Lettera aperta a Benedetto XVI
di Emanuel Segre Amar
Benedetto XVI Hilaron Capucci
Santità,
rendendomi conto che i Suoi impegni sono numerosi e importanti, immagino che possa non essere dettagliatamente informato sulle attuali attività di monsignor Ilarion Capucci, già vicario patriarcale melchita di Gerusalemme.
Non ho certamente bisogno di ricordarLe che fu arrestato dalla polizia di frontiera israeliana mentre a bordo della sua lussuosa Mercedes cercava, per l'ennesima volta, di introdurre in Israele dinamite, mitra, granate e munizioni varie destinate ai terroristi di Al Fatah per attentati contro i civili israeliani. Dopo un regolare processo venne condannato, Le ricordo, nel dicembre del 1974, a 12 anni di prigione. Il Suo predecessore, papa Paolo VI, pur non riconoscendo lo stato di Israele, pur avendo compiuto dieci anni prima un viaggio in "Terrasanta" senza incontrare una sola personalità israeliana e avendone poi riferito senza mai pronunciare la parola "Israele", fece pressioni sul presidente dello stato israeliano per ottenerne la liberazione "a causa delle sue condizioni di salute". E il 6 novembre 1977 monsignor Capucci venne liberato con il preciso impegno, garantito dal Vaticano, di non tornare più nel Medio Oriente e di astenersi da ogni attività politica.
Non ho certamente bisogno, Santità, di ricordarle le infinite volte che tali impegni sono stati disattesi, le infinite volte che monsignor Capucci si è recato in Medio Oriente, le infinite attività politiche antiisraeliane a cui si è intensamente dedicato in tutti questi anni, cominciando già pochi giorni dopo la sua liberazione avvenuta "per motivi di salute": un'autentica girandola, Santità. Se non rischiasse di apparire irriguardoso nei confronti Suoi e del Suo ruolo, La inviterei a fare un giro in internet; resterebbe sbalordito a vedere la quantità di cose che il Suo malandato prelato è riuscito a fare! Non gliene farò l'elenco, ma vorrei almeno ricordarLe la partecipazione a quella manifestazione a Roma, qualche anno fa, coi partecipanti che sfilavano con delle (spero) finte cinture da kamikaze. Davvero poco consono questo episodio con l'abito talare.
Santità, questo sabato 15 maggio a Roma è stata organizzata una manifestazione denominata La Nakba nel corso della quale, alle 15.30, in collegamento con Gaza da dove parlava il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, è intervenuto anche Ilarion Capucci. Una manifestazione non "pro" qualche cosa, Santità, ma una manifestazione "contro". Una manifestazione in cui l'odio scorreva a fiumi. Non ritiene che il comportamento di questo prelato sia in palese contraddizione con gli impegni ufficiali assunti dalla Chiesa in occasione della sua liberazione? Non potrebbe, con la Sua autorità, provvedere, tra le altre meritorie azioni di moralizzazione che sta conducendo, anche a far sì che questi impegni ufficiali presi con lo Stato di Israele vengano rispettati, e che un rappresentante di chi è venuto sulla terra a predicare amore cessi di unirsi ai predicatori di odio?
Nella speranza che mi vorrà perdonare per il mio ardire, e confidando nel Suo sollecito intervento, Le invio fraterni saluti
Emanuel Segre Amar