Un tribunale per condannare Israele. Un baraccone pieno dei soliti nomi Analisi di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 12 marzo 2010 Pagina: 3 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Un tribunale per 'i crimini d’Israele'. Pieno di Nobel e star»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 12/03/2010, a pag. 3, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo " Un tribunale per 'i crimini d’Israele'. Pieno di Nobel e star ".
Giulio Meotti
Roma. Mentre il Parlamento europeo adotta il controverso rapporto Goldstone sull’operazione israeliana a Gaza, è in nome di Bertrand Russell e Jean-Paul Sartre che è entrato nel vivo il primo tribunale che giudicherà i responsabili israeliani della guerra a Gaza. Il tribunale Russell per i “crimini di guerra”, creatura del filosofo britannico Russell e del francese Sartre, da oggi si occuperà soltanto delle violazioni nei Territori palestinesi, così come investigò sul Vietnam. Un tribunale soltanto contro Israele. “Siamo tutti complici del massacro a sangue freddo compiuto a Gaza se non facciamo niente per accertare anche le responsabilità della comunità internazionale”, ha detto il regista britannico Ken Loach, intervenendo alla presentazione del tribunale Russell a Bruxelles. Il tribunale non ha mandati Onu, ma seguirà lo stesso iter di un tribunale speciale. E’ la più potente lobby politica, culturale e legale contro Israele in Europa. Una squadra di giuristi ascolterà testimoni e raccoglierà “prove”, ha spiegato l’ex senatore belga socialista Pierre Galand. Tra qualche mese prenderà il via la fase processuale, organizzata in diverse sessioni e in differenti città. La prima sessione del tribunale si è tenuta alcuni giorni fa a Barcellona. Mairead Corrigan Maguire, premio Nobel per la pace, ha definito Israele uno “stato dell’apartheid”. Gerusalemme come Pretoria. Lo stato ebraico come il Sud Africa dell’apartheid. Alla fine di quest’anno ci sarà una sessione a Londra e a metà del 2011 un’altra in Sud Africa. La sessione finale si terrà negli Stati Uniti. Il tribunale ha già esortato l’Unione europea al boicottaggio d’Israele, utilizzando mezzi diplomatici, commerciali e culturali. Più che la giuria del tribunale, composta da avvocati e magistrati di grido, è il comitato promotore a indicare il grado di penetrazione dell’odio per Israele. A indicare il sostegno della burocrazia internazionale è la presenza nel tribunale dell’ex segretario dell’Onu Boutros Boutros-Ghali e dell’ex presidente del tribunale internazionale di giustizia Mohammed Bedjaoui, lo stesso organismo dell’Onu che ha condannato la barriera di sicurezza israeliana. Tanti i politici di fama globale, come l’ex vicepresidente vietnamita Nguyên Thi Bình, l’ex presidente algerino Ahmed Ben Bella, l’ex capo di stato sloveno Milan Ku-can, l’ex primo ministro olandese Andreas Van Agt e l’ex ministro degli Esteri austriaco Erwin Lanc. Tanti scrittori, come l’inglese Tariq Ali, l’italiano Vincenzo Consolo, ma soprattutto il Nobel per la Letteratura José Saramago, che ha paragonato Ramallah ad Auschwitz. Ci sono il famoso partigiano francese Raymond Aubrac, accademici come Norman Finkelstein, attivisti liberal come Cindy Sheehan, la mamma pacifista più nota d’America che ha definito Bush “il più grande terrorista del mondo”. Tante le star della cultura. Musicisti, come l’irlandese Raymond Deane e l’argentino Miguel Angel Estrella, ma anche noti registi come Costa Gavras e Mike Leigh. C’è il Nobel argentino Adolfo Pérez Esquivel, noto per le denunce contro la dittatura militare argentina, e sempre tra i Nobel l’americana Jody Williams e l’irlandese Betty Williams. C’è l’ambientalista indiana Vandana Shiva, l’accademica italiana Itala Vivan e Michel Warschawski, per il quale Israele è “il più grande ghetto della storia ebraica, superarmato di un’immensa paranoia e di bombe nucleari”. Non mancano Howard Zinn, icona della sinistra antagonista, e Jean Ziegler, l’uomo forte di Gheddafi nelle organizzazioni internazionali che all’Onu ha denunciato Israele per aver eseguito esperimenti “sul cervello dei bambini palestinesi”. Non c’era da aspettarsi di meglio dal tribunale voluto da Jean-Paul Sartre, che così giustificò il massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco: “In questa guerra, la sola arma di cui dispongono i palestinesi è il terrorismo. E’ un’arma terribile ma i poveri e gli oppressi non ne hanno altre. Il principio del terrorismo è il seguente: bisogna uccidere”.
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