La crociera dei mascalzoni: viva Hamas, al diavolo Gilad Shalit La cronaca di Francesco Battistini, il commento di Deborah Fait
Testata: Corriere della Sera Data: 30 maggio 2010 Pagina: 16 Autore: Francesco Battistini-Deborah Fait Titolo: «Gaza, la 'flotta pacifista' rifiuta di aiutare Shalit- Flotilla, Hamastan e collaborazionisti»
E'in arrivo la Flotilla dei mascalzoni, in crociera per spargere odio ani-israeliano sui mezzi di informazione di tutto il mondo. Non ci scandalizza che il MANIFESTO gli dedichi oggi, 30/05/2010, due paginone, non potrebbe essere diversamente per un giornale che sostiene tutti i paesi dittatoriali, meglio se islamici. Nè ci stupisce l'articolino del FATTO, tutto schierato con i 'pacifisti', semmai ci chiediamo che ci sta a fare Furio Colombo, presidente di "Sinistra per Israele " in un giornale simile. Nè il silenzio imbarazzato dell'UNITA', manco una riga, meglio lasciar passare la giornata ed evitare di esporsi, anche se omettere è comunque una scelta. No, a scandalizzarci è silenzio della quasi totalità dei giornaloni nostrani, ai quali è sfuggita la risposta dei croceristi a Noam Shalit, il padre di Gilad, per fortuna ripresa da Francesco Battistini sul CORRIERE della SERA, l'unico quotidiano a dare il giusti rilievo ad un fatto, questo sì, di grave disinteresse umanitario.
Segue l'analisi della nostra Deborah Fait, che descrive come in Israele si vivono queste ore, fra l'indignazione provocata da una oltraggiosa propaganda, che verrà accolta in Europa a suon di fanfare, e il problema dei collaborazionisti interni, un tasto doloroso che però va toccato senza ipocrisie o infingimenti. Ecco i due articoli:
Corriere della Sera-Francesco Battistini: " Gaza, la 'flotta pacifista' rifiuta di aiutare Shalit "
CESAREA (Israele) — S’è stancato d’allargare le braccia. «Sono quattro anni che vivo di delusioni. Questa è solo una in più...». Sono quattro anni che Noam Shalit, ogni giorno, cerca d’inventarsi qualcosa per non far dimenticare suo figlio Gilad, il caporale israeliano che Hamas tiene ostaggio a Gaza. «Le provo tutte».
Ieri sera un sit-in a Cesarea, davanti alla villa dove il premier Bibi Netanyahu si ritira per il weekend. L'altroieri, un approccio ai pacifisti della Freedom Flotilla, la flotta di navi pacifiste che sta tentando di forzare il blocco navale israeliano e di portare aiuti nella Striscia. Da Bibi, una manifestazione simbolica come tante altre. Dai pacifisti, la speranza d’un aiuto più concreto: «Mi hanno deluso — dice papà Noam —. Avevo proposto loro uno scambio: la mia famiglia vi sostiene e voi, quando incontrate i leader di Hamas, chiedete che mio figlio sia visitato dalla Croce rossa. In quattro anni, contro ogni convenzione internazionale, nessuno l’ha mai potuto vedere. Avevo preparato anche dei pacchi e delle lettere, un aiuto umanitario elementare. Ci speravo. Invece i pacifisti hanno risposto di no: "Il nostro obiettivo è solo di rompere l’assedio". Credo che il loro obiettivo sia solo provocare: vanno là a sostenere Hamas, non ad aiutare la gente».
Free Gaza, not Shalit. Più o meno stessa ora del sit-in di Cesarea, il gran capo islamico Ismail Haniyeh s’è presentato nel porticciolo dell’Hamastan in un tripudio di bandiere turche, per elogiare «il coraggio di Ankara nel rompere la sua amicizia con Israele e nel sostenere l’impresa storica di questa flotta contro la pirateria sionista». Era lì per accogliere i pacifisti, cinque navi, 10mila tonnellate d’aiuti e cemento, 500 volontari da quaranta Paesi, compresi il vescovo Hylarion Capucci e lo sceicco Raed Sallah, la Nobel per la pace Máiread Corrigan-Maguire e pure un gruppetto d’italiani. Attesa vana: alla fine anche i turchi, che per giorni hanno sponsorizzato la spedizione, che ancora ieri si sbilanciavano nel paragonare le vittime di Gaza a quelle dell’11 settembre (parole del premier Tayyip Erdogan), pure loro hanno cominciato a fare difficoltà. La Flotilla è rimasta nella parte turca di Cipro, quella che la comunità internazionale non riconosce, e ha dovuto rimandare a stamane il blitz su Gaza: gli organizzatori vorrebbero imbarcare una ventina d’eurodeputati e di sopravvissuti alla Shoah, sperando così di mettere in difficoltà la Marina israeliana.
Sarà un caldo D-Day, oggi. «Li intercettiamo, li denunciamo, li rimandiamo indietro», promette il viceministro Danny Ayalon. Da Gerusalemme, il governo parla di «rozza trovata pubblicitaria» e promette di non andare troppo per il sottile: al porto di Ashdod sono pronti migliaia di soldati e poliziotti, centinaia di tende bianche e una quarantina di bus per i pacifisti che verranno arrestati. L’ultima volta, li hanno dovuti trattenere una settimana.
Stavolta, si vogliono tempi più rapidi: gli aiuti saranno consegnati a Gaza via terra e via Onu. Anche se, ironizza il governo israeliano, il fatto che nella Striscia ci sia un 80% di persone che sta male, il fatto che il cibo passi per i tunnel, non significa che si faccia davvero la fame: il consiglio «ai molti giornalisti presenti a Gaza è di visitare la nuova piscina inaugurata» da Hamas o di cenare al raffinato Roots Club et Restaurant, «dove cucinano un ottimo filetto alla Strogonoff e la crema di spinaci». Allusioni a un’informazione ritenuta troppo schierata. «Cattivo gusto», dicono le Ong. In una vicenda, papà Shalit insegna, dove buon gusto e sensibilità sono ormai in ostaggio.
Deborah Fait: " Flotilla, Hamastan e collaborazionisti "
Deborah Fait
Stanno arrivando le caravelle filopalestinesi piene di ogni ben di Dio per i poveri palestinesi di Gaza, in realta' "'l'ogni ben di Dio" e' tanta propaganda ma cosi' tanta da far venire il voltastomaco come l'articolo di Umberto Giovannangeli sull'Unita' che ha il coraggio di scrivere "le navi di pace sfidano Israele".
Ehhh si, il mondo e' ubriaco, ormai sono tutti impazziti, la propaganda araba ha lavorato bene e continua a farlo, ha il mondo nelle sue mani, i giornalisti, i media, i politici, i supermercati, il mondo intero e' in mano agli arabi pronto ad addentare Israele alla gola per farlo morire.
Stanno tentando in tutti i modi di metterci all'angolo, di far crollare la nostra economia, ormai una delle migliori del mondo, stanno boicottando tutto ormai, dai pompelmi, alle spezie, alla cultura, alle universita'.
Hanno anche tentato di impedire l'entrata di Israele nell'OCSE, Fayyad in prima fila ha contattato i governi europei per minacciarli ma questa volta non sono riusciti a niente perche' l'economia israeliana e' importante per l'EU e per il mondo intero.
Boicottano, demonizzano, delegittimano , Israele e' diventato il Punching Ball dell'odio internazionale antisemita, in ogni paese del mondo occidentale esistono varie organizzazioni filopalestinesi e palestinesi che ricattano i governi e detengono il potere dei Media. Sono una potenza mondiale ormai e ogni azione contro Israele va attribuita a loro.
Arafat e' morto ma il suo spirito malefico continua ad animare i suoi seguaci e ad avvelenare il mondo e in effetti nulla e' cambiato dalla sua morte perche' il maledetto aveva seminato bene, era riuscito a convincere tutti in assoluto che i palestinesi sono delle povere vittime e che Israele e' l'erede di Hitler, che la realta' fosse esattamente l'opposto non ha mai sfiorato il cuore arido rosso e nero degli odiatori di Israele.
Arrivano dunque le barche cariche di odio e livore, peccato che Israele le fermera' cosi' non potranno toccare con mano il lusso dei raiss di Gaza, esperienza che fece a suo tempo la cognata di Tony Blair fotografata in negozi stracolmi di ogni merce cibaria e vestiaria. In questo sito
Israele informa i naviganti sulle comodita' che potranno trovare a Gaza, peccato che non vi arriveranno mai ma, cosi', tanto per far loro capire che la misera di cui parlano e' da attribuire a hamas.
Tutti noi sappiamo che la gente comune sta malissimo, ma questo e' responsabilita di chi comanda e si appropria delle tonnellate di ogni cosa che Israele fa passare quotidianamente. Hamas ruba e poi rivende a caro prezzo alla sua gente.
Farabutti e bastardi come sempre.
Farabutti e bastardi che vivono delle lacrime della popolazione per farsi propaganda e accusare Israele di colpe non sue.
Farabutti e bastardi che farbbero morire i loro figli e venderebbero le proprie madri pur di dare la colpa a Israele.
Farabutti e bastardi perche' hanno ottenuto lo scopo: il mondo odia Israele e manda barche per aiutare i palestinesi pur sapendo che ogni spillo verra' requisito da hamas.
E allora perche' vanno? perche' spendono milioni di euro per organizzare flotte inutili?
Per odio e basta.
Quelli che stanno sulle barche non sono meno farabutti e bastardi di hamas, sono suoi complici.
La flotta e' stata preparata in Turchia da un 'organizzazione che protegge tutti i terroristi del mondo, uno sponsor che e' una garanzia. Che ne dite?
I pazzi delle barche non potranno dormire, ahiloro, nei lussuosi alberghi di Gaza, destinati ai boss e ai terroristi, si dice che verranno portati all'aeroporto Ben Gurion e rimandati in Turchia. Sono gia' pronti gli autobus al porto di Ashdod.
Chi non vorra' allora sara' ospitato nelle carceri israeliane.
Ad Ashdod sono stati preparati un paio di enormi tendoni completi di cibo e bevande per i naviganti e la tecnologia israeliana per la ricerca di ogni identita'.
Giorni fa avevo risposto a un'israeliana che aveva deciso di boicottare i prodotti dei territori come fanno Coop e Conad, i supermercati rossi in italia
"Mi dispiace che anche tu, nel tuo piccolo, boicotti gli israeliani e i palestinesi che lavorano in Giudea e Samaria, fino al 67 occupate dalla Giordania e poi conquistate da Israele dopo la guerra dei 6 giorni. Come chiami tu Giudea e Samaria? Cisgiordania? West Bank? Territori palestinesi occupati da Israele?
Quelle erano terre ebraiche e la quasi totalita' degli insediamenti sono su terre COMPERATE o DISABITATE. Non sono mai stati territori dei palestinesi, non solo ma furono assegnati a Israele a San Remo nel lontano 1922, poi gli inglesi tradirono, come sempre, la parola data, e diedero quelle terre alla neonata Giordania per compiacere gli arabi. Vuoi che i palestinesi li abbiano in regalo? Benissimo, niente in contrario, siamo generosi, ma c'e' un piccolo particolare: Loro non li vogliono visto che rifiutano ogni dialogo diretto con gli israeliani. Ogni paese che conquisti dei territori li restituisce solo dopo dialoghi, accordi internazionali scritti e tanto di firme.
Nessun paese direbbe al nemico "Volete queste terre? bene prendetevele, accomodatevi pure" perche' succederebbe il caos. E' tanto difficile da capire? Il tuo odiato Ariel Sharon, quello che tu al Maurizio Costanzo Show chiamavi "pachiderma", ha fatto proprio cosi': sperando di rabbonire i palestinesi e di dar loro il modo di creare una parvenza di stato, ha evacuato dalla striscia di Gaza 10.000 ebrei che vi avevano creato un impero di esportazione a livello internazionale (le hai mai mangiate le insalate meravigliose di Gush Katif?), 10.000 persone sono rimaste senza lavoro e senza casa per dare tutto "ai legittimi proprietari" ( come dite voi sinistri) e quello che e' accaduto e' sotto gli occhi di tutti ancora oggi: i palestinesi sono entrati, anziche' usare le serre e la tecnologia israeliana , hanno bruciato tutto, portato in loco le rampe per i missili e hanno incominciato a bombardare.
Sei andata mai a Sderot ? Hai provato l'emozione di sentire il "Zeva Adom" e di non sapere se il missile sarebbe caduto sulla tua testa? Lo capiscono le vostre testoline di sinistri che se abbandoniamo Giudea e Samaria senza nessun accordo , succederebbe quello che e' accaduto a Sderot?
Li vuoi proprio i missili dentro la finestra della tua casa di Tel Aviv? Credo di no. Allora , anziche' bestemmiare contro i governi israeliani, incominciate a bestemmiare contro la dittatura palestinese e convincete i vostri amici che, se vogliono uno stato, devono degnarsi di parlare con Israele e abbandonare l'antico sogno di distruggere il nostro paese con le armi o con "le pance delle loro donne" come diceva Arafat.
Te lo ricordi Arafat ?
Era il vostro idolo e piu' ebrei ammazzava piu' voi di sinistra davate a Israele la colpa di ogni suo crimine.
Andavano a Ramallah gli intellettuali piu' intellettuali del mondo, da Saramago e Oliver Stone per abbracciare il raiss e gridare che Israele era un paese nazista.
Te lo ricordi?
Te li ricordi i quattro anni di terrore assoluto quando nessuno di noi sapeva se sarebbe tornato a casa vivo?
Ti ricordi i nostri bambini disintegrati negli autobus e Kobi e Jossi fatti a pezzi in una grotta solo perche' erano bambini ebrei e abitavano a Tekoa?
In quel periodo tu giravi l'Italia insieme a tuoi colleghi e accusavate Israele di ogni porcheria che vi veniva in mente.
Noi eravamo qui che mandavamo i figli a scuola su autobus diversi perche' non morissero tutti."
Non so se questa persona capira' ma non ha nessuna importanza perche' prima o poi la realta' presentera' il conto a tutti quelli che hanno travisato e trasformato la storia e che hanno contribuito fare di Israele il paria tra le nazioni, l'ebreo tra le nazioni del mondo.
La realta' presentera' il conto anche ai naviganti dell'odio, Quando l'islam diventera' il loro padrone allora capiranno, quando l'Europa sara' totalmente Eurabia e Israele restera' da solo a combattere per la democrazia allora capiranno e se non capiranno...peste li colga!
Intanto siamo tutti qui colle bandiere biancoazzurre al vento che aspettiamo la flotta di mentecatti, voi date a una letta a quello che passa dentro Gaza ogni settimana.
Su informazionecorretta Angelo Pezzana lo ha gia' fatto e io lo rifaccio perche' le cose e' bene ripeterle piu' e piu' volte perche' anche cosi' facendo la gente, obnubilata dalla propaganda araba, non capisce.
Le consegne al dettaglio a Gaza per la settimana del 2-8 maggio, appena ricevute dal GOGAT (coordinatore delle attività del governo nei Territori).
1.535.777 litri di gasolio pesante per la centrale elettrica, 293,796 litri di carburante diesel per i veicoli di trasporto, 917 tonnellate di gas da cucina, 76 camion di frutta e verdura, 91 camion di farina, 33 camion di carne, pollo e pesce, 39 autocarri di prodotti lattiero-caseari, 112 camion di cibo per animali, 26 autocarri di prodotti per l'igiene, 48 camion di abbigliamento e calzature, 30 camion di zucchero, 7 camion di medicinali e attrezzature mediche, 1 camion di latte in polvere e alimenti per neonati. In aggiunta: 370 pazienti con accompagnatori sono entrati in Israele per cure mediche, 93 palestinesi sono entrati in Israele per diversi motivi, 191 membri delle ONG sono entrati a Gaza, e 192 ne sono usciti.
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