Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 07/12/2010, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " La seconda giovinezza di Iacopino con la flottiglia per Gaza ".
"Perchè 'pacifico' può avere molti significati..."
Enzo Iacopino, Dimitri Buffa
Da giovane Enzo Iacopino raccontava come cronista la rivolta di Reggio Calabria del 1970, quella dei “boia chi molla”, adesso, che ha raggiunto l’età pensionabile ed è stato da qualche mese riconfermato alla presidenza dell’Ordine nazionale dei giornalisti, scrive la prefazione al libro di memorie (“Verso Gaza”) della “pacifinta” Angela Lano, star italiana della Flottilla per Gaza. E ne presenterà, il prossimo 13 dicembre nella sede dell’Ordine a Roma in via Parigi, anche la futura spedizione della seconda flottilla per Gaza prevista per la primavera del 2011. Questo idealismo che si sposta dall’estrema destra all’estrema sinistra piace sicuramente a tanti giovani no global, un po’ meno agli amici di Israele che si interrogano sul perché scegliere una sede istituzionale come quella dell’Ordine nazionale dei giornalisti per presentare la cosiddetta seconda flottilla per Gaza. Specie dopo che sono venute fuori tutte le malefatte di buona parte dei partecipanti alla prima. Ieri l’osservatorio anti semitismo che fa capo al Cdec di Milano ha mandato a tutta la propria mailing list questo messaggio: “Freedom Flotilla Italia: 13 dicembre, conferenza stampa all'Ordine dei Giornalisti…Carissime/i, Vi segnalo questa notizia, che, se è vera, mi pare di inaudita gravità. Angela Lano, direttrice dell’agenzia di stampa di ispirazione antisionista InfoPal, è su posizioni radicalmente ostili nei confronti di Israele e, tra l’altro, ha firmato una petizione in favore dell’Iran promossa da Claudio Moffa in cui si parla di ‘cosiddetto olocausto’. Alla presentazione del libro interverranno anche Mohammad Hannoun, direttore Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese onlus, - ABSPP (http://www.abspp.org/), associazione che è stata spesso al centro di polemiche per la sua vicinanza ad Hamas. Hannoun - che è contiguo all’UCOII – è stato coinvolto un paio di anni fa in un’inchiesta promossa dalla magistratura genovese per terrorismo. Alla presentazione parteciperanno anche i rappresentanti dell’organizzazione fondamentalista IHH (vedi allegato tratto dal sito dell’International Institute for Counter Terrorism). Se volete altre informazioni su Lano, InfoPal, Hannoun o IHH fatemelo sapere…”
Insomma le polemiche sull’iniziativa di Iacopino non mancheranno, se il buongiorno si vede dal mattino. Il programma del simpatico happening che si terrà nella sede nazionale dell’Ordine dei Giornalisti prevede anche “la presentazione del documentario “The Raid”, del regista romano Manolo Luppicchini.” Cioè prevedibilmente una testimonianza filmata che vedrà l’esercito israeliano sul banco degli imputati.
Alle ore 12 sarà infine presentata la missione della seconda Freedom Flotilla, che partirà per Gaza nella primavera del 2011.
“Si parlerà in particolare della nave italiana, “Stefano Chiarini” – recita il documento diffuso via e mail ,a decine di testate giornalistiche italiane - che farà parte della flotta internazionale che porterà a bordo molti nostri connazionali, giornalisti, politici, medici, intellettuali, ingegneri, architetti e attivisti , e che salperà da un porto italiano. Inoltre “..alla conferenza stampa saranno presenti rappresentanti della coalizione italiana e delle sei organizzazioni internazionali della Freedom Flotilla II, tra cui la European Campaign to end the siege on Gaza, il Free Gaza Movement e la IHH turca.” Quest’ultima viene ovunque considerata un’organizzazione fiancheggiatrice di hamas, ma evidentemente questi sono dettagli. D’altronde di Iacopino tutto si può dire tranne che non sia coerente con i propri ideali, giovanili o senili che siano. A luglio, quando si ricordavano i 40 anni dalla rivolta di Reggio Calabria dei “boia chi molla”, lui che ne era stato un diretto e appassionato testimone come cronista, si sentiva in dovere di chiedere scusa a nome di tutti i giornalisti italiani per come all’epoca i manifestanti e i rivoltosi furono dipinti dalla stampa: cioè come fascisti facinorosi agli ordini del noto Ciccio Franco. In un post per un blog di Peppe Caridi Iacopino diceva che “..tutto era piegato al volere di un arco parlamentare (non solo del governo dell’epoca) che aveva fatto le sue scelte per ragioni di potere.”
Oggi invece nella prefazione al libro della Lano ricorda di essersi recato in Israele ai tempi della prima Intifada nel 1987 insieme al presidente Cossiga. E aggiunge: “..ho un ricordo personale, doloroso per me pasciuto giornalista occidentale: gli occhi “spaventati e persi” (uso volutamente parole di Angela Lano) dei palestinesi quando passavano accanto alle postazioni dei militari israeliani presenti ad ogni angolo della città. Occhi che potevi incrociare solo per un attimo, perché sfuggivano lo sguardo di chiunque, nell’evidente preoccupazione che un comportamento contrario potesse apparire una sfida o, ancor peggio, determinare un sospetto..”
Occhi, si dimentica di dire Iacopino, che in non pochi casi erano quelli di uno “shahid” che si faceva esplodere in mezzo a una folla di ebrei innocenti.
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