione, l’assemblea unanime condanna il ‘regime di Apartheid’ israeliano.

25 settembre 2011

Apertura della 66° Assemblea Generale dell’Onu. Il blocco guidato dall’Organizzazione degli Stati islamici mette all’ordine del giorno la richiesta al Consiglio dei Diritti umani di intervenire presso il Consiglio di sicurezza affinchè metta in pratica le raccomandazioni del rapporto Goldstone e inizi una causa davanti al Tribunale penale internazionale.

27 settembre 2011

 Il segretario generale dell’Onu, in seguito alla riunione del Consiglio di sicurezza, rilascia un rapporto sulle raccomandazioni del Rapporto Goldstone sulla situazione a Gaza. 28 settembre 2011 L’Autorità Palestinese, d’accordo con Hamas, dichiara l’indipendenza dello Stato di Palestina.

 29 settembre 2011

 L’Assemblea generale dell’Onu lo riconosce quale suo membro, anche se non è abilitata a farlo. Tutti i paesi dell’America Latina, quelli di lingua araba e l’Unione europea fanno altrettanto. All’annuncio di questa dichiarazione esplode un entusiasmo nei territori palestinesi. Masse minacciose si affollano davanti ai villaggi israeliani nei Territori e tentano di forzare i checkpoint. E’ il primo giorno di Rosh Hashanà, il capodanno ebraico.

30 settembre 2011

Secondo giorno di Rosh Hashanà, la situazione è molto tesa nella capitale d’Israele, proclamata capitale dello Stato di Palestina. Manciate di pietre si abbattono sui fedeli al Kotel, mentre manifestazioni arabe esplodono nella parte Est.

1 ottobre 2011

L’Organizzazione della conferenza islamica accusa Israele di voler distruggere la moschea di Al Aqsa. Violente manifestazioni scuotono il mondo arabo. Il Papa chiede il rispetto dei luoghi santi dell’islam e del cristianesimo. Israele dichiara l’annessione unilaterale della Cisgiordania, come aveva peraltro già dichiarato nella primavera 2011, ove vi fosse stata la dichiarazione unilaterale palestinese. Il presidente egiziano appena eletto, El Baradei, denuncia il trattato di pace con Israele e invia l’esercito nel Sinai. La Turchia rompe le relazioni con Israele, che mobilita l’esercito.

2 ottobre 2011

Violente manifestazioni scuotono i quartieri di Gerusalemme Est, isolando il settore ebraico dal resto della città colpito da cecchini palestinesi. La città di Maalè Adumim è sotto assedio. L’esercito israeliano forza il blocco, si contano 30 morti fra i palestinesi. JCall chiede a Israele di ritirarsi dai territori e chiede l’intervento dell’Europa per fermare il bagno di sangue.

3 ottobre 2011

Attentati colpiscono la sinagoga della Vittoria a Parigi e l’antica sinagoga Bevis Marks di Londra

4 ottobre 2011

 Lo Stato di Palestina inizia una causa davanti al Consiglio di sicurezza per occupazione illegale del suo territorio da parte di uno stato straniero: a Gerusalemme Est e in Cisgiordania Israele si è messa contro la legge internazionale. Gli Stati Uniti di Obama non mettono il veto alla risoluzione di condanna contro Israele, mentre il Consiglio di sicurezza chiede il ritorno alle frontiere del 1967

5 ottobre 2011

L’Unione europea, tramite il presidente Sarkozy e David Cameron, ingiunge a Israele di ritirarsi dai territori e di riconoscere lo Stato di Palestina.

 6 ottobre 2011

Un’onda di violente manifestazioni scuotono i territori sotto l’Autorità palestinese e infiammano le strade europee contro Israele. La Lega Araba e l’Organizzazione della Conferenza islamica chiedono che la risoluzione 1973, che ha autorizzato l’attacco alla Libia per proteggere le popolazioni civili in pericolo, si applichi per proteggere il popolo palestinese.

 7 ottobre 2011

 Giorno di Kippur. Forti della risoluzione del Consiglio di sicurezza, Hamas e Hezbollah attaccano Israele con una pioggia di missili. Il quartiere dei grattacieli di Tel Aviv viene colpito, anche se il dispositivo ‘cupola d’acciaio’, ancora poco sviluppato, ha protetto i luoghi strategici. Israele bombarda Beirut e Gaza.

9 ottobre 2011

Il Consiglio di sicurezza vota l’invio di una forza di intermediazione dell’Onu ‘ per evitare un bagno di sangue’. Francia, Inghilterra,Spagna, Svezia e Olanda forniscono i contingenti militari. Obama assicura il suo sostegno ‘ per salvare Israele’.

10 ottobre 2011

 Israele si oppone, e viene condannata a livello mondiale.

11 ottobre 2011

Alcuni partiti della coalizione si ritirano dal governo che non ha più la maggioranza. A Tel Aviv sfilano nelle strade i pacifisti israeliani. Il Presidente Peres autorizza la formazione di un governo di transizione sotto la guida di Tzipi Livni e del partito Kadima, senza passare attraverso nuove elezioni vista l’urgenza. Il suo primo atto è quello di ordinare il rientro dai Territori. 300.000 israeliani si ammassano nella zona costiera nella regione di Tel Aviv. La situazione a Gerusalemme rimane incerta. La gente abbandona alcuni settori della città, dove regna il terrore a causa dei cecchini palestinesi

12 ottobre 2011

 Lo Stato di Palestina viene proclamato all’Orient House di Gerusalemme. Nella sua dichiarazione di Indipendenza il nuovo Stato reclama un corridoio territoriale che divida in due Israele per riunire la Cisgiordania a Gaza, e annuncia rivendicazioni sul 46% di Gerusalemme ovest. Concede agli ebrei il diritto di pregare davanti al Kotel solo durante alcuni periodi di tempo. Il quartiere ebraico della città vecchia, e quelli nuovi sono egualmente rivendicati. Nella dichiarazione d’Indipendenza vi è anche scritto il diritto al ritorno nello Stato d’Israele dei discendenti dei rifugiati palestinesi. Primo giorno della festa di Sukkot.

13 ottobre 2011

Migliaia di israeliani fuggono da Gerusalemme. Gli arabi israeliani, sotto la guida dei loro deputati arabi alla Knesset e del ‘Comitato arabo’ si riuniscono a Nazareth e denunciano l’Apartheid che, dicono, li opprime. Esigono che Israele rinunci al carattere ebraico dello Stato, e si appellano all’Assemblea Generale dell’Onu per imporre a Israele di diventare lo ‘Stato di tutti i cittadini’ . I settori arabi della Galilea, di Akko, di Jafo e del nord del Negev iniziano uno sciopero per ottenere soddisfazione.

14 ottobre 2011

 Le organizzazioni per il boicottaggio e i Comitati Palestina nel mondo intero manifestano nelle capitali europee per ‘salvare’ gli arabi israeliani. Sui media la condanna di Israele è unanime. Le aggressioni contro gli ebrei si moltiplicano in tutta Europa.

15 ottobre 2011

 Lo Stato di Palestina annuncia l’accordo militare con l’Iran, che schiera lungo tutto il confine con Israele batterie di missili. Ormai il cuore di Israele, le sue zone vitali, Tel Aviv, l’aeroporto Ben Gurion, Haifa si trovano sotto la minaccia costante di cannoni e razzi katiusha.

16 ottobre 2001

Israele dichiara guerra allo Stato di Palestina e rioccupa la Cisgiordania

18 ottobre 2011

 Il Presidente Sarkozy, per condannare Israele, chiede la convocazione del Consiglio di sicurezza, che unanime, con la sola astensione della Cina, minaccia sanzioni contro Israele

19 ottobre 2011

 I palestinesi rompono il coprifuoco imposto da Israele e sfidano Tzahal. Il Consiglio di sicurezza riunito permanentemente minaccia un intervento militare contro Israele se non si ritira immediatamente dalla Palestina. Il dibattito fa infuriare gli Stati Uniti su questa eventualità, ma ci sono tre precedenti: la Serbia, la Libia, la Costa d’Avorio, senza contare l’Irak e l’Afghanistan… Ultimo giorno della festa di Sukkot.

20 ottobre 2011…


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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